Festa dell'Atletica 2014



(alefloris) Chissà se vale di più la medaglia di bronzo agli assoluti su pista della marciatrice Serena Pruner, il primato sardo sui 110 hs battuto da Gianmarco Pira dopo 21 anni o il 2,17 nell’alto di Eugenio Meloni, le maglie azzurre (alcune condite da record sardi) di Claudia Pinna, Mattia Scalas, Alice Cocco, Jessica Pulina, Riccardo Usai (sono in tutto 11 le presenze in nazionale totalizzate dai nostri atleti nel corso del 2014), la diciassettesima presenza consecutiva del Cus Cagliari nella finale oro dei societari femminili,  i due titoli allievi, indoor e all’aperto, di Andrea Pianti nel salto in lungo, quello juniores di Andrea Agrusti nella marcia, gli innumerevoli titoli nazionali conquistati dai master, il titolo italiano universitario di Giuseppe Mura,  o i primati giovanili migliorati, tra gli altri, da Sara Zoccheddu, Luca Barbini, Andrea Usai e dalla staffetta veloce dell’Amsicora, o in prospettiva, il successo dell’Atletica Oristano nel Gran Prix giovanile? Di sicuro per metterli in ordine non bastano tabelle, affetti e interessi, categorie di appartenenza e così via. Così come al solito tutti i campioni dell’atletica isolana, grandi e piccoli (e il riferimento è puramente all’età, perché tutti indistintamente si sono dimostrati “grandi”) sono stati premiati oggi al Convitto Nazionale di via Pintus, a Cagliari, nell’intensa Festa dell’Atletica Sarda che è scivolata via tanto velocemente che pochi, almeno credo, si sono posti il problema di chi abbia realizzato un’impresa al di sopra delle altre. Anche perché gli atleti, in genere, pensano a migliorarsi e a vincere ognuno la propria gara, lasciando agli altri invidie e dispetti. Il premio “Una vita per l’Atletica Leggera”, è andato al saltatore in lungo iglesiente Nicola Trentin, in virtù delle sue 21 presenze in nazionale, tra le quali la partecipazione ai campionati del mondo 1999, medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneo del 2001, ancora campionati del mondo outdoor 2003 e indoor 2004. Sempre nel 2004 partecipa alle Olimpiadi di Atene e poi, nel 2006, ai campionati europei di Goteborg. Vanta sei titoli italiani assoluti: all’aperto nel 2001, 2002 e 2003, indoor nel 1998, 2003 e 2004. Nel salto in lungo ha un personale di 8,20 metri, quarta prestazione italiana all-time, raggiunto a Padova nel luglio del 2003. Un esempio per chi, tra atleti, allenatori e giudici di gara, si sono avvicendati sull’ampio palco del Convitto per ricevere il legittimo riconoscimento del loro lavoro in pista e per la pista, nel cross e per il cross, su strada e per la strada. Tutti accomunati dall’amore per questa disciplina sportiva, l’atletica leggera appunto, che nonostante le enormi difficoltà riesce ad andare avanti creando ogni anno nuove società, dal nulla o per dolorosi scismi. “Anche le società storiche sono in sofferenza”, ha dichiarato il presidente regionale Sergio Lai nel suo breve saluto d’apertura: “i nostri atleti sono “prigionieri” dell’Isola, perché manca una vera continuità territoriale, e il confronto tecnico con la Penisola è sempre più difficile. Di recente il consiglio federale nazionale ha approvato un delibera che prevede contributi alle società per un milione di euro, un budget praticamente triplicato rispetto al precedente che speriamo possa essere una boccata d’ossigeno per i nostri sodalizi".
Un ampio servizio televisivo sulla manifestazione verrà trasmesso giovedì in prima serata su Sardegna 1.
 



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