Donetsk, Bianchetti e altri tre in finale

10 Luglio 2013

Mondiali U18: oggi in finale Bianchetti (peso, 18.79), promossi anche Randazzo, Li Veli (7.37 nel lungo) ed Erika Furlani nell'alto (1.77).

di Raul Leoni

Cominciano con il piede giusto gli azzurri nella prima giornata dei Mondiali U18 di Donetsk: i lunghisti Filippo Randazzo e Alessandro Li Veli continuano nel solco della tradizione per la specialità (anche a Lille 2011 avevamo avuto due ragazzi in finale, Braga e Pagan) e saltano entrambi 7.37 con qualificazione diretta all’appuntamento di domani con il podio. Venerdì 12 luglio sarà la volta di Erika Furlani, promossa senza errori nell’alto con 1.77: ammesse in 13, al momento, ma almeno un altro paio potrebbero tentare la qualificazione con un ricorso alla giuria d’appello. Anche nella finale del peso, in programma oggi pomeriggio, ci sarà una maglia azzurra: è quella del reatino Sebastiano Bianchetti, unico dei ripescati con 18.79 (suo miglior lancio di sempre all’aperto). Nei 400 metri va in semifinale il catanese Giuseppe Leonardi (48.39), mentre Emanuele Grossi è il primo degli esclusi pur mettendo a segno il personale (48.55), e trova una corsia tra i mostri sacri della velocità anche il bresciano Andrea Federici (promozione thriller alle semifinali dei 100 metri). 

TV – Una sintesi delle gare della prima giornata dai Mondiali U18 di Donetsk sarà trasmessa da Rai Sport 1 a partire dalle ore 23.00.

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LE GARE DELLA PRIMA GIORNATA 

Lungo M (Octathlon): Se si pensa che i due azzurri hanno conquistato la convocazione quasi in extremis, grazie al risultato dei Tricolori di Chiari, bisogna ammettere che sono riusciti a mantenere intatta forma e concentrazione: anzi, che hanno messo a frutto pure le settimane di avvicinamento a questo appuntamento iridato. Dopo il risultato dei 100 metri, anche l’esito del lungo è brillante: primato per entrambi – 6.86 Carioti, 6.71 Fassina (anche se il lombardo ha fatto meglio in passato con troppo vento a favore) – e così la seconda fatica va in archivio con la massima soddisfazione per i nostri rappresentanti multipli, visto che migliorano pure la classifica provvisoria.

100m (batterie): Entrano in pista i principi della velocità: inutile dire che c’è attesa per il giamaicano Michael O’Hara, ossia colui che punta ad essere il primo tra i tanti talenti caraibici capace di fare doppietta mondiale nello sprint (impresa mai riuscita in questa fascia di età). E comunque in 12 batterie sono distribuiti i 96 ragazzi che coltivano il sogno proibito del titolo più ambito: come spesso accade a questi livelli, la norma di ammissione alle semifinali è draconiana, i primi due di ogni batteria e stop, senza neanche la parvenza di un ripescaggio: saranno in parecchi a finire delusi e in lacrime sotto il tendone della zona mista. Tutte le operazioni durano quasi un’ora e mezza e i due azzurri devono aspettare gli ultimi due comandi per mettersi ai blocchi: per ragazzi così giovani ce n’è da mandare in imbarazzo anche per le procedure di riscaldamento, nonostante tutta l’assistenza dei tecnici personali e federali. Fatto sta che quando il doppio figlio d’arte bresciano Andrea Federici si prende il lusso di conquistare il secondo posto alle spalle dell’americano di turno, Jaalen Jones,  dalla tribuna azzurra si alza un urlo di trionfo: e dietro (ad un solo centesimo!), finisce il giapponese Ono, arrivato qui con quasi due decimi di PB migliore dell’azzurro (!). Si batte molto bene anche il vicentino di origini brasiliane Francesco Tarussio: con la sua taglia minuscola sfida il vento contrario e gli avversari fisicamente molto più provvisti: per quattro quinti di rettilineo sembra che possa verificarsi un secondo “miracolo”, invece il sudafricano Van Reesburg trova il guizzo giusto per recuperare qualcosa proprio nel finale. Peccato per Tarussio, ma l’impresa di Federici rimane.

