Formia, lavori olimpici in corso



Lavori in corso: la costruzione dell'Olimpiade azzurra è in piena fase esecutiva. Formia, Scuola Nazionale di atletica leggera. Velocità, salti e lanci (con le normali eccezioni del caso), in attività in riva al Tirreno. Da un lato del campo Chiara Rosa inanella lancio su lancio, con Giovanni Tubini che interviene a correggere, suggerire; dall'altro, Filippo Campioli, seguito anche dalle telecamere del gruppo di analisi cinematica FIDAL, non smette di superare asticelle. Sui due rettilinei, un brulicare di atleti e tecnici: da una parte, Antonietta Di Martino si destreggia tra gli ostacoli; dall'altra, gli staffettisti (con strumentazione a presidiare la quarta corsia) sommano prove di passaggio del testimone. Pechino è dietro l'angolo, e si vede. L'atmosfera è tranquilla, si scherza, ma si capisce lontano un miglio che in pochi hanno voglia di giocare. I martellisti lanciano al mattino presto, o all'ora di pranzo: questione di sicurezza, nessuno però se la prende per il sole alto che disegna ombre strette strette attorno ai piedi. La testa è lì, alla Cina, alle batterie, ai turni di qualificazione. Clarissa Claretti scaglia attrezzi di ogni peso, come tutti i suoi compagni di specialità (tra uomini e donne, ben quattro andranno ai Giochi), Magdelin Martinez segue dalla pedana gli indirizzi di un Gianni Tucciarone già oltre la soglia dell'eroismo. Insomma, è davvero un bel vedere, in un centro che sembra rinato, per mezzi a disposizione, motivazioni di chi vi opera, intenzioni degli atleti. Occasione propizia per fare il punto della situazione.

Velocità
Lo sprint andrà a Pechino con le staffette 4x100 e sei individualisti (quattrocentisti compresi). Un bel bottino, che Tonino Laguardia si coccola a ogni sguardo. Domani, i quartetti voleranno a Montecarlo, dove martedì sera si affronterà l'ultimo test (contro Francia, Germania e due staffette statunitensi): "Ma non ci aspettiamo nulla di particolare - getta acqua sul fuco il responsabile azzurro - questo è davvero solo un passaggio verso i Giochi. Gareggiare è importante, ma a questo punto è fondamentale evitare problemi di ogni tipo". E' per questo che Fabio Cerutti, uscito dolorante dagli Assoluti che l'hanno proiettato in orbita (10.13 a Cagliari, e visto per la prova individuale a Pechino), resterà con ogni probabilità a casa. Il fastidio alla muscolatura adduttoria della gamba sinistra è in via di risoluzione, ma non avrebbe senso prendere rischi a poco più di due settimane dall'Olimpiade. Correranno Di Gregorio, Collio, Checcucci e Riparelli (per quest'ultimo a Montecarlo anche la prova individuale), ma la formazione olimpica potrebbe essere rivoluzionata, con il piemontese in prima, Riparelli in seconda, Di Gregorio in terza e Collio in ultima. Vedremo. Tra le donne, a Montecarlo andranno in formazione Martina Giovanetti (in prima) e Manuela Grillo (in terza), con Vincenza Calì (in seconda) ed Audrey Alloh (in quarta) a chiudere il cerchio. "E' giusto dare a tutte la possibilità di esprimersi", racconta Laguardia, cosciente del fatto di poter contare su sei titolari più o meno sullo stesso livello. Anita Pistone resterà a casa, anche per affinare il lavoro in vista di una prova individuale che potrebbe vederla protagonista. Discorso applicabile a Claudio Licciardello (anche lui a Formia fino a venerdì) e Libania Grenot, reduci da un mese di giugno pirotecnico. Progredire sul piano cronometrico rappresenterebbe già un successo.

