Fiamme Gialle e Sri Lanka, sport è inclusione

20 Aprile 2021

La visita dell’Ambasciatore a Castelporziano, sede di allenamento per due giovani sprinter dello Sri Lanka

L’Ambasciatore della Repubblica dello Sri Lanka, Sisira Senavirathne, ha visitato la sede del Centro sportivo della Guardia di Finanza, a Castelporziano (Roma). L’occasione è nata dalla presenza in casa gialloverde, risalente ormai al novembre 2019, di due giovani velocisti dello Sri Lanka, Yupun Abeykoon Mudiyanselage e Vinura Lakmal Galolu Kankanamalage, che vivono e si allenano a Castelporziano. In Italia rispettivamente dal 2015 e 2018 e tesserati per l’Atletica Futura Roma, i due atleti erano in cerca di un’adeguata collocazione tecnico-logistica per crescere ulteriormente, e le Fiamme Gialle hanno immediatamente risposto all’appello, mettendo a disposizione dei due giovani tutte le loro strutture tecniche e logistiche e uno dei loro migliori allenatori.

Sotto la guida dell’ex quattrocentista azzurro Claudio Licciardello, Abeykoon ha migliorato, tra la scorsa estate e questo inverno, pur con le poche gare a disposizione, tutti i propri PB (10.16 sui 100, 21.35 sui 200 e 6.59 sui 60 indoor), e lo stesso ha fatto Galolu, più proiettato verso i 400 (47.19 lo scorso anno a Trieste); entrambi sono entrati nella fase clou della preparazione che li vedrà partecipare, con la nazionale del loro Paese, alle prossime Olimpiadi di Tokyo.

L’Ambasciatore Senavirathne è stato accolto dal Comandante del Centro sportivo, Gen.B. Flavio Aniello e dal Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle, Gen.B. Vincenzo Parrinello. Presenti il Presidente Onorario dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle, Gen.D. Gianni Gola, il Consigliere Nazionale CONI, Kelum Perera e il dirigente della società Atletica Futura, Pino Colecchia. L’Ambasciatore, dopo la visita agli impianti, ha usato parole di ringraziamento e apprezzamento per quanto fatto in questo periodo dalle Fiamme Gialle per i suoi giovani connazionali, sottolineando l’importanza non solo sportiva, ma soprattutto sociale ed umana, e il messaggio di inclusione e universalità insiti nello sport, di cui l’esperienza dei due sprinter è testimonianza.

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