Euroindoor, la volata più bella: Caliandro è oro



Sorpresa solo per chi non lo aveva visto correre di recente. L'Italia torna a mordere nel mezzofondo, come ai tempi più belli, centrando l'oro europeo con uno dei talenti più puri espressi dal movimento azzurro degli ultimi anni, Cosimo Caliandro, pugliese di Francavilla Fontana (Brindisi), primo nei 3000 metri davanti a cavalli di razza assoluta (almeno per il vecchio continente), come il francese Thari e lo spagnolo Espana, finiti rispettivamente al secondo e al terzo posto. Devastante il finale dell'azzurro, un mille metri su ritmi indiavolati (2:26 lo split, 8:02.44 il crono finale), cui in pochi avrebbero potuto resistere anche al di fuori dei confini continentali, caratteristica che mette Caliandro in una luce diversa per il futuro, ovviamente nelle gare di campionato, spesso condotte su andature tattiche. Prova perfetta, quella di Caliandro: a seguire il ritmo dei primi, nascosto, sfruttando il treno di Espana, fino al momento decisivo, a quell'ultimo giro che ci ha riportato indietro nel tempo. L'ultimo a vincere un oro nel mezzofondo agli Europei indoor fu Gennaro di Napoli, che si impose nell'edizione di Genova 1992. "Oggi ero un toro - l'urlo di Caliandro, ancora avvolto nel tricolore subito dopo la gara - non avrei perso da nessuno. No, scherzi a parte, non pensavo di vincere, ma certamente stavo bene, e ho avuto conferme positive fin dal primo metro, mi sentivo in condizioni perfette". Poi, mostra il suo segreto: da dietro il pettorale di corsa, appuntata con una spilla, spunta una immagine di Padre Pio, che si è portata dietro per tutti i tremila metri. "Me l'ha regalata mia moglie Graziella, e avevo corso così anche prima dell'Europeo juniores di Grosseto 2001, che vinsi. Loro, la mia famiglia, i miei figli Damiano e Cristian, sono il mio motore. Poi devo ringraziare le Fiamme Gialle e il mio allenatore, Stefano Cecchini".

La sua vicenda personale passa da un fatto strano: una perdita di sensibilità della gamba sinistra dovuta ad una malocclusione della mandibola, che lo ha condizionato per almeno un triennio. Poi, la soluzione, con il classico "bite", che lo ha aiutato a recuperare efficienza fisica. "Ma soprattutto hanno fatto la differenza i sacrifici. Sono due mesi che sto lontano da casa. Vivo e mi alleno a Ostia (Roma, ndr), alla caserma della Guardia di Finanza; con me si allenano ragazzi di grande talento, come Perrone, Floriani, la Rinicella. I talenti ci sono, basta crederci, tutti devono crederci: guardate Lalli nel cross, guardate me, e ce ne sono tanti altri che potrebbero prendere il volo". La sua Guardia di Finanza se lo coccola: oggi il comandante generale del Corpo, Roberto Speciale, ha voluto complimentarsi sia con lui sia con Antonietta Di Martino. Gente del sud che fa atletica, uomini e donne di un'Italia che sembra tornare ad alzare la testa nell'Europa del corri, salta e lancia. m.s Nelle foto, l'Europeo di Cosimo Caliandro (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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