Frullani, a Newcastle inseguendo gli 8.000 punti



A Goetzis ha preso le misure con il decathlon riaffrontato dopo mesi di sosta per infortunio, a Tallin ha scritto una pagina storica per le prove multiple azzurre vincendo, primo italiano, la Coppa Europa. Ora riparte, lancia in resta, alla conquista di una nuova soddisfazione, raffigurabile con gli 8.000 punti, che significano passaporto olimpico. William Frullani non è certo un eroe stanco, ha ancora voglia di lottare e d’inseguire un sogno. Giovedì prenderà l’aereo, armi e bagagli, alla volta di Newcastle, per una nuova avventura: “Avevo già messo in conto di gareggiare in Inghilterra se non fossi riuscito a superare prima gli 8.000 punti. Vediamo quali sono le condizioni atmosferiche e come va la gara, altrimenti dirotto sui Tricolori della settimana successiva”. - Non temi di gareggiare troppo? - No, anche due anni fa ho fatto almeno due decathlon prima di quello degli Europei. Sono nella media, oltretutto essendo stato fermo lo scorso anno ho molta voglia di gareggiare, mentalmente non sento la minima fatica, recupero in fretta. - Pensandoci a freddo, che cosa ti è rimasto della vittoria di Tallin? - Tante sensazioni positive al di là del risultato e della storica vittoria. Innanzitutto il fatto di essere stato in testa dall’inizio alla fine, di non aver ceduto come al solito nella seconda giornata, di aver battuto atleti di valore: ce n’erano almeno sette con primati oltre gli 8.000 punti. - In passato si parlava di te come di un atleta con un’ottima prima giornata ma con una domenica di passione… - La cosa sta cambiando. Tanto è vero che nella prima giornata non riesco ad esprimermi ancora come in passato, viaggio 200 punti sotto il mio livello. Nella seconda invece sono migliorato tantissimo, se riesco a riprendermi nelle prime gare, gli 8.000 punti dovrebbero diventare quotidianità. Questo è il frutto del lavoro invernale effettuato soprattutto sui lanci, dove sono molto progredito, a Tallin infatti ho stabilito il mio personale nel giavellotto, e credo di poter fare ancora meglio. - Resta però il tallone d’Achille dell’asta… - Il problema probabilmente deriva dal fatto che devo staccare con il sinistro che non è il mio piede, dove ho meno sensibilità, mentre nel lungo e nell’alto stacco col destro. Normalmente salto 4,70, ma in un decathlon non ho mai fatto più di 4,40. Mi servono almeno 20 cm in più per rimanere a buon livello, anche se ci sono decatleti che fanno molto meglio. - Chi troverai a Newcastle? - In particolare l’inglese Dean Macey, bronzo iridato nel 2001, anche lui al rientro e alla ricerca della qualificazione olimpica. Ha di personale 8.604 punti, niente male, no? Gabriele Gentili Nella foto: William Frullani (foto Omega/Fidal)


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