Europei, le frecce azzurre scaldano i motori



Vigna di Valle, sponda sud del lago di Bracciano, una passeggiata da Roma, direzione nord. Il Centro sportivo dell'Aeronautica Militare, oasi verde all'interno dell'aeroporto Luigi Bourlot, si è trasformato nella base operativa delle frecce azzurre dell'atletica. Qui, ai "comandi" del responsabile di settore Filippo Di Mulo, il bel gruppo dello sprint prepara l'appuntamento con gli Europei di Barcellona. Con Di Mulo, lo staff al completo: Riccardo Pisani, Roberto Piscitelli, Giuseppe Mannella per gli ostacoli, i fisioterapisti Maria Marello e Antonio Tomasso. Si lavora sodo. In particolare sulle staffette, nocciolo duro della velocità italiana. Fotocellule, telecamere, software di video analisi. Un laboratorio in pista. Si suda, si sbuffa, si prova il passaggio del testimone e si analizzano subito le esecuzioni. Le cose vanno bene per la 4x100 italiana. A Parigi, venerdì scorso, nel meeting Diamond League, ancora un buon crono, 38.75, e il secondo posto, di misura, alle spalle della Gran Bretagna.

"Sì, a Parigi è andata abbastanza bene - racconta Di Mulo - ma c'è sempre qualcosa da migliorare. Siamo ancora in una fase di completamento del quartetto, anche se credo che per tre quarti ormai i giochi siano fatti. Per la quarta frazione abbiamo provato soluzioni diverse, diciamo che da una parte c'è l'esperienza di Checcucci, dall'altra la spinta di Tomasicchio e Riparelli".

Non basta correre i 100 metri più forte degli altri per essere selezionato?

"No, non basta. Certo, è fondamentale, ma non è tutto. Bisogna partire da un concetto: la staffetta è una gara speciale, dove a vincere non è necessariamente il quartetto che schiera gli atleti più veloci. Tutti, anche Bolt, quando corrono in staffetta, ad un certo punto devono passare (o prendere) il testimone. E questo complica non poco le cose. Il corridore di staffetta ha qualità specifiche, leggermente diverse da quelle comuni a tutti gli sprinter".

Quali?

"Intanto deve saper correre la fase lanciata nel migliore dei modi. Poi, deve sapersi esprimere su 120-130 metri; deve sapersi adattare, ove richiesto, anche alla corsa in curva; e, sul piano nervoso deve essere un "freddo", non soffrire di emotività. Ripeto, correre forte è importante, ma non è tutto. Altrimenti, non saremmo in grado di batterci con la Francia e la Gran Bretagna, per fare due esempi vicini a noi".

Avversari che troverete in pista a Barcellona.

"E che cercheremo di battere. Inutile nasconderci: i ragazzi vengono dalla finale mondiale 2009, hanno vinto a Bergen nel campionato europeo per nazioni, hanno collezionato due prove convincenti in gare di Diamond League. Insomma, possono puntare ad una medaglia. Certo, se guardiamo ai valori individuali, saremmo da quarto posto, dietro a Francia, Gran Bretagna e Germania. Ma, come ho detto prima, sappiamo dove lavorare per poter colmare il gap".

In quella parte del "giochino-staffetta".

"Esatto. Guardiamo ai dati: il passaggio di testimone tra Donati e Collio, a Parigi, è stato cronometrato in 0.52, l'intero cambio oscilla di solito tra 2.70 e 2.75 (nei trenta metri della zona cambio, incluso il precambio, ndr). In pochi riescono a far meglio. E' su questo che dobbiamo concentrarci per poterci giocare le nostre carte".

Tre azzurri saranno impegnati anche nella prova individuale sui 100 metri.

"Bene, è un segnale della loro crescita. Ma i ragazzi sanno bene una cosa: l'obiettivo primario di questo gruppo rimane la staffetta. Non si sfugge. Collio e Di Gregorio hanno fatto bene in stagione, con Cerutti, che come noto non farà la 4x100, possono fare un'esperienza importante a questi Europei. La concorrenza però sarà durissima". 

Per un po' si è parlato anche di un possibile impiego in staffetta di Andrew Howe.

"E' vero, ma solo fino a quando non è stato chiaro se Andrew avrebbe preso parte alla gara di salto in lungo. Dopo Grosseto la questione si è risolta da sola. Guardate l'orario di Barcellona: le due finali, in programma domenica 1 agosto, sono separate da 35 minuti. Un doppio impegno è impensabile, soprattutto per un atleta come Howe che ritorna quest'anno dopo un lungo stop per infortunio".

Veniamo alle ragazze. Il gruppo della 4x100 presenta diverse giovani.

"In effetti, con questo pacchetto di atlete, stiamo lavorando soprattutto in una prospettiva di crescita nel medio-lungo periodo, pensando ai Giochi di Londra. Barcellona può essere un'esperienza importante per tutte, e le ragazze potenzialmente possono arrivare alla finale. Stiamo provando più soluzioni, anche per fronteggiare eventuali necessità di cambi dell'ultimo momento. Ma sostanzialmente sono contento: tutte stanno dimostrando grande voglia di partecipazione. Sono felice dei progressi della Paoletta, ".

Anche per loro l'obiettivo è la staffetta?

Se possibile, ancora di più.

A Barcellona saranno presenti anche le due staffette del miglio.

"Sono due quartetti che hanno grandissime potenzialità. Con gli uomini abbiamo avuto qualche problema di salute, ma è indubbio che sul lungo periodo questo è un gruppo che può fare benissimo. Con il ritorno a buona condizione di Barberi, il talento di Galvan e Licciardello, si può puntare ad una gara da protagonisti. Claudio e Matteo hanno dovuto fronteggiare degli infortuni: per entrambi vorrei che si facesse una scelta chiara, esclusivamente in funzione della staffetta. Così sarà per Licciardello, su Galvan (iscritto nei 200 metri, ndr), decideremo nei prossimi giorni".

Barberi correrà la prova individuale.

"Sta bene, e si sta preparando coscienziosamente".

Anche le donne possono correre una bella 4x400.

"Ed anche in questo caso la giovane età è un punto a favore del gruppo. Milani, Spacca, Bazzoni, in prospettiva la Bonfanti, quest'anno sono cresciute moltissimo. Con una Libania Grenot al meglio della condizione, le ragazze possono anche centrare l'appuntamento con la finale, e anche togliersi qualche soddisfazione a livello cronometrico".

Libania è tra le migliori in Europa quest'anno sul giro di pista.

"Le sue potenzialità sono note. Ha già avuto modo di mostrarle in azzurro, fin dai Giochi di Pechino.  Confido in un buon Europeo da parte sua".

Sugli ostacoli schiereremo addirittura quattro esordienti in una grande manifestazione internazionale.

"Questo è un bel segnale. Viviamo una fase di transizione, ed è bello che due dei convocati, Tedesco e Panizza, siano Under 23. Manca ancora un atleta in grado di esprimersi ai massimi livelli, come abbiamo avuto in passato, ma credo che sia normale, ci vuole tempo per costruire un grande campione. Il settore ostacoli sta lavorando con serietà, c'è del fermento alle spalle dei ragazzi e delle ragazze che saranno a Barcellona. Il futuro mi pare decisamente positivo".

Marco Sicari

Nella foto, il quartetto della 4x100 azzurra vittorioso a Bergen (Giancarlo Colombo/FIDAL)




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