Alto F (qual): Vola in finale con splendida sicurezza la figlia d’arte Erika Furlani: con 1.77 alla prima prova e una progressione immacolata, la portacolori della Cariri è praticamente al sicuro. Purtroppo conferma di avere una stagione difficile Eleonora Omoregie: l’italo-nigeriana ha recuperato a fatica dopo l’infortunio che ha spezzato a metà una stagione invernale iniziata sotto buoni auspici, 1.70 non può bastare. Fatto sta che si sale alla quota prevista di 1.79 solo per onor di firma: sono in 11 ancora in gara sulle due pedane e solo il fatto che alcune concorrenti abbiano passato a 1.74 esige che si vada avanti  Anzi contr’ordine, ripescaggio allargato: con molta magnanimità della giuria rispetto al passato, ma ora è tutto a rischio ricorso di tutte le escluse che hanno saltato 1.74. Ad esempio ricordiamo che lo scorso anno, nei Mondiali juniores di Barcellona, la nostra Sonia Malavisi fu la prima delle escluse dalla finale e per un solo errore, in omaggio alla regola che ne vuole solo 12 alla meta della misura richiesta: e comunque la romana fu costretta a tentarla con le altre fino alla fine. Stavolta va bene così.

400m F (batterie): Con 50 ragazze sui blocchi e solo 24 candidate alla promozione, il compito delle due azzurre – entrambe al primo anno di categoria – non è affatto agevole (eufemismo!): si tratta in primo luogo di venire a patti con il cronometro e poi di fare i conti con la tensione e le condizioni ambientali. A parte le avversarie, sia l’aostana Eleonora Marchiando sia la siciliana di Niscemi (di stanza a Palermo) Alice Mangione devono districarsi in un anello sul quale il vento ballerino crea brutti scherzi nella distribuzione dello sforzo. Eleonora cerca di essere prudente e chiude in buona spinta, purtroppo senza risultati apprezzabili sul piano cronometrico, mentre Alice – sui blocchi dell’ultima batteria – sa già che dovrà migliorarsi di oltre un secondo per avere una speranza di recupero con i tempi (passano le prime 3+3: le migliori viaggiano fin d’ora ai limiti dei 54” e la regola del ripescaggio appare solidamente sotto i 56”): l’azzurra è bravissima, resta aggrappata con i denti al quel quarto posto che la porterebbe in semifinale. Alla fine arriva almeno quel miglioramento, 56.76, che rappresentava l’obiettivo dichiarato in partenza per tutta la spedizione italiana.    

Disco F (qual): La padovana Giulia Camporese aveva di gran lunga il peggior accredito delle 28 in pedana (42.60) e comunque attende di far valere le sue ambizioni di primatista italiana del martello. Qui non è facile venire a patti col vento, nemmeno per le ragazze più forti ed esperte (solo tre fanno la misura richiesta di 48.50): e così l’azzurra – senza grossa pressione e con l’intento principale di familiarizzare con l’ambiente - ne lascia dietro più di qualcuna, un motivo di soddisfazione in più.

100m M (Octathlon): La prima prova del programma non è certo tra le preferite dei due azzurri Andrea Carioti e Simone Fassina, tanto che entrambi figurano allo start della prima serie (ossia quella con i peggiori accrediti, tra le quattro in programma): in ogni caso il piemontese ritocca il suo tempo con 11.66 e Fassina arriva praticamente a ridosso del suo PB di partenza.

Lungo M (qual): I salti orizzontali non tradiscono, due finalisti nell’ultima edizione mondiale di Lille 2011, due anche qui a Donestk! I tecnici azzurri spergiuravano alla vigilia sulla straordinaria forma del lombardo Alessandro Li Veli e avevano perfettamente ragione: 15 centimetri di progresso netto e via in finale con 7.37, dopo aver già segnato un 7.27 ventoso al primo salto. E anche il siciliano Filippo Randazzo passa il turno alla maniera dei grandi, senza passare per il ripescaggio (7.37): solo che manca il suo PB per la miseria di un centimetro. Vedremo di riparlarne domani pomeriggio: lottare per una medaglia non sarà facile, visto che i migliori viaggiano oltre i sette metri e mezzo, ma questi ragazzi si stanno abituando a non porsi limiti.

