Europei juniores, bronzo nel disco per la Apostoli



Chiusura felice per la squadra azzurra nell’ultima giornata dei Campionati Europei juniores di Hengelo, grazie al bronzo conquistato da Tamara Apostolico nel disco. Un podio sicuramente inatteso, che riscatta un pomeriggio non particolarmente ispirato da parte dei nostri ragazzi. Onestamente le aspettative potevano essere quelle di vedere la discobola friulana battersi al meglio nella finale: ed invece l’allieva di Adriano Coos, classe ’89, ha dimostrato una maturità non comune. Tamara già in qualificazione aveva lanciato a poco più di una spanna dal personale (50.88 contro 51.15), ma nella finale si è decisamente superata: la sua serie è stata di gran lunga la migliore della compagnia, con 5 lanci al di là della fettuccia dei 50 metri (le altre sette concorrenti hanno messo in carniere nel complesso solo altri 7 lanci oltre questa misura). Per la portacolori della Fondiaria Sai è arrivato il nuovo personale a 52.21, seconda prestazione italiana juniores di sempre dopo l’annoso record di Sandra Benedet (54.32 nel lontano 1985), e ha messo a segno un altro lancio al di sopra del suo precedente di 51.15, stabilito ai campionati invernali di Bari a marzo di quest’anno. Questa la scheda di presentazione dell’atleta di Udine: APOSTOLICO Tamara (disco/DT) Venue/DoB: è nata a Trieste il 28/4/1989 (1.78m/74kg) Società/Club: Fondiaria-Sai Allenatore/Coach: Adriano Coos Curriculum: (NC) U16 DT (04); U18 DT (05-06); U20 DT (07); WYC: 2005 (qual/DT); EYOF: 2005 (6/DT); Gymn: 2006 (5/DT) PB/SB: (DT) 51.15 (1) Bari 4/3/07 Un grande talento strappato alla pallavolo, la disciplina praticata in tandem con l’atletica fino al 2004. Nativa di Trieste, vive a Udine e qui ha trovato il tecnico Adriano Coos, buon discobolo in anni recenti (un personale di 58.90 nel 1988): è stato lui a convincere Tamara ad insistere con i lanci e i successi non sono mancati, a cominciare dal titolo tricolore cadette vinto nel 2004 ad Abano Terme. Da allora in poi è stato un crescendo, condito di miglioramenti: fino a quel lancio di Fano 2006, allorchè con 49.36 superò dopo 27 anni (e un giorno) il precedente limite allieve della padovana Anna Baraldi. Di pari passo, le prime esperienze in campo internazionali: l’unica parziale delusione ai Mondiali allieve di Marrakech 2005 quando fu la prima delle escluse dalla finale per qualcosa più di un palmo. Si allena da sola, per meglio trovare la concentrazione: poi tante gare (oltre 30 ogni stagione) per assaporare il clima agonistico e mettere a punto la tecnica. Studia al Liceo psico-pedagogico. Tamara ha acquisito una straordinaria sicurezza anche attraverso la sua instancabile attività: non è una che si nasconde o centellina le gare, tanto che nella scorsa stagione si è presentata in pedana in manifestazioni ufficiali in circa una trentina di occasioni. E anche quest’anno non si è mai tirata indietro, superando in non meno di tre occasioni quei 50 metri che – Hengelo lo ha pienamente confermato – rappresentano il limite dell’eccellenza internazionale per la categoria. QUINTA LA STAFFETTA Hanno compiuto