Glasgow, Tamberi nella finale europea dell'alto

01 Marzo 2019

L'azzurro vola nella top-eight continentale superando 2,25. Promozione alle semifinali dei 400m per Raphaela Lukudo (52.99) e Ayomide Folorunso (52.75), eliminati Jacobs nel lungo (tre nulli) e Fabbri nel peso (19,71)

Il volo di Gianmarco Tamberi oltre l'asticella, e nella finale europea del salto in alto, è l'immagine di copertina della prima sessione di gare ai Campionati Europei indoor di Glasgow. Il marchigiano accede al turno decisivo di domani sera (ore 19 italiane) grazie alla misura di 2,25, superata al secondo dei tre tentativi a disposizione. Promosse alle semifinali di questa sera le quattrocentiste Ayomide Folorunso (52.75) e Raphaela Lukudo (52.99, a un solo centesimo dal primato personale), mentre risultano eliminati il pesista Leonardo Fabbri (19,71, quattordicesimo posto complessivo) e il lunghista Marcell Jacobs (nessuna misura valida). Nelle gare della mattinata, spiccano l'1,96 nell'alto del pentathlon ottenuto dalla britannica Katarina Johnson Thompson, il 21,08 nelle qualificazioni del peso del bosniaco Mesud Pezer, e la doppia promozione alle finali dei 1500 e 3000 metri da parte del norvegese Jakob Ingebritsen, che nella gara più lunga sigla, senza apparente difficoltà, anche il record europeo Juniores (7:51.20). Questa sera, seconda sessione di gare: oltre alle quattrocentiste, andranno in campo - tutti nei turni di qualificazione - le saltatrici in alto Alessia Trost ed Elena Vallortigara, l'astista Claudio Stecchi, l'ottocentista Simone Barontini, i triplisti Tobia Bocchi, Simone Forte e Fabrizio Donato. Finale diretta nei 3000 metri per Margherita Magnani.

di Marco Sicari

Alto uomini - qualificazione
Gianmarco Tamberi non fallisce l'appuntamento con la qualificazione alla finale dell'alto, superando i 2,25 alla seconda prova e assicurandosi in fondo senza particolari difficoltà la top-eight continentale. Domani sera a sfidarsi per il podio ci saranno praticamente tutti i pronosticati della vigilia, incluso l'azzurro, che della stagione europea è il capolista, con i 2,32 saltati agli Assoluti di Ancona. E per quel che si è visto, il pronostico appare apertissimo. La progressione di Tamberi si apre a quota 2,16, che l'azzurro supera senza patemi, così come accadrà successivamente con l'asticella issata a 2,21. Alla misura successiva, 2,25, arriva il primo errore del marchigiano. Ce la fanno subito solo il polacco Silwester Bednarek e l'ucraino Andrii Protsenko (entrambi nel gruppo dell'italiano), mentre Tamberi si affida al secondo salto per ottenere bandiera bianca dai giudici. A conti fatti, in dieci superano i 2,25 (non ce la fa il bielorusso Maksim Nedasekau, uno degli uomini di maggior calibro tra gli iscritti), e passano ad affrontare la misura di qualificazione di 2,28. In realtà, per il computo degli errori sulle misure più basse, diventa una lotta a tre, che coinvolge il tedesco Przybylko, il russo Ivaniuk e il ceco Bubek: in palio due posti. Il tedesco ce la fa, unico a superare i 2,28, e agguanta la finale, mentre gli altri due sono eliminati. Quelli più sicuri della qualificazione (tra loro Tamberi, quarto in classifica), si esibiscono nel frattempo in svariate modalità di infrazione, per "spendere" i tentativi in attesa della fine della gara. Alla fine è festa per gli otto qualificati, con Gimbo che si esibisce anche nel classico salto mortale sui sacconi. Appuntamento domani sera, sabato 2 marzo, alle ore 19 italiane.

