Europei U23: oro Crippa, argento Falocchi

15 Luglio 2017

Una volata d’oro e un volo d’argento a Bydgoszcz (Polonia). L’Italia dell’atletica sale due volte sul podio anche nella terza giornata dei Campionati Europei under 23 con l’entusiasmante successo di Yeman Crippa sui 5000 metri in 14:14.28, dopo una splendida rimonta, e il secondo posto del saltatore in alto Christian Falocchi che realizza il record personale all’aperto con 2,24. Due medaglie nel giro di 10 minuti. Per il ventenne mezzofondista trentino delle Fiamme Oro è il terzo titolo europeo della carriera, dopo quelli vinti nella corsa campestre tra gli under 20, ma il primo su pista ottenuto in maniera spettacolare: all’inizio del rettilineo finale si trova in quinta posizione e poi lancia una progressione irresistibile per gli avversari. Poco prima nell’alto il lombardo della Brixia Atletica 2014 era riuscito a superare alla seconda prova la stessa quota del bielorusso Dzmitry Nabokau, che però si mette al collo l’oro per averla valicata al primo tentativo.

Nelle altre finali di oggi, quinti il pugliese Daniele Corsa sui 400 in 46.51 e la trentina Isabel Mattuzzi nei 3000 siepi con il personal best di 9:57.68 (seconda italiana U23 di sempre), mentre si piazzano sesti il laziale Simone Poccia nei 110hs (13.92) e i veneti Lodovico Cortelazzo sui 200 (21.05/+1.6) ed Elena Bellò negli 800 metri (2:05.96). Domani attesi 20 azzurri nelle gare individuali, più le quattro staffette.

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FOTO delle GARE (di Giancarlo Colombo/FIDAL)

FOTO | SCATTI e RITRATTI della SQUADRA ITALIANA A BYDGOSZCZ 2017

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IL RACCONTO della TERZA GIORNATA (sessione pomeridiana)

VIDEO | CHRISTIAN FALOCCHI ARGENTO NELL'ALTO

800m donne (FINALE) - L'islandese con le braccia lunghe Anita Hinriksdottir ci prova fino all'ultimo (1:02.46 al giro di boa), ma deve arrendersi alla rimonta e al sorpasso della belga Renée Eykens. Tra le due finisce 2:04.73 a 2:05.02 con il bronzo al collo della britannica Hannah Segrave (2:05.53). La veneta Elena Bellò conclude il suo doppio giro sull'anello azzurro di Bydgoszcz in sesta posizione (2:05.96) dopo essersi ben destreggiata per rimanere sempre nel cuore della corsa.

400m uomini (FINALE) - La prima notizia è che le temerarie ambizioni di doppietta di Karsten Warholm sono già sfumate. Il norvegese - domani in finale anche nei 400hs - si presenta in testa all'uscita dell'ultima curva, ma sul rettilineo subisce l'attacco di Luka Janezic. Warholm getta la spugna e lo sloveno si prende il titolo per 45.33 a 45.75. Bronzo al danese Benjamin Lobo Vedel (46.08) sul britannico Cameron Chalmers (46.29) e l'azzurro Daniele Corsa. Il brindisino, tricolore di categoria, completa il suo giro di pista in un 46.51 buono per il quinto posto finale. Curiosa coincidenza: è lo stesso piazzamento che il velocista pugliese aveva portato a casa due anni fa sui 200 metri agli Europei U20 in Svezia.

110hs (FINALE) - Chissà che cosa avrebbe potuto combinare Simone Poccia senza tutte quelle barriere urtate o abbattute. Nonostante questo, il tenace ostacolista di Formia chiude sesto in 13.92 (+0.8), ad appena 3 centesimi dal personale centrato ieri in batteria. Vince il francese Ludovic Payen in 13.49 (+0.8) sul britannico Khai Riley-Laborde 13.65 e l'altro transalpino Dylan Caty 13.66.

3000 siepi donne (FINALE) - La biondissima Anna Emilie Moller ha palesemente una marcia in più nel lotto delle partenti. La sua vittoria si materializza in 9:43.05 e così per la Danimarca arriva il primo oro in undici edizioni di Europei under 23. Battute l'ucraina Nataliya Strebkova (9:44.52) e la francese Emma Oudiou (9:50.30). Quarta la romena Claudia Prisecaru (9:57.37) testardamente tallonata dall'azzurra Isabel Mattuzzi. La 22enne trentina con gli occhiali - che quest'anno ha già collezionato due maglie in Nazionale senior - è quinta in 9:57.68, due secondi abbondanti di primato personale e seconda under 23 italiana di sempre nei 3000 siepi. Undicesimo posto in finale, invece, per la lombarda Silvia Oggioni (10:20.55).

