GIOCHI DELLE ISOLE: LA SARDEGNA E' PRIMA NELLA CLASSIFICA GENERALE DELL'ATLETICA (DI ALESSANDRO FLO



La rappresentativa sarda chiude la tre giorni dedicata all’atletica leggera dei XVI Giochi delle Isole al primo posto della classifica generale e di quella femminile e a terzo della graduatoria maschile. E oggi, ad arricchire il medagliere, sono arrivate altre sette prestazioni da podio: l’oro per Alice Cocco e Agostino Saba nei 3000 e  Giulia Frontino nel giavellotto, l’argento per Gianluca Camedda nei 110 hs e le due staffette svedesi, il bronzo per Nicola Ferro nel salto con l’asta. In una mattinata estiva ancora pioggia di medaglie sulla Sardegna  in questi Giochi delle Isole Giochi delle Isole che, nonostante riunioni su riunioni del comitato del COJI stentano a trovare la successiva sede. C’è crisi e si sente. Ma nonostante la crisi c’è da dire che assistere a queste tre giornate di gara è stato un vero e rilassante piacere. Ritorna alla mente una vecchia pubblicità radiofonica “calcistica” di un noto amaro: se la tua squadra del cuore ha vinto bevilo per festeggiare, se la tua squadra del cuore ha perso bevilo per consolarti. Adattandola ai nostri bisogni possiamo dire che abbiamo attraversato, meteorologicamente parlando, la primavera, l’autunno e l’estate ma il piatto servito dalla nostra atletica è stato sempre lo stesso: medaglie, medaglie e ancora medaglie. In tutto sono 10 d’oro, 8 d’argento e 4 di bronzo. Stamattina abbiamo prima vissuto la piccola delusione di Giulia Mannu solo quarta nei 100 ostacoli in 15.07 (v. -0.3). Ma le avversarie erano veramente forti: la vittoria è andata a Elisa Giraud Mondolin (Corsica) di una spanna davanti a Laetitia Mirabel (Martinica): 14.03 contro 14.09, temponi!!! Poi negli ostacoli alti maschili Gianluca Camedda non è riuscito a resistere al ritorno del siciliano (la sfida continua) Giuseppe Biondo che proprio sull’ultimo ostacolo ha avuto la meglio sul nostro rappresentante ( 15.03 contro 15.14, v. -1.7) che non è riuscito a nascondere la sua delusione. Per fortuna ci ha pensato la bolotanese Giulia Frontino a portare un po’ di sole a casa vincendo il lancio del giavellotto con la misura di 33,52 sulla rappresentante di Corfù, Eirini-evlamp Tzanavari, 32.31. E mentre sono in pedana gli atleti per l’alto maschile e il triplo femminile, Alice Rita Cocco inizia la sua terza fatica in tre giorni, i 3000 metri. Nei 1500 e 800 aveva dovuto subire lo strapotere della Turmel alla quale invece oggi ha fatto mangiare … polvere. Rimasta incollata alle scarpette chiodate della britannica, con un lieve segno di cedimento al secondo giro, la Cocco è partita all’attacco all’inizio dell’ultima tornata senza lasciare scampo alla Turmel e andando prima del traguardo a doppiare le atlete dal quarto posto in su. Entusiasmo da tagliare a fette per il pubblico e la stessa atleta che ieri aveva detto: “Non scenderò sotto i 10’, sono troppo stanca”.


Ha avuto ragione, ma solo per un pelo: si è fermata infatti a 10:00.08, abbondantemente sotto il suo precedente personale (10:52.93) lasciando all’inglese gli .. spiccioli: 10:10.38. Ma le gambe oggi, hanno girato veramente a dovere.  Dopo le fatiche dei 3000 ci diamo una calmata col quinto posto di Paolo Caredda nel salto in alto (1,60 nella gara vinta da Dimitri Glanny, della Martinica, con 1,88) e Margherita Amore che col suo 10,25 metri veleggia intorno al quinto posto nel salto triplo (alla fine sarà settima con la stessa misura), staccando però sempre abbondantemente in anticipo nonostante il maestralino alle spalle. E mentre il caldo cresce, aumenta nuovamente la vis agonistica grazie ad Agostino Saba che, dopo essersi imposto ieri nei 2000 siepi, gara non sua, oggi dà il meglio di se sulla lunga distanza dei 3000 che vince alla grande in 9:12.98 (personale migliorato di due secondi) dopo l’ennesimo duello sardo-siculo nel quale, per tentare di staccare Saba ai 250 metri, Filippo Tavormina brucia le residue energie, si “pianta” e allo sprint si fa soffiare anche il secondo posto da Curling Harrison (White) che chiude in 9:16.27 contro i 9:16.90 del siciliano. Un’altra medaglia, questa volta di bronzo, arriva dal salto con l’asta, dove l’oristanese Nicola Ferro si ferma venti centimetri prima del suo personale, alla misura di 3,70 ( in parte infastidito da un giornalista che gli ha fatto un’intervista mentre si preparava alla prova decisiva sui 3,90 … lui però poteva rifiutagliela). Poi Ferro sarà anche quinto nel lancio del giavellotto con 38,52 metri. Ma che fatica, il doppio impegno, considerando che nel giavellotto fa in tempo a fare solo un lancio!!! Il salto con l’asta se lo aggiudica il corso Olivier Canazzi con 3,90 (fallisce poi i tre tentativi al nuovo personale di 4,02) mentre il giavellotto va al corso Alexandre Brunelli con 54,46 metri. Finale dedicato, come di consueto alle staffette. La Sardegna declinata al femminile, con Cinzia Piras, Giulia Mannu, Aurora Cubeddu e Anastassia Angioi, 2:17.96, chiude con senenità alle spalle della fortissima Martinica, 2:16.49.  Tra i ragazzi finisce allo stesso modo, ma col brivido: dopo essere stati al comando nelle prime due frazioni (corse dai nuoresi Elias Sagheddu e Giovanni Canu), subiamo il ritorno dei siciliani che piazzano due quattrocentisti di razza nelle ultime due frazioni: Alessandro Sulis cambia al secondo posto con Raffaele Nonne che non riesce a riacchiappare la maglietta gialla davanti a lui ma resiste molto bene al rappresentante della Martinica che lo aveva sopravanzato all’uscita dell’ultima curva e si riprende il secondo posto in prossimità del traguardo: Sicilia 1:58.66, Sardegna 1:59.86, Martinica 1:59.97. Che gare!!! Il finale è una grande festa di gioventù con le rappresentative che attendono le classifiche finali cimentandosi in tuffi e schizzi nella piccola piscina del campo. Un ampio reportage fotografico della manifestazione è possibile consultarlo negli album pubblicati sull'account facebook "meeting atletica Terra Sarda"

File allegati:
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Classifica maschile


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Classifica femminile


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Classifica generale




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