GIOCHI DELLE ISOLE: VE....DIAMO I NUMERI



Se volessimo essere critici  severi e fare le pulci alle gare di atletica dei Giochi delle Isole potremmo rivolgerci a botta sicura sulla scarsa affluenza di pubblico. Ma se questo potesse essere un parametro accettabile per valutare la qualità di una manifestazione, nell’arco di queste ultime stagioni dovremmo dare la lode solo al meeting internazionale Terra Sarda, promuovere a pieni voti il "Paolo Delogu" e il Trofeo Alasport, far superare l’esame  con una buona votazione  a tutte le gare su strada e bocciare irrimediabilmente tutte le manifestazioni su pista di ogni ordine e grado, fatti salvi i campionati italiani assoluti. E basta. Da che mondo è mondo la pista non ha quasi mai attirato il pubblico delle grandi occasioni (e nemmeno quello delle piccole occasioni), men che meno le manifestazioni giovanili, e la presenze sugli spalti hanno sempre oscillato verso l’alto o verso il basso in maniera direttamente proporzionale al numero degli atleti in gara: ovvero, si contano tecnici, dirigenti quando va bene, genitori e atleti stessi. Così è, non ci piace, ma è così. Di ben altro dobbiamo quindi parlare se vogliamo esaminare una rassegna giovanile di grande successo come è stata questa sedicesima edizione dei Giochi delle Isole. Di atletica infatti si ragiona con i numeri, quelli sfornati dagli atleti in pista.

MEDAGLIE. Sono state 22 quelle conquistate dai nostri atleti (a meno che non si voglia moltiplicare per quattro quella delle staffette, in questo caso dovremmo aggiungere 6 piastre d’argento). Dei 16 ragazzi e ragazze in gara, tutti sono saliti sul podio, con l’eccezione di Paolo Caredda, fermatosi al quarto posto nel salto triplo. Purtroppo il regolamento imponeva che fossero solo 8 atleti per ciascuna rappresentativa a farsi carico delle 14 gare del programma e in Sardegna abbiamo giocoforza rinunciato, almeno in campo maschile, ai lanciatori, pagandone lo scotto in termini di punteggio. Ma ecco, nel dettaglio, le medaglie conquistate da ogni singolo atleta (più o meno in ordine di apparizione): Giovanni Canu (oro nei 100, argento staffetta), Raffaele Nonne (oro negli 800 e 1500, argento staffetta), Elias Sagheddu (oro nel lungo, bronzo nei 200, argento staffetta), Cinzia Piras (argento 100 e staffetta), Alice Cocco (argento 800 e 1500, oro 3000), Margherita Amore (argento asta), Giulia Frontino (bronzo disco, oro giavellotto), Anastassia Angioi (oro 200, argento staffetta), Agostino Saba (oro nei 2000 siepi e nei 3000), Aurora Cubeddu (oro 400 hs, argento staffetta), Alessandro Sulis (argento 200 e staffetta), Giulia Satta (bronzo lungo), Gianluca Camedda (argento 110 hs), Nicola Ferro (bronzo asta), Giulia Mannu (argento staffetta).

PRESTAZIONI.


Per poco più di 12 ore sono stati i 999 punti del 24.72 sui 200 metri ottenuto da Anastassia Angioi la migliore prestazione tecnica della rassegna. Poi sono arrivate le ostacoliste dei 100 metri con barriere a fare piazza pulita: sia la prima, Elisa Giraud Mondolin (Corsica), 14.03, che la seconda, Laetitia Mirabel (Martinica), 14.09 hanno abbondantemente superato quota 1000 punti. In questa gara abbiamo, nell'immediatezza della prova, erroneamente segnalato come parzialmente deludente la prova di Giulia Mannu, solo quarta. Deludente un corno!!! Intanto perché Giulia Mannu è cadetta e al comunale di Cagliari si è corso sui 100 hs per la categoria allieve, poi perché chi ha preceduto la Mannu nell’ordine di arrivo può vantare due anni in più. Così scopriamo, spulciando negli annali dell’atletica sarda, che l’ostacolista nuorese, già detentrice della migliore prestazione sarda a limite dei 15 anni sugli 80 hs, col suo 15.07 ha demolito anche quella, abbastanza rara, sui 100 hs (precedente 16.41 di Francesca Albiani, Amsicora, 2004). Primato regionale anche Per Giulia Frontino nel lancio del giavellotto: 33,52 metri che migliora di oltre 6 metri quello ottenuto dalla stessa atleta il 13 maggio scorso ad Oristano (27.42).Si tratta di un primato targato esclusivamente 2012, visto che dal 1° gennaio il giavellotto allieve è passato da 600 a 500 grammi. Non prendiamo ora in esame tutte le prestazioni ottenute dagli atleti sardi in gara. Basti sapere che la stragrande maggioranza di loro ha migliorato i propri primati personali.

ALL TIME. Appare più interessante, invece, vedere gli ingressi nelle graduatorie regionali all time, cosa che ci permette di valutare lo spessore dei risultati in senso assoluto.  E allora dobbiamo rivolgerci al panorama femminile, visto che tra i maschietti il solo Nicola Ferro, col suo 3,80 (ai Giochi ha saltato 3,70) ha già un posto nelle graduatorie di tutti i tempi. Un bel salto d’ingresso compie Anastassia Angioi nei 200 metri (24.72), comparendo per la prima volta al 19° posto tra il 24.4 di Daniela Porcelli e 24.5 di Federica Selis. Vale la pena di aggiungere che quella della Angioi è la migliore prestazione stagionale italiana allieve. Bene anche Alice Cocco, balzata al 15° posto  nei 3000 metri (10:00.08) e al 49°, proprio in coda, negli 800 (2:17.90). Entrambe le partecipanti alla gara dei 100 metri piani si assestano nelle all time:  Cinzia Piras (12.26) è 30^ tra Elisabetta Manca (12.25) e Sabrina Moro (12.32) mentre Giulia Mannu (12.55), alla faccia dei suoi 15 anni,  62^ alla pari con Carolina Ghezzo che all’epoca aveva anch’essa 15 anni.  Chiudiamo con Giulia Satta che nel  salto in lungo (5,40) è 42^ con la stessa misura di Laura Mascia, mentre Aurora Cubeddu ha fatto fruttare il suo nuovo personale di 1:07.36 nei 400 hs conquistando il 37° posto nella graduatoria sarda di tutti i tempi, e Margherita Amore (3,10) nel salto con l’asta è 11^.



Condividi con
Seguici su: