Emanuele Ghiraldini: 14.17 nei 5000 e un progresso di 37 secondi



Uno fra i risultati più interessanti fra le gare disputate fuori regione nell’ultimo fine settimana è il 14.17.32 nei 5000 metri, ottenuto da Emanuele Ghiraldini (Atl. Imola Sacmi Avis) al Meeting di Brugnera, in Friuli, sabato 4 settembre.

Al di là del valore tecnico della prestazione di Ghiraldini, peraltro notevole, segnaliamo che questo tempo è uno fra i migliori ottenuti da un atleta della Emilia Romagna, a partire dal 2000. In verità Ghiraldini è nato a Badia Polesine (provincia di Rovigo), ma la sua carriera atletica si è svolta praticamente sempre in Emilia Romagna.

Infatti, fra i i tesserati (italiani) nella nostra regione, con un tempo inferiore a quello di Ghiraldini, negli ultimi 10 anni hanno corso solo atleti dei Carabinieri (con il solo Matteo Villani, nato in Emilia Romagna). il lombardo Fabio Mascheroni della Corradini Rubiera e il cesenate Marco Bartoletti Stella. Ampliando la ricerca a dopo il 1990, troviamo invece qualche altro atleta nato in Emilia Romagna, come Simone Gulmini (14.08.88 nel 1999), Massimiliano Ingrami (14.01.74 nel 1991), Gianni Lacerenza (14.14.10 nel 1993), Endrik Saragoni (14.15.09 nel 1993), Stefano Chini (14.03.11 nel 1993), Alessandro Alessandri (14.13.8 nel 1992), per arrivare, con un tempo inferiore ai 14 minuti, a Graziano Calvaresi (13.43.47 nel 1992), al carabiniere Gianni Bruzzi (13.53.22 nel 1994), a Marco Chini (13.53.84 nel 1992), oltre naturalmente a Stefano Baldini (13.23.46 nel 1996).

La prestazione di Emanuele Ghiraldini assume maggior rilievo in quanto si tratta di un primato personale ottenuto a 32 anni (dopo avere praticato atletica anche negli anni giovanili), che compirà fra pochi giorni. E che miglioramento, visto che nei 5000 il progresso è stato di 37 secondi !

Ripercorriamo la sua carriera atletica, con i tempi stagionali ottenuti sui 3000 e 5000 metri, dopo avere iniziato nella categoria cadetti con la società ferrarese Pol. Giardino e il successivo passaggio al Cus Ferrara a partire dalla categoria allievi: 1993 (15): 9.55.7; 1994 (16): 9.13.8; 1995 (17): 8.54.0; 1996 (18): 8.51.72 – 15.02.7; 1997 (19): 8.49.78 – 15.10.66 ; 1998 (20): 8.48.81.

Dal 1999 al 2005 non risultano prestazioni su pista di Ghiraldini. E’ lo stesso Emanule che ci racconta quel periodo: “avevo smesso con l'attività sportiva per cause varie, mancanza di stimoli, impegni scolastici, gruppo di allenamento che era venuto meno per partenze di altri per il servizio militare etc... La passione per l’atletica non era però mai venuta meno, tanto da seguirla assiduamente, con trasferte in giro ad assistere a meeting e campionati, aggiornamenti costanti da varie fonti internet e così via. Poi, un giorno, esattamente il 6 novembre 2005, assisto in televisione alla Maratona di New York vinta per meno di un secondo da Paul Tergat su Hendrick Ramaala e decido che dal giorno dopo avrei cominciato ad allenarmi per parteciparvi l'anno successivo (sembra molto romanzata ma è assolutamente vera!). Così il 7 novembre 2005 ricomincio ufficialmente e prendo la cosa molto sul serio. I primi sei mesi li passo più infortunato che sano non essendo più abituato a sostenere un certo tipo di sforzi, ma già nella primavera del 2006 corro la mezza Maratona di Merano in 1h16'45", tempo che mi vale la qualificazione automatica per New York.” 

Dal 2006 Ghiraldini ritorna a gareggiare anche su pista, con la maglia dell’Atletica Ferrara. Questi i suoi tempi stagionali di 3000 e 5000 in questa seconda fase della sua carriera: 2006 (28): 8.51.28 – 15.16.96; 2007 (29): 8.36.22 – 14.54.96 – 2008 (30): 8.46.22 – 15.08.15 – 2009 (31): 8.32.04 – 14.59.30 – 2010 (32): 8.23.92 – 14.17.32. Dal 2009 è passato all’Atl. Imola Sacmi Avis, anno in cui inizia anche la collaborazione tecnica con Tiziano Favaron.

 

Ecco ancora Emanuele che ricorda la ripresa dell’attività su pista: “nel 2006 ricomincio anche con la pista, ottenendo 4'08"50, 8'51"28 e 15'16"96, tempo non lontano dal mio primato di allora sulla distanza (15'02"7) che risaliva al 13 giugno 1996 a Imola (Memorial Cavulli). Alla fine di tutto ciò riesco a correre la Maratona di New York giungendo 40° assoluto al debutto in 2h27'43". Nel 2007 sento di avere le potenzialità per migliorare i miei antichi primati su pista e concludo la stagione per la prima volta sotto i quattro minuti sui 1500m con 3'59"10 e miglioro anche nei 3000 e 5000 con 8'36"22 e 14'54"96. A fine stagione riprendo parte alla maratona di New York in cui concludo in 181° posizione (2h45'29") causa un grave infortunio a sei settimane dalla gara.”

Il 2008 va invece peggio dell’anno precedente e corre per la terza volta la Maratona di New York a Novembre, ma seppur in condizioni migliori del 2h27'43" di due anni prima incappa in una giornata no e finisce oltre la 60° posizione in 2h34'02" complici anche due soste per dolore ad un ginocchio.
Ma è l’attività su pista quella preferita da Emanuele che dal 2009 passa alla Atletica Imola e inizia la collaborazione con Tiziano Favaron. Arriva il personale sui 3000 con 8.32.04, ma ci sono anche parecchi ritiri e il cronometro non ripaga degli sforzi fatti.

Sta per iniziare quella che sarà la stagione in cui arriva il grande salto di qualità. Sentiamo ancora Emanuele che ripercorre questi mesi: a ottobre 2009 mi rimetto sotto a testa bassa come mai prima di allora avevo fatto d'inverno e la mole e la qualità degli allenamenti fa presagire cose migliori per il 2010. Alla prima uscita indoor il 16 Gennaio ad Ancona rischio di centrare il personale sui 1500 ma una partenza esageratamente veloce mi relega a 4'02"10. La primavera pare molto proficua, ma l'11 maggio, 4 giorni prima dei CDS su pista mi ammalo in maniera piuttosto seria e prendo una bruttissima bronchite; per quasi un mese faccio fatica anche a correre per mezz'ora di fila e medito già pensieri di tagliare corta la stagione e ripresentarmi nel 2011. Il 2 giugno torno in gara a Parma ai Camp.Reg.Ass. per poter avere un tempo di iscrizione valido per la seconda fase dei CDS e vinco con grande sofferenza in 15'27"96. L'8 giugno faccio forse la gara della vita al Memorial Cavulli in cui in condizioni precarie sfioro il personale con 3'59"19. A quel punto capisco che ho modo di salvare in qualche modo la stagione; la svolta arriva a Conegliano dove riesco a segnare un tempo interessante sui 3000m con 8'25"59. Da lì ancora 2 personali, 3'57"33 a Rovigo il 18/07 e 3'55"53 a Trento il 27/07. Il 1° Agosto vado a Sestriere per tre settimane e trovo delle sensazioni mai avute prima; pur allenandomi 13 volte a settimana (cosa che a casa non mi è possibile) non avverto la fatica e svolgo degli allenamenti quasi sorprendenti. Qundo il 22 torno a casa mi accorgo che qualcosa è cambiato, vado a Trento il 28 e, non ancora terminato il periodo di adattamento dall'altura alla pianura, corro in 8'28"83 in gara tattica con 2'42" l'ultimo km e 60" l'ultimo giro. Il giorno dopo vado al meeting internazionale di Lubiana dove corriamo un altro 3000, che mi vale il nuovo personale con 8'23"92 e il 5° posto assoluto dietro tre Kenyani e uno Spagnolo da meno di 8'.” 

Ed eccoci al meeting di Brugnera, dove Ghiraldini stupisce tutti: “avevamo programmato un passaggio per il nostro gruppetto in 8'45" ai 3000, ma ci troviamo in vantaggio di 4 secondi. Poi dando un cambio in testa mi accorgo che senza volerlo stacco gli altri, a quel punto mancavano 4 giri e non sentivo più la fatica. I tempi continuavano a scendere, 68, 67 alto, 67.5 e andavo a scavalcare persone su persone quasi raggiungendo il gruppo di testa degli africani. A due giri dalla fine vedo 12'05" e penso che a meno di cataclismi sarei sceso sotto il minimo per i campionati italiani assoluti (che comunque non vale per l'anno prossimo ma tant'è...), poi vedo 13'12" e a quel punto mi dico "è fatta". Impiego 65" l'ultimo giro e mi fermo incredulo dopo l'arrivo non del tutto conscio dell'accaduto. Arrivano i ragazzi che erano a bordo pista e mi urlano che ho fatto 14'17" e stento a crederci. Sapevo che con una buona gara avrei potuto correre in 14'30", forse con una gara al di sopra delle righe 14'25" ma 14'17"32 sinceramente ha sorpreso anche me. Adesso il difficile verrà nel doversi confermare!!!”.

Non ci resta che fare i complimenti a Emanuele Ghiraldini che pratica questo sport con tanta passione e impegno, comunque da “amatore”, non essendo un professionista, visto che lavora nell’azienda di famiglia e che inoltre ha dimostrato che una buona attività giovanile può consentire ugualmente a migliorarsi in età adulta.

Giorgio Rizzoli

La foto con Emanuele Ghiraldini (con il numero 66) è di Gino Esposito


Graduatoria regionale metri 5000 uomini 2000-2010



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