400 metri donne - batterie
Due azzurre nelle semifinali dei 400 metri. Questo il verdetto delle batterie, che lanciano Raphaela Lukudo (52.99) e Ayomide Folorunso (52.75) al secondo turno del doppio giro di pista. Il primo centro lo mette a segno la Lukudo, che vince la quarta batteria siglando il personale stagionale (superiore di un solo centesimo al personale, che già le vale sesta prestazione italiana di sempre) e si qualifica per il secondo turno, la semifinale di questa sera. Al di là del fatto cronometrico, quello che piace e convince della campionessa assoluta in carica, è la notevole capacità di lettura della corsa: quarta al passaggio ai 200 metri, distante dall'irlandese Healy, in quel momento in testa, l'azzurra spende il rettilineo opposto a quello d'arrivo per ridurre il margine, senza però affannarsi per superare nessuna delle avversarie (oltre alla Healy, la francese Sananes e l'ucraina Melnyk); quando tutte si aprono a ventaglio sul breve rettilineo conclusivo, la Lukudo sceglie la via interna, lasciata libera, e le trafigge tutte, grazie a frequenze rapide ed ancora efficaci. Il bis - da intendersi come qualificazione diretta - non riesce ad Ayomide Folorunso solo per un soffio (e malgrado un crono migliore della compagna di specialità): il 52.75 realizzato dall'azzurra la colloca al terzo posto nella batteria, con due centesimi di troppo rispetto al crono dell'ucraina Anna Rhyzhykova (la vittoria va invece alla polacca Justyna Swiety, in 52.64). Ad ogni modo, alla fine, anche per Folorunso si aprono le porte della promozione, con il secondo dei quattro tempi di ripescaggio. Entrambe saranno di nuovo in pista questa sera.

Peso uomini - qualificazione
Il 21enne Leonardo Fabbri non supera lo scoglio di una qualificazione apparsa difficilissima già al momento della chiusura delle iscrizioni: il 19,71 che ottiene al terzo turno vale il quattordicesimo posto assoluto. Per accedere alla finale, sarebbe stato necessario lanciare ai 20,31 del portoghese Belo, misura inferiore all recente primato personale dell'azzurro (il 20,69 di Ancona) ma onestamente non semplice da ottenere in un primo round internazionale di questo livello. Film della gara: diciotto gli iscritti, misura di qualificazione fissata a un terribile 20,90. Fabbri apre la sua serie con un discreto 19,60, insufficiente però per terminare il primo turno all'interno della rosa dei primi otto che accederanno alla finale. Il ceco Stanek firma al primo lancio proprio i 20,90 richiesti, mentre altri sette atleti superano i 20 metri. Fabbri è tredicesimo. La situazione dellìazzurro non cambia nel secondo giro, visto che il suo è un lancio nullo. Dalle parti della testa, il tedesco David Storl si mette al sicuro, siglando un buon 20,58, seguito dal polacco Haratyk (20,51). La terza e ultima serie di lanci si apre con il balzo al comando del bosniaco Mesud Pezer, il campione europeo juniores di Rieti 2013, che lancia a 21,08. Fabbri si migliora con 19,71, ma non basta per modificare la sua classifica. La serie finale (con i progressi di Haratyk a 20,98 e del lussemburghese Bertemes a 20,97) lo colloca al quattordicesimo posto.

Lungo uomini - qualificazione
Comincia male, purtroppo, la giornata italiana a Glasgow. Marcell Jacobs, accreditato della terza misura tra gli iscritti, mette in fila tre nulli e chiude la qualificazione privo di un risultato valido, fuori dalla finale. La delusione è accentuata dallo score necessario per accedere al turno delle medaglie: un modesto 7,64. La gara si sviluppa nell'arco di poco più di 45 minuti. Al via, una defezione imprtante: quella dell'albanese Izmir Smajlaj, campione europeo a Belgrado 2017, che non si presenta in pedana. La misura da centrare per l'ammissione alla finale fissata a 7,90. Marcell Jacobs apre purtroppo con un nullo nel primo tentativo, come il favorito, il greco Tentoglou. A guidare appaiati, con 7,86, il polacco Jaszczuk e l'ucraino Nykyforov. Purtroppo nella seconda prova l'azzurro commette ancora un nullo, finendo schiacciato nell'angolo dell'ultima, e unica, possibilità ancora a disposizione per centrare la promozione. Tentoglou si riscatta, atterrando a 8,01, superato nel terzo round solo dall'ucraino Nykyforov, 8,03. Ci vorrebbe un guizzo, ma la luce di Jacobs si spegne definitivamente: la bandiera rossa si alza per lui anche nell'ultima prova. Lo stacco è ampiamente di sicurezza (completamente al di fuori dell'asse di battuta), ma il salto che ne risulta è troppo corto per sperare nell'ottava piazza, tanto che Jacobs, deluso, finisce per annullarlo. L'ucraino Mazur è l'ultimo dei promossi, con 7,64, mentre il britannico Sayers è l'unico eliminato a far registrare una misura valida, 7,57.

DAY 1, LE PAROLE DEI CINQUE AZZURRI IN GARA STAMATTINA

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