Lanci
Otto atleti vestiranno l'azzurro nelle specialità di lanci ai Giochi. Un record, che suggella la crescita esponenziale di un settore che non finisce di stupire. "Nessun segreto - racconta Mimmo Di Molfetta -, solo tanto lavoro e la convinzione che con le donne, per esempio, si debba lavorare in maniera completamente diversa rispetto agli uomini". La cura della forza è il nocciolo del ragionamento: "Le donne non possono ridurre i carichi di lavoro nei periodi agonistici, così come avviene generalmente per gli uomini, perché il loro profilo ormonale non lo consente. Gli studi che abbiamo condotto con l'Istituto di Scienza dello sport del CONI portano a questi risultati, e la riprova sul campo è stata completa".  Cinque lanciatrici ai Giochi: "Potevano essere anche sei, senza la dolorosa rinuncia alla Balassini. Le ragazze stanno tutte bene: la Rosa si è ripresa dall'infortunio muscolare alla gamba destra, deve solo riprendere il ritmo, ed il quasi 18 metri di Cagliari, ottenuto lanciando praticamente da ferma, è un bel segnale. Assunta Legnante (ieri 17,78 ad Ascoli, ndr) deve solo cercare di non strafare, incanalando le proprie energie in maniera appropriata, cosa che nel recente passato ha dimostrato di saper fare. Zahra Bani ha sofferto per un piccolo problema al gomito del braccio di lancio, ma ora è perfettamente guarita, e le risposte che arrivano dall'allenamento sono incoraggianti". Il discorso sul martello accende la "golosità" sportiva: "Clarissa Claretti è in grande crescita, ed ha dimostrato come una campionessa sa reagire agli infortuni, mentre Silvia Salis sta vivendo la stagione del salto di qualità: mi aspetto molto da loro. Così come dagli uomini, con Vizzoni che è in piena efficienza, ed un Lingua che potrebbe, vista anche la media dei risultati ottenuti quest'anno, essere la sorpresa in azzurro". Anche Hannes Kirchler ha dimostrato di volere l'Olimpiade con grande volontà: "Nella situazione di pressione che ha vissuto a Cagliari, ha dimostrato di essere cresciuto anche dal punto di vista emotivo".

Salti
La miniera d'oro (o di altri metalli preziosi) dell'atletica italiana sfugge ad un esame complessivo. Andrew Howe, Antonietta Di Martino, Magdelin Martinez, Fabrizio Donato, Giuseppe Gibilisco, ma anche Andrea Bettinelli, Filippo Campioli, Alessandro Talotti: uomini e donne tutti (chi più chi meno) in grado di piazzare un tratto indelebile sulla pergamena olimpica. Ce la faranno? Howe prosegue la sua corsa contro il tempo a Vigna di Valle, seguito dalla mamma-tecnico René Felton, e con il supporto di Claudio Mazzaufo. Mercoledì voleranno a Kobe (Giappone), per la settimana di lavoro in Giappone che precederà l'arrivo a Pechino. Non ci saranno test in Italia prima della partenza, mentre è possibile che il vicecampione del mondo si schieri al via di una prova preolimpica, anche solo per provare una o più rincorse "vere" nell'atmosfera dei Giochi. Antonietta Di Martino, di casa alla scuola di Formia, affronta l'Olimpiade senza il conforto delle clamorose misure ottenute in questa stessa fase della stagione nel 2007. Ma il suo allenatore Davide Sessa e il responsabile di specialità Angelo Zamperin sottolineano le buone condizioni dell'atleta; in un contesto, tra l'altro, che (Vlasic a parte) non sembra allineare quest'anno delle infallibili macchine da guerra. Campioli e Talotti hanno messo via un buon periodo di preparazione a Formia, mentre Bettinelli ha proseguito come d'abitudine la propria preparazione a casa (gareggerà venerdì primo agosto a Wattenscheid, Germania, nel meeting che la DLV organizza abitualmente per "salutare" i propri atleti prima della grande manifestazione estiva). Stesso discorso - sulla preparazione "casalinga" - per Fabrizio Donato, che si dibatte tra una condizione decisamente positiva e i problemi di salute che hanno attraversato (finora senza nulla compromettere) l'intero 2008.

Le partenze
La squadra italiana lascerà l'Italia in due gruppi (entrambe le partenze con volo diretto da Roma). Il primo, il più consistente da un punto di vista numerico (tra loro, Rosa, Legnante, Brugnetti, Cusma, Martinez), si muoverà verso Pechino mercoledì 6 agosto; il secondo (con Baldini, Schwazer, la Di Martino, Gibilisco), farà altrettanto cinque giorni dopo, l'11 agosto. Prima destinazione, la Bejing University, base del contingente italiano all'Olimpiade. Successivamente (di regola due giorni prima della propria gara), il trasferimento al villaggio olimpico.

m.s.

Nella foto, Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)




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