Gibilisco: "Mi manca la scioltezza in gara"



Una domenica lanciata in chiave azzurra dal trionfo di Baldini e del maratoneti poteva avere ben altro esito dalle prove in pista, invece il pomeriggio finale degli Europei di Goteborg è stato la sagra delle occasioni mancate e della delusione espressa dai protagonisti, a cominciare da Andrea Longo sugli 800: “Dovevo correre di testa mia , non dare retta a chi mi diceva di stare coperto e rimanere nel gruppo. Così, per risparmiare tre metri, sono rimasto bloccato. Ai 600 ci siamo anche toccati in gruppo. Sul rettilineo ho provato a uscire ma era tardi. Me la sono giocata fino alla fine, ma stavolta c’è mancato davvero poco”. Ancora più rammaricati i ragazzi della staffetta veloce: Verdecchia e Scuderi per la loro rabbia non hanno neanche la voglia e la forza di parlare, Donati dice solo che “un’occasione così non si butta via per un cambio sbagliato”. Anceschi, protagonista del cambio sbagliato, è il più abbattuto: “Sono partito in anticipo pur avendo accorciato di mezzo piede il lancio. Ho sbagliato in pieno gettando via una medaglia sicura”. Giuseppe Gibilisco ammette che qualcosa proprio non è andato per tutta la sua trasferta svedese: “In allenamento faccio cose straordinarie, poi in gara non ci sono proprio. A 5,50 ero andato bene poi ho cambiato asta e non sono più andato avanti. Mi manca quella sicurezza in gara che mi consente di essere sciolto. Quando sei rigido non vai su, puoi essere forte quanto vuoi. Sicuramente quest’anno mi è mancata la serenità e la continuità per poter costruire qualcosa d’importante, mi manca soprattutto la scioltezza per essere competitivo”. Delusa anche Zahra Bani, prima esclusa nel lancio del giavellotto: “All’inizio andavo bene poi mi sono spenta soprattutto di testa, non ho trovato il giusto ritmo di lancio, forse per colpa del clima, ma mi piace soprattutto perché era una gara abbordabile, il bronzo era alla mia portata”. g.g.

Condividi con
Seguici su: