EYOT da primato a Baku

01 Giugno 2014

Gli azzurrrini portano a casa 17 "carte olimpiche": oro per Filippo Tortu nei 200m, grandi MPN allieve per Lucia Prinetti Anzalapaya (67.62 nel martello) e Ilaria Verderio (storico 53.86 sui 400m).

di Raul Leoni

L’EYOT di Baku, sulla strada dei Giochi Giovanili di Nanjing, si chiude con 17 “carte olimpiche” su 39 convocati della spedizione azzurra (meglio: 17 qualificati sulle 31 specialità in cui eravamo presenti), bottino ben superiore a quello di Mosca 2010 che poi portò 12 atleti ai Giochi di Singapore. Da notare la consistenza del contingente dell'atletica italiana per la rassegna a cinque cerchi che da solo coprirà praticamente il 9% dell'intera formazione europea (190 unità) che ovviamente comprende tutte le specialità. Anche sul piano delle medaglie – la manifestazione diventerà un vero e proprio Campionato Europeo U.18 solo da Tbilisi 2016 – la trasferta nella capitale azera è da record: a Mosca quattro anni fa il medagliere leggeva 1-2-2, mentre qui si va in cifra doppia con 3 ori, 2 argenti e 5 bronzi. Risultati che si riflettono nella classifica a punti con l'Italia seconda (107) alle spalle della Russia (175), ma davanti a Polonia (102), Francia (98), Spagna (96), Ucraina (94) e Germania (89).

Dopo i due ori (Noemi Stella nei 5000m di marcia e di Nicole Reina sui 2000m siepi) e i due bronzi (Filippo Tortu nei 100m e Pietro Riva nei 3000m) mandati in archivio nelle prime due giornate, gli azzurrini conquistano altri sei podi nella terza: riscatto d’oro nei 200m per Filippo Tortu (PB a 21.54 e finalmente il biglietto per i Giochi in mano), brillano soprattutto i due argenti della martellista Lucia Prinetti Anzalapaya con il nuovo limite allieve a 67.32 (quinta Agata Gremi, anche lei bravissima col PB a 63.44) e della sorprendente Ilaria Verderio nei 400m (record italiano con 53.86; dopo 33 anni cade il 54.23 di Nevia Pistrino. Brava anche Alice Mangione, sesta con 55.28 PB). E ancora tre bronzi: per Chiara Ferdani nei 1500m (PB 4.30.80), per Tobia Bocchi nel triplo (al rientro dalla microfrattura invernale, ripete al centimetro il personale a 15.57) e per Beatrice Fiorese nel lungo (PB regolare a 6.14, dopo il 6.26 ventoso delle qualificazioni). In chiave olimpica, promossi anche Elena Bellò negli 800m, quarta in 2:10.12 nonostante un tuffo finale per guadagnare il podio, la novità Alessia Pavese (quarta nei 200m con 24.05), Stefano Sottile (quinto con 2.08 nell’alto) e Jordan Zinelli (decimo nel giavellotto con 63.23). Nelle altre finali dell’ultima giornata, fuori dalla quota olimpica europea: Eleonora Marchiando settima nei 400hs (60.92, dopo il PB a 60.25 di ieri in batteria), Riccardo Usai ottavo nei 1500m (4:00.48).

LE “CARTE OLIMPICHE”

Noemi Stella – 5000m marcia; Nicole Reina – 2000m siepi; Giacomo Brandi – 10000m marcia; Tiziano Di Blasio – martello; Matteo Capello – asta; Valentina Kalmykova – triplo; Leonardo Fabbri – peso; Lucia Prinetti Anzalapaya – martello; Chiara Ferdani – 1500m; Tobia Bocchi – triplo; Ilaria Verderio – 400m; Elena Bellò (800m); Beatrice Fiorese (lungo); Alessia Pavese (200m); Jordan Zinelli (giavellotto); Filippo Tortu (200m); Stefano Sottile (alto).

   

IL MEDAGLIERE AZZURRO

ORO: Noemi Stella (5000m marcia), Nicole Reina (2000m siepi), Filippo Tortu (200m); ARGENTO: Lucia Prinetti Anzalapaya (martello), Ilaria Verderio (400m); BRONZO: Filippo Tortu (100m), Pietro Riva (3000m), Chiara Ferdani (1500m), Tobia Bocchi (triplo), Beatrice Fiorese (lungo)

RISULTATI/Results

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LE GARE DELLA TERZA GIORNATA

Alto M (finale) – L’ultimo azzurro a raggiungere la certezza della “carta olimpica” (sono 17 in totale) è Stefano Sottile, altro “ragazzino” del ’98 arrivato quest'anno sulla scena internazionale in pratica dalle pedane delle gare regionali. Ci sono cinque posti disponibili e la finale è una partita a scacchi: alla resa dei conti è decisivo il 2.08 al terzo tentativo per il giovanottino di Borgosesia. Poi gli altri continuano, il russo Lysenko – dall’alto del suo 2.22 di partenza – proverà a prendersi l’oro: per noi conta come una medaglia il quinto posto di Stefano.

Giavellotto M (finale) – Dopo l’exploit della qualificazioni, per Jordan Zinelli c’è solo da mantenere la calma: in queste occasioni non c’è da pensare a vincere la medaglia, ma unicamente alla qualificazione olimpica. In partenza non era un traguardo agevole, poi è diventato possibile: il decimo posto della finale, con un lancio a 63.23, lo rende una prospettiva reale.

200m M (finale) – Soddisfatto, ma deluso dopo il bronzo dei 100m, assolutamente trionfante dopo questa seconda finale: per la vittoria, per la qualificazione, per il personale, per tutto ... lui è Filippo Tortu, il terzo degli sprinter lombardi classe ’98 che a Baku hanno trovato la loro “terra promessa”. In pochi mesi dai Tricolori cadetti alla responsabilità di una partecipazione olimpica, non è da tutti! I numeri, per il figlio d’arte brianzolo (con tante scuse alle origini di papà Salvino), dicono 21.54 (-0.5) ossia un progresso chilometrico per arrivare davanti al bielorusso Darahakupets (21.83) e allo spagnolo Canal (21.87): raggiunta la top-10 di sempre, solo un paio di allievi al primo anno avevano fatto meglio. Qui mancavano i britannici, è vero, ma ora chi ci pensa?

200m F (finale) – Dicevamo ieri di queste ragazzine “terribili”, la coppia di velociste lombarde classe ’98: anche Alessia Pavese si è resa protagonista di un miglioramento mostruoso in batteria – da 24.48 a 24.04, quasi mezzo secondo sulla distanza è un’enormità – e oggi in finale rischia di emulare Ilaria Verderio. La “baby” di Villa di Serio, allenata a Bergamo da Saro Naso, si conferma a 24.05 (+0.5) ed è quarta, ma le medaglie che contano sono davvero ad un passo e vince l’ucraina Koba in 23.81.

Lungo F (finale) – Che Beatrice Fiorese sia in condizione l’ha confermato il 6.26 ventoso della qualificazione, gran balzo: ora la vicentina di Bassano deve fare il vero salto di qualità. Intanto mette un mattone con il suo 6.14 iniziale (PB regolare, -0.1) che la pone in rampa di lancio: resta nei piani alti della classifica senza problemi e alla fine viene premiata dal bronzo oltre che dal passi olimpico per Nanchino. Lotta serrata per le medaglie: vince la russa Kropivko (6.19), argento alla belga Maudens (6.15).

800m F (finale) – Sono in otto al via e passano in sette, in pratica tutte perchè ci sono anche due russe e solo una potrà andare a Nanchino. L’azzurra Elena Bellò, però, vuole il podio: dopo il tratto in corsia non molla la corda neanche a fucilate ...

poi, a metà dell’ultima curva, il derby russo fa saltare il banco, perchè la Alekseyeva forza un attacco e poi costringe la vicentina ad uno scarto improvviso sul rettilineo per guadagnare spazio in volata: alla fine Elena è quarta, tranquillamente a Nanchino, ma c’è da giurare che non sarà soddisfatta. Vince Alekseyeva 2:09.88, Bellò 2:10.12 in tuffo, ma non basta per la medaglia.

400m F (finale) – E adesso siamo nella storia: saranno in tanti a gioire in questa domenica di inizio estate per il nuovo record italiano di Ilaria Verderio, la prima allieva a scendere sotto il muro dei 54” sul giro di pista. Ci sarebbe tanto da dire sul 53.86 della ragazza di Trezzano Rosa allenata da Paolo Prestipino, ci limitiamo ai dati spiccioli: cade, dopo 33 anni, il primato di Nevia Pistrino, 54.23 a Bodo il 5 luglio 1981. Erano altri tempi, la giovane friulana stava disputando in Norvegia la semifinale di Coppa Europa, allora intitolata a Bruno Zauli. Ancora: l’azzurra si era presentata qui con un PB da 55.59, quindi in un paio di giorni si è migliorata di oltre un secondo e mezzo! Tanto per dire, si tratta della quinta prestazione di sempre anche a livello U.20 e Ilaria è ancora al primo anno allieve ... OK, basta così: ricordiamo solo che la rimonta finale, dopo una gara molto accorta, vale l’argento dietro la colored francese Carti (scesa a 53.67). E che purtroppo, con tutta questa euforia, anche un risultato brillante come il sesto posto ed il nuovo PB a 55.28 di Alice Mangione passa un po’ inosservato, anche se la ragazza siciliana meriterebbe una bella vetrina personale.

110hs M (finale) – Il bergamasco Gabriele Segale è l’unico dei partenti con un PB superiore ai 14”: e solo due degli otto sui blocchi potranno andare a Nanchino. Basta questo per capire quanto la cosa sia difficile in partenza: diventa poi impossibile, perchè l’azzurro si ferma al terzo ostacolo per quello che sembra un problema muscolare. Gran tempo dello spagnolo Garrantxo, 13.58 per l’oro: il più deluso è il polacco Zebrowski, che ieri in batteria aveva fatto ancor meglio, 13.54, record deila manifestazione.

