Giomi: ''L'azzurro punto di partenza''

03 Gennaio 2013

Il presidente federale incontra i migliori Under a Formia. "Stagione intensa, gli Europei Juniores di Rieti obiettivo primario"

Sul campo, passando da un gruppo all'altro. Stringendo mani, incoraggaindo, incitando. Il presidente federale Alfio Giomi ha aperto l'anno a Formia, alla Scuola Nazionale di atletica leggera, in compagnia dei convocati al primo raduno annuale del settore giovanile. Un'ottantina di atleti, con i rispettivi tecnici, per inaugurare una stagione ricca di appuntamenti internazionali di categoria, a cominciare dagli Europei Juniores di Rieti (18-21 luglio). “Devo dire – le parole del presidente – che qui a Formia ho avuto modo di conoscere dei ragazzi davvero interessanti. Alcuni di loro, in particolare, mi hanno fatto un’ottima impressione, sia in prospettiva sia sul breve termine. Un altro aspetto che considero molto significativo è la risposta dei tecnici personali: la loro presenza qui, la loro partecipazione al raduno, è il modo migliore di cominciare un percorso comune”.

Cosa ha detto a tecnici ed atleti?

“Semplicemente che ci aspettiamo molto da loro. La partecipazione ad una manifestazione internazionale non potrà più essere considerata un traguardo, ma un punto di partenza: in quella circostanza, l’obiettivo dovrà essere riuscire a fare il proprio meglio, avvicinando, o superando, i primati stagionali o personali. In nazionale, l’esserci non può essere la meta”.

Che posto occuperanno i tecnici personali nel processo di crescita degli atleti?

“In realtà il processo di crescita riguarda tecnici ed atleti. C’è bisogno che tutti facciano la propria parte: gli allenatori saranno sempre al fianco dei propri ragazzi, riceveranno assistenza, potranno utilizzare strumenti di preparazione all’avanguardia, e saranno invitati ad aprirsi, a condividere le esperienze, senza avere paura di confrontarsi. Non c’è crescita degli atleti senza crescita dei tecnici”.

Sembra un invito ad una sorta di “contaminazione”, o no?

“Vorrei che si uscisse dagli schemi, che si ricominciasse ad adoperare il confronto, anche con realtà diverse dall’atletica, come vero e proprio metodo. La leadership del nostro sport? Si può recuperare, ma bisogna capire che si tratta di un riconoscimento che deve arrivare dagli altri, non attribuito per diritto divino. Bisogna guadagnarselo”.

Il 2013 propone tanti obiettivi anche per il settore giovanile. Quali le priorità?

“Indubbiamente il fatto di organizzare l’Europeo Juniores in casa ha un peso rilevante. A Rieti ci presenteremo con una squadra importante, sia in termini numerici sia per aspirazioni. Tutti, come ho già detto, dovranno puntare a dare il massimo nell’occasione. Una volta ottenuti gli standard di partecipazione, non verrà richiesto altro agli atleti, se non una piena condivisione del percorso tecnico di avvicinamento alla manifestazione”.

Questa è la prima volta di Stefano Baldini da Dt. Come lo ha visto in azione?

“Sono felicissimo della scelta fatta. Stefano si è calato alla perfezione nel ruolo. Non è solo questione di carisma: Baldini sta crescendo nel ruolo a vista d’occhio, sa come porsi rispetto agli atleti ed ai tecnici, sa ascoltare, e sa parlare. Credo che abbia i numeri per riuscire benissimo in questo ruolo”.

Ha parlato di atleti di livello. Vogliamo fare qualche nome?

“Niente di più facile. Baldini ha parlato di un poker di ragazze, tutte dei salti, già mature per i livelli assoluti: Roberta Bruni (asta), Anastassia Angioi (lungo), Ottavia Cestonaro (triplo), Francesca Lanciano (triplo). Sono perfettamente d'accordo. Crediamo molto nelle loro possibilità”.

m.s.



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