Europei Cross: la storia

Gli Europei di Cross nascono nel 1994 con la sigla di ECCC (European Cross Country Championships) e dalla loro fondazione sono stati ospitati da 16 Paesi. Con l’edizione in programma alla fine di quest’anno a Chia, l’Italia raggiunge la Gran Bretagna nella classifica dei paesi organizzatori: dopo Alnwick, sede dei primi due campionati, il Regno Unito giunse a quota tre nel 2003 mettendo in palio i titoli sul percorso di Edimburgo. L’Italia esordì nel ’98 con la suggestiva prova di Ferrara che prevedeva passaggi nelle mura della città estense e tornò ad essere protagonista otto anni dopo, proponendo il terreno di gara di una delle corse campestri più conosciute e amate nel mondo, quello del Campaccio, a San Giorgio su Legnano. Dopo Hyerès 2015, non sarà la prima volta che l’Europeo si svolge sulle rive del mare.

Nella storia dell’Europeo la figura di primo piano è senza ombra di dubbio quella di Sergiy Lebid. L’ucraino di Dnipropetrovsk, trapiantato in Italia e oggi quarantenne, può vantare un record che difficilmente potrà essere avvicinato: nove titoli e dodici volte sul podio tra il ’97 e il 2010. Toccò a Mo Farah interrompere quel regno nel 2005, ma Lebid non abdicò e seppe conquistare altre tre corone, lasciandosi alle spalle in due occasioni il formidabile britannico di radici somale. In campo femminile, Paula Radcliffe, dopo la vittoria del ’98, conquistò il suo secondo titolo nel 2003, chiudendo così la stagione della sua prestazione “monstre” nella maratona, 2h15:25.

Nella storia azzurra dell’Eurocross, il posto di primo piano deve esser attributo, senza esitazioni, ad Andrea Lalli capace nel 2006, nel 2008 e nel 2012 di iniziare, continuare e perfezionare il Grande Slam nelle prove juniores, under 23 e seniores. Yeman Crippa, due volte a segno tra gli juniores nel 2014 in Bulgaria e nel 2015 in Francia, ha buone chances di diventare l’erede del molisano.

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