Triplo M (finale) – Qui la tribuna va in ebollizione, perchè l’azero Nazim Babayev è il netto favorito: ovviamente il ragazzo di casa non ci sta a cedere la sua leadership e domina la finale dal primo all’ultimo salto, esplodendo alla fine per il notevole 16.14 che chiude la sua gara. In chiave azzurra, come dicevamo ieri, la convocazione di Tobia Bocchi si è rivelata una scommessa vinta: l’ex rugbista del Cus Parma meritava la fiducia concessa dallo staff federale e, al rientro dalla microfrattura al piede sofferta in inverno, ripete con 15.57 (-0.4, dopo il 15.05 iniziale) il PB che gli aveva regalato l’oro alle Gymnasiadi di Brasilia nello scorso dicembre. La gara, alle spalle di Babayev, è spettacolare: Bocchi arriva al bronzo, ma fino all’ultimo turno accarezza anche l’argento che va invece all’ucraino Malosilov con 15.71. E così resta fuori dal podio per un centimetro, con un doppio 15.56, il russo Pavlov: ma tutti, fino al settimo classificato, vanno a Nanchino.

1500m M (finale) – Il turco Omer Oti, squalificato ieri sui 3000m a beneficio del nostro Riva (subentrato anche sul podio per il bronzo), è il più arrabbiato dei 12 partenti: ma c’è anche da essere lucidi, con soli due posti garantiti per l’Europa. L’azzurro Riccardo Usai ha già fatto il suo dovere arrivando almeno a competere per il sogno olimpico: alla fine è ottavo, 4:00.48, mentre per la cronaca vince proprio l’Oti “furioso” in 3:52.21.

1500m F (finale) – Finale diretta e dieci al via, ma non è che ci sia da scherzare: solo tre posti per l’Europa su questa distanza e la nostra Chiara Ferdani è una semi-debuttante, sia pure di talento. In realtà la ragazza massese, seguita da Roberto Di Stani nel gruppo spezzino di “Chicco” Leporati, ha dalla sua un innato senso tattico, messo in mostra diverse volte in gare nazionali: rinuncia a seguire la tedesca Klosterhalfen e la polacca Indeka, che sono decisamente le più forti del gruppo, e controlla bene la terza posizione che per lei vale oro. Anzi, Chiara recupera un bel po’ sulla coppia di testa con una chiusura volitiva negli ultimi 150 metri e fa tris: PB a 4:30.80, sul podio per il bronzo e la qualifica per Nanchino!

400hs F (finale) – I valori di partenza sono molto vicini, le atlete che vanno sui blocchi potrebbero ambire tutte ad uno dei cinque posti in palio: Eleonora Marchiando è nel vivo della lotta, parte in quinta corsia. L’aostana cresciuta dalla famiglia Ottoz è brava, ma il ritmo delle prime quattro è per lei insostenibile: dietro la tedesca Demes – che conferma la sua leadership europea con 58.93 – ce ne sono altre tre sotto il minuto. Il quinto posto sarebbe ancora a tiro (60.47), ma l’azzurra cede qualcosa al cronometro rispetto al personale della batteria e chiude settima in 60.92.

Martello F (finale) – Ci sono 12 finaliste e ben 11 “carte olimpiche”: il che significa che tra le due azzurre, Lucia Prinetti Anzalapaya e Agata Gremi, si apre un derby all’ultimo lancio per l’unica maglia da titolare a Nanchino. In qualificazione, il “primo tempo” si era chiuso a vantaggio della debuttante piacentina, ma Lucia Prinetti mette la sua ipoteca già al secondo turno della finale: il risultato è 67.62, record italiano per la terza volta in stagione (dopo 65.95 a Santhià e 67.32 a Novara, la serie: 63.92 67.62 65.23 66.35 64.03). Agata sembra accusare il colpo: ma che questa sia la sua vera stagione di start-up, come specialista di livello internazionale, lo si vede quando il martello arriva a 63.44. Il quinto posto finale dell’allieva di Marco Mozzi è una splendida notizia, quasi quanto la medaglia d’argento ed il nuovo primato nazionale della ragazza piemontese seguita dai fratelli Reggiani. Per la cronaca, l’oro va all’ungherese Zsofia Bacskay, che ci mette un po’ a mettere il naso davanti alla nostra Lucia: aveva un personale di sei metri superiore, qui fa 69.70.

ANCORA IN GARA DOMENICA 1° GIUGNO 2014

Ore 14.00: Alto M (Stefano Sottile)

Ore 14.05: Lungo F (Beatrice Fiorese)

Ore 14.40: Giavellotto M (Jordan Zinelli)

Ore 15.00: 800m F (Elena Bellò)

Ore 15.30: 200m F (Alessia Pavese)

Ore 15.40: 200m M (Filippo Tortu)

 



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