Europei, Baldini: "Ritiro amaro"



Poco dopo il ritiro, è proprio Stefano Baldini a dare l'aggettivo più adatto al suo stato d'animo: "Amarissimo come questo ritiro. Purtroppo ho sbagliato valutazioni su questa gara. Ho sempre corso in difesa senza rispondere a nessun attacco, ma arrivato al 23° km io la benzina in corpo l'avevo già finita con la parte più dura che doveva ancora venire. Mentalmente ero determinato a mille, ma a livello muscolare, a 39 anni e dopo tante battaglie, non ne avevo più. Vuoi l'età e una preparazione non al 100% come la mia, un caldo come quello che fa oggi qui lo si sente molto di più. Pensavo che questo fosse un contesto ancora alla mia portata, ma forse dovevo essere un po' più onesto come stesso. Sì, è la mia ultima maratona a questi livelli. Finisco qui, anche se avrei preferito in un'altra maniera. Vero è che il resto della mia carriera non me lo toglie nessuno".

Taglia il traguardo impassibile Ruggero Pertile, poi le mani appoggiate lungo i fianchi si caricano di un gesto di rabbia che, una volta in zona mista, si scioglie in pianto: "Sono molto deluso. Mi sono operato ad ottobre e ho fatto i miracoli per essere qui. Avevo investito molto su me stesso per arrivare a questi Europei e una medaglia io la volevo. In testa la tattica era quella di partire al 27° km, ma in realtà già prima è stato un continuo cambio di ritmo. E' quello che mi ha fregato e, a partire dal 30° km, mi ha fatto ritrovare due volte con i crampi al polpaccio, costringendomi a fermarmi. Col senno di poi, forse, avrei dovuto metterla più sul ritmo. Del resto, davanti non avevo avversari più forti di me, l'unico era Rothlin ed è con lui che dovevo giocarmela. Nonostante tutto, ho voglia di rifarmi". 

"Ho capito che la gara si stava mettendo su un ritmo troppo forte per le mie gambe - racconta un soddisfatto Migidio Bourifa - e così ho scelto di correre sul mio ritmo e risparmiare energie. Sapevo che sarebbe stata una gara ad eliminazione. E' una gioia che ripaga la fatica di tanti sacrifici e la fiducia che mi è stata data dal settore tecnico per essere qui in azzurro".

"Non stavo male - il commento di Ottavio Andriani - ma non avevo nelle gambe i ritmi degli altri. Ad un certo punto, però, per come si stavano mettendo le cose per noi ho capito che era fondamentale arrivare in fondo per la squadra".

a.g.

Nella foto in alto, Stefano Baldini; in quella sotto in corsa a Barcellona tra gli azzurri Pertile e Bourifa (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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