EYOF, Lisa bronzo sui 3000

28 Luglio 2015

Il messinese sul podio dei 3000m (8:56.65), vinti dal serbo Bibic (8:50.10). Altri cinque finalisti: Elena Varriale (disco), Giorgia Sansa (lungo) e Simone Barontini (800), con Cristian Faidiga (110hs) e Martina Tozzi (800).

di Raul Leoni

Seconda giornata di gare a Tbilisi e prima medaglia per la spedizione italiana: il messinese di Torregrotta Tindaro Lisa (8:56.65) strappa il bronzo nei 3000 metri vinti in progressione dal serbo Elzan Bibic (8:50.10) sul turco Nurkan Dagtekin (8:54.91). Nella sessione del pomeriggio passano anche la discobola pratese Elena Varriale (42.53, terza nel gruppo A e nona nel totale, mentre la neo-campionessa mondiale Alexandra Emilianov ha lanciato 45.83 nel secondo gruppo) e la lunghista pordenonese Giorgia Sansa (nona con 5.63: il bronzo di Cali, la slovena Maja Bedrac, fa 5.98). In pista, segnale verde per Simone Barontini, promosso in finale con il secondo posto nell’ultima batteria (1:56.09 dopo aver dato fuoco alle polveri). La sorpresa della mattinata azzurra era stata Cristian Faidiga, goriziano allenato dall’ex ostacolista Elisa Andretti, secondo tempo del turno (14.23/+0.9 PB) alle spalle del semifinalista dei 110hs a Cali Luis Salort (14.07 per lo spagnolo). Passa in finale anche Martina Tozzi negli 800: 2:12.41 per la romana, ultima ripescata tra le otto promosse (capeggiate da Malin Edland, la norvegese che vanta un PB da 2:03.44, seconda sedicenne al mondo dietro Marta Zenoni).

Le altre finali di giornata. E’ lo svedese Henrik Larsson il re dello sprint (10.72/+1.0): in un duello tutto scandinavo, il grande battuto è il finlandese Lauri Tuomilehto (10.82), rivelazione delle batterie di ieri con un PB super da 10.60. In campo femminile, come purtroppo annunciato dall’infortunio accusato all’arrivo della semifinale, la grande assente è la russa Vinogradskaya: oro all’irlandese Clara Neville (12.01 con -1.6 di vento). Ad un passo dal successo nei 3000 la cadetta serba Tamara Micevic: vince in volata l’olandese Diane Van Es (8:58.49).

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IL RACCONTO DELLA SECONDA GIORNATA

800m M (batterie) – Prova d’autorità di Simone Barontini, il campione italiano delle siepi cadetti ritornato al mezzofondo puro: il marchigiano dà il giusto pepe ad una batteria – l’ultima di tre - che finisce per fornire al ripescaggio i due tempi degli esclusi. Poco importa che negli ultimi metri il croato Marino Bloudek abbia la meglio in volata (1:55.87), Simone controlla la seconda posizione che vale la finale (1:56.09). Nelle altre due batterie vincono i naturali favoriti, probabilmente gli aspiranti al titolo per sabato pomeriggio: il belga Elliott Crestan (stasera miglior tempo di tutti, 1:54.73) e il polacco Szymon Zieba.

Lungo F (qualificazione) – Polvere di stelle anche qui: in pedana c’è il bronzo di Cali, la slovena Maja Bedrac (che passa in carrozza, 5.98). Giorgia Sansa, pordenonese di Chiopris Viscone, piazza al primo salto un buon 5.63 (-0.2): considerato che si è subito promossi con 5.80, la misura può essere interessante in chiave qualificazione. Infatti alla fine del turno l’azzurra è nona nel totale dei due gruppi.

Disco F (qualificazione) – E’ una delle gare tecnicamente più valide dell’intero programma Eyof, non foss’altro per la presenza della neo-campionessa mondiale di Cali, Alexandra Emilianov: la moldava lancia 45.83 nel gruppo B, mentre l’azzurra Elena Varriale chiude terza nel primo gruppo a 42.53 ed è quindi certa del passaggio alla finale. La pratese – nona alla fine - è tra quelle che tiene meglio la pedana, in diverse hanno problemi a confermare le loro misure, come ieri i ragazzi: nel gruppo A solo l’olandese Dara Obot (44.54) va oltre la norma di qualificazione, fissata a 44.00.

3000m M (finale) – Prima medaglia azzurra: bronzo per Tindaro Lisa, messinese di Torregrotta allenato da Antonio D’Andrea al Cus Palermo. Al via si presentano in undici e almeno sei puntano deliberatamente al podio: il più accreditato è lo spagnolo di origini marocchine Mahboub El Hamdouni, ma c’è il turco Nurkan Dagtekin (bronzo dei Balkan Games) e poi il serbo Elzan Bibic, in gran spolvero nelle batterie dei 1500m ieri pomeriggio. E proprio lo slavo fa saltare il banco, dopo che l’azzurro aveva condotto al primo chilometro (2:58.0) e poi aveva dato il via al primo attacco di un quartetto: Bibic mette in crisi lo spagnolo El Hamdouni, che si stacca, mentre il turco Dagtekin segue il battistrada. Poi va a vincere in 8:50.10 staccando gli inseguitori. Lisa è molto bravo a gestire tatticamente l’ultimo giro: prima va in progressione e sull’ultimo rettilineo sprinta deciso per il podio sul polacco Lebioda (8:56.65 a 8:58.75).

(sessione della mattina)

110hs M (batterie) – Qui il numero uno indiscusso è Luis Salort, lo spagnolo semifinalista a Cali la settimana scorsa: ma il friulano Cristian Faidiga è deciso a ritagliarsi un angolino di gloria, vincendo la sua batteria (la prima) a ritmo di PB, 14.23 (+0.9). Venerdì sarà finale, per il ragazzo seguito dall’ex azzurra Elisa Andretti: logico che Salort (tranquillo 14.07) possa essere considerato fuori portata, ma gli altri? Gara tutta da vedere.

100hs F (batterie) – A scorrere le “entry” il livello tecnico è davvero interessante, parecchi i PB sotto i 14”: per Rebecca Gennari l’accesso alla finale sarebbe quasi un miracolo e comunque la varesina si batte al limite delle sue possibilità (6b2, 14.41/+0.1). Ovviamente per lei non c’è spazio, mentre brilla per ora la stella della slovena Nika Glojnaric, ancora cadetta: 13.78 per la dominatrice dell’ultimo “Brixia Meeting”.

800m F (batterie) – Si va in finale con la formula 2+2 e, fortunatamente, il ritmo della prima batteria – quella con Martina Tozzi – è piuttosto allegro: la romana resta aggrappata alla qualificazione con il quarto posto e un tempo di tutto rispetto per il contesto (2:12.41), perché dietro la norvegese Malin Edland (2:09.80 niente male per la norvegese che comunque va forte come Marta Zenoni), ci sono anche un paio di miglioramenti personali. Le partenti nelle altre due batterie rinunciano in pratica a misurarsi con il cronometro – o non sono in grado - e preferiscono puntare sulle proprie doti tattiche: così l’azzurra viene ammessa alla finale di sabato pomeriggio con l’ultimo tempo utile. L’impresa è della bosniaca Lemez, che per questione di centimetri toglie dalla lotta per il titolo una possibile favorita come la francese Morel.

 



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