Fabbri ad Atletica TV: “Vi racconto la mia quarantena”

22 Aprile 2020

Il primatista italiano indoor del peso ospite insieme al suo coach Paolo Dal Soglio e ad Andrea Buongiovanni (Gazzetta). “Gli Europei? Magari. Le mie giornate tra allenamenti in casa, Play Station e tiramisù al pistacchio”

“Gli Europei di Parigi? Ci credo ancora! Gli allenamenti, la Play Station e il tiramisù al pistacchio: vi racconto la mia quarantena”. Il primatista italiano indoor del peso Leonardo Fabbri apre le porte di casa al talk settimanale di Atletica TV a cura dell’Area Comunicazione FIDAL. L’azzurro dell’Aeronautica, ospite insieme al suo allenatore Paolo Dal Soglio e alla firma della Gazzetta dello Sport Andrea Buongiovanni, parla di come sta vivendo le settimane di stop, del suo rapporto con Dal Soglio e di quanto importante sia stata la stagione indoor che l’ha portato stabilmente sopra i 21 metri, con il picco del 21,59 da primato a Stoccolma. “In inverno ho battuto tanti pesisti forti e queste gare mi hanno lasciato consapevolezze nuove. Sarebbe bellissimo poter gareggiare almeno agli Europei di Parigi (25-30 agosto, ndr), unico appuntamento internazionale di questa stagione dopo il rinvio dei Giochi di Tokyo, che credo per me sia stato un vantaggio dato che ci arriverò con un anno di esperienza in più. I problemi, ovviamente, in questo momento sono altri e speriamo si risolvano presto. Io intanto proseguo ad allenarmi in casa e il video di quel 21,59 me lo rivedo quasi ogni mattina a colazione, mi dà tanta motivazione”.

Tra passato e presente, Dal Soglio ripercorre la sua carriera, il boom internazionale del peso, la crescita progressiva di Fabbri e i consigli dati per affrontare al meglio questo periodo: “Mantenere, senza forzare - spiega il tecnico - L’importante in questa fase era ridurre l’intensità degli allenamenti, perché non potendo avere assistenza fisioterapica sarebbe stata un’idiozia caricare. E il rientro sarà come tornare da un infortunio, step by step. In cosa mi rivedo in lui? Lo stesso divertimento quando lanciamo il peso. Rispetto ai miei tempi è evoluto il gesto tecnico. Walsh non è un gigante ma ha qualità e torsioni strepitose, Crouser gestendo un po’ meglio la tecnica può raggiungere misure spaventose oltre i 23 metri, Kovacs è un agonista incredibile: vicino a loro, Leonardo sembra il ‘figliolo’, ma sta metabolizzando misure di prestigio”.

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