in pieno il loro dovere anche le staffettiste della 4x100m, approdate al 5° posto in una gara di contenuti tecnici non eccezionali, ma resa più insidiosa dalle difficili condizioni ambientali: anche oggi pomeriggio non è mancato il solito temporale. Per il resto gli azzurri sembrano aver accusato i festeggiamenti al termine della splendida giornata di ieri. Facezie a parte, si è forse confermata la scarsa attitudine dei nostri al doppio impegno tra qualificazione e finale: tutti sono stati bravissimi nel guadagnarsi la promozione, molti hanno riscritto i propri personali, ma poi quasi nessuno è riuscito a confermarsi quando l’atmosfera agonistica si è riscaldata nella lotta per le medaglie. La riprova si è avuta proprio oggi, con un peggioramento generalizzato delle prestazioni ottenute qui ad Hengelo: e, purtroppo, il calo di tensione ha giocato un brutto scherzo soprattutto alla capitana Serena Capponcelli, che nella finale dell’alto aveva il podio a portata di mano (oro assegnato con 1.82 alla seconda prova alla svedese Wiklund). RISULTATI UOMINI - 800m: 1.Schembera (Ger) 1’47”98, 2.Brewer (Gbr) 1’48”08, 3.Kszczot POL 1’48”10; 5000m: 1.Amdouni (Fra) 14’08”27, 2.El Bendir (Spa) 14’14”79, 3.Lashyn (Ucr) 14’15”26, 11.PAOLO PEDOTTI 14’58”90; 110hs: (+1.5) 1.Noga (Pol) 13”36, 2.Zhukov (Rus) 13”46, 3.Frankis (Gbr) 13”47; asta: 1.Kivalov (Rus) 5.60, 2.Ageyev (Rus) 5.50, 3.Michalski (Pol) 5.45; lungo: 1.Huet (Fra) 7.78 (+1.3), 2.Slepov (Rus) 7.61 (+1.9), 3.Caldeira (Por) 7.58 (+2.0); peso: 1.Bulanov (Rus) 19.95, 2.Silva (Por) 19.66, 3.Kisanic (Cro) 19.63; martello: 1.Laitinen (Fin) 71.94, 2.Pop (Rom) 70.80, 3.Tsytsoryn (Bie) 70.23; giavellotto: 1.De Zordo (Ger) 78.59, 2.Avramenko (Ucr) 75.24, 3.Smet (Bel) 72.56, 12.EMANUELE SABBIO 59.02; 4x100m: 1.Ger 39”81, 2.Gbr 39”83, 3.Fra 40”21; 4x400m: 1.Pol 3’07”87, 2.Gbr 3’08”21, 3.Ger 3’08”64 DONNE - 800m: 1.Lavric (Rom) 2’02”84, 2.Jackson (Gbr) 2’03”23, 3.Mulder (Ola) 2’03”72; 3000m: 1.Vasiloiu (Rom) 9’13”51, 2.Popkova (Rus) 9’14”17, 3.Donisa (Rom) 9’14”54; 100hs: (+0.8) 1.Fedoriva (Rus) 13”12, 2.Denis (Fra) 13”35, 3.Andryukhina (Rus) 13”50; alto: 1.Wiklund (Sve) 1.82, 2.Karsuma (Let) 1.82, 3.Demireva (Bul) 1.82, 8.SERENA CAPPONCELLI 1.75; triplo: 1.Leibak (Est) 14.02 (+2.7), 2.Knyazheva (Ucr) 13.85 (0.0), 3.Bujin (Rom) 13.57 (+1.3), 8.FEDERICA DE SANTIS 12.93 (+1.3), 10.ELEONORA D’ELICIO 12.76 (-0.4), 11.CECILIA PACCHETTI 12.76 (+0.5); disco: 1.Karmishina (Rus) 56.16, 2.Perkovic (Cro) 55.42, 3.TAMARA APOSTOLICO 52.21; 4x100m: 1.Gbr 44”52, 2.Ucr 44”77, 3.Pol 45”32, 5.ITALIA (Balboni, Draisci, Paoletta, Palezza) 46”01; 4x400m: 1:Rus 3’33”95, 2.Gbr 3’37”29, 3.Ger 3’37”32; eptathlon: 1.Grabuste (Let) 5.920, 2.Klucinova (Cec) 5.709, 3.Ogrodnikova (Cec) 5.607. Nella foto in alto (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL), la medaglia di bronzo del disco Tamara Apostolico; nella foto in basso Federica De Santis è stata la migliore delle tre tripliste azzurre presenti nella finale europea File allegati:
- I RISULTATI DEI CAMPIONATI
- TUTTE LE FOTO DA HENGELO


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