Triplo uomini (qualificazione) - Al tedesco Max Hesse, campione europeo assoluto in carica, basta un solo salto da 16,89 (+0.9) per superare di oltre un metro il 15,75 richiesto in qualificazione. Non spreca hop-step-jump nemmeno il laziale Simone Cerro, 15,89 (+1.5) al primo ed unico ingresso in pedana. Al romano Simone Forte serve, invece, una prova in più, ma con 15,79 (+1.3) stacca il biglietto per la finale di domani alle 18.

200m uomini (semifinali) - Ci sarebbero potuti essere due italiani stasera in finale nei 200 metri. Il condizionale è d'obbligo perchè il tricolore U23 Simone Tanzilli - in calzamaglia come ieri - chiude al quarto posto in 20.93 (+0.9) la sua semifinale, ma a ridosso del traguardo si irrigidisce e si stringe la coscia destra con una smorfia di dolore. Pronto intervento dello staff medico federale per valutare l'entità del problema fisico che, purtroppo, non permetterà al giovane velocista lombardo di tornare di nuovo in pista. Peccato. Ci sarà, invece, il veneto Lodovico Cortelazzo che entra grazie al secondo tempo di recupero (20.95/+0.9). Primo nome fuori dalla finalissima è quello dell'altro azzurro, il piemontese, valdostano d'adozione, Jacopo Spanò (21.02/+0.9). Un occhio agli avversari con l'ottima prova del norvegese Jonathan Quarcoo che si migliora di 40 centesimi e sorprende tutti in 20.39 (+0.9).

200m donne (semifinali) - Due semifinali per reclutare le otto velociste che si giocheranno le medaglie. Non si scherza e la britannica Finette Agyapong sfreccia in 22.86 (+1.3). L'ultimo tempo utile per la promozione è il 23.41 (+1.3) della bielorussa Tsimanouskaya. Out le tre azzurre, ma Johanelis Herrera coglie l'occasione per correre il suoi migliori 200 metri di sempre: 23.66 (+0.7), tre anni dopo il 23.70 dei Mondiali U20 di Eugene. Nella corsia accanto, la lombarda Annalisa Spadotto Scott ferma il cronometro a 23.91, un centesimo più lenta della toscana Alessia Niotta, settima in 23.90 (+1.3) nella prima semifinale.

Peso donne (FINALE) - Claudia Bertoletti e Daisy Osakue purtroppo restano ai piani bassi della classifica. La romana lancia 14,87 (12esima), mentre la primatista italiana U23 del disco si ferma a 14,64 (13esima). Oro alla svedese Fanny Roos in testa dal primo all'ultimo lancio e anche l'unica pesista che qui riesce a superare i 18 metri: 18,14.

400hs donne (semifinali) - Ayomide Folorunso è la più veloce delle semifinali. L'azzurra dà un bel colpo di spugna alle piccole esitazioni patite  in batteria e mette a segno un 56.35 controllando a ridosso del traguardo. Staccato il resto della concorrenza: battute l'islandese Arna Stefania Gudmundsdottir (57.02) e la belga Margo Van Puyvelde (57.34). "Ieri avevo più paura di me stessa che delle mie avversarie. In semifinale ho ritrovato la ritmica e quelle sensazioni che ci devono stare in gara. Se riesco a mantenere la stessa tranquillità che ho avuto oggi si può ben sperare per la finale". Prime due escluse sono proprio le altre due azzurre che escono di scena a testa alta con la gioia del primato personale. La bassanese Rebecca Sartori passa così da un accredito iniziale di 58.11 ad un PB nuovo di zecca: 57.64, 47 centesimi di miglioramento. 40, invece, quelli guadagnati in Polonia dall'altoatesina Valentina Cavalleri, al traguardo in 57.68 e con una soddisfazione in più: "Ho battuto anche il 57.95 di mia madre a quest'età!". Valentina è la figlia dell'ex primatista italiana assoluta dei 400hs, Irmgard Trojer.



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