1500m F (batterie): L’azzurra del pentathlon moderno Silvia Salera è una sorta di territorio inesplorato: nella sua batteria avrebbe di gran lunga il peggior accredito ed invece si batte come una veterana tra le ragazze “normali” riscrivendo il personale e lasciandosi alle spalle un buon numero di rivali. In un altro contesto il personale sarebbe destinato ad essere abbattuto, qui viene “solo” migliorato di oltre un secondo (4:34.48). Anche perché la lombarda Federica Zenoni,pur talentuosa “sorella d’arte” (la minore, Marta, è primatista italiana cadette sui 1000m), è ancora tutta da costruire: condotta di gara estremamente coraggiosa e un crono ai suoi limiti stagionali (4:33.51), che – come per la romana Salera – sono quelli di una debuttante al primo anno di categoria. In senso assoluto, a Donetsk manca il fenomeno a stelle strisce Mary Cain (già sotto i due minuti sugli 800m e e 4:04.62 su questa distanza): così ci sono le solite africane in evidenza, con qualche interessante intromissione da parte europea (la tedesca Maria Dietz e la britannica Bobby Clay guideranno in finale le ragazze del Vecchio Continente). In ogni caso, a conti fatti, le due ragazzine azzurre sono nella pattuglia di quelle che si sono almeno giocate fino in fondo la promozione ai tempi di recupero: non è poco, viste le premesse.

Peso M (qual): Ci sarà un azzurro nella finale del peso stasera: il merito è del colosso reatino Sebastiano Bianchetti, che manda la palla da 5kg a 18.69 (serie 18.32 18.79 nullo), suo miglior lancio di sempre all’aperto. Ben 11 vanno al di là della norma di qualificazione (19.05) e Seba è quindi l’unico ripescato: ci si sperava, ma non era affatto scontato. L’ercole di giornata è il tedesco Patrick Muller, 21.25, mentre si risparmia abbastanza il lepade stagionale Konrad Bukowiecki (solo 19.96 per il polacco, giunto qui con 22.33). Il fiorentino di Bagno a Ripoli, Leonado Fabbri, paga lo scotto del noviziato: non è in palla e si vede, 17.14 è solo dignitoso per le sue possbilità. Ma è solo al primo anno di categoria, una carriera ancora tutta d scrivere.

400m M (batterie) – Addirittura una folla di 62 confermati distribuiti in otto batterie: la norma di qualificazione premia i primi due di ciascuna e gli otto migliori tempi, c’è poco da fare calcoli, men che meno per i due azzurri Giuseppe Leonardi (nella seconda) ed Emanuele Grossi (nella quinta). Sulla carta il catanese sarebbe il quarto del lotto ed invece distribuisce molto bene lo sforzo, ispirato dal confronto gomito a gomito con il nigeriano John Akerele (47.35 di personale): 48.44 – molto vicino al PB - e semifinale mondiale assicurata senza neanche aspettare il ripescaggio, con gli altri che arrancano dietro peggiorando di parecchio i loro accrediti (il sudafricano Rossouw, 47.25 in partenza, è praticamente già fuori). Non è facile per nessuno: “Ero preparato soprattutto mentalmente – confessa Leonardi in zona mista, per niente euforico – Non è stata una passeggiata, ma io non avevo nessuna intenzione di arrivare dietro”. Il secondo turno di domani pomeriggio sarà ancora più duro: nella terza batteria arrivano i primi -47” della giornata, addirittura in tre ci riescono e vanno ad infoltire la top-10 stagionale. Quando Grossi viene chiamato al via già si sa che bisognerà scendere di parecchio sotto i 49” solo per sperare nel recupero dei tempi: il ragazzo di Tivoli fa davvero una gran gara, distribuzione eccellente, con lo statunitense Ryan Clark che scappa via (46.84) e l’azzurro che è costretto a fare la corsa sul saudita Al Yasen. Intanto arriva il personale, 48.55 (migliorato di un centesimo) e poi c’è da incrociare le dita: Lele ha un solo bonus da giocare, al momento sarebbe settimo tra gli esclusi, e non è neppure appagato: “Peccato non aver chiuso come si deve!”. Purtroppo l’azzurro ha ragione: il suo è il primo tra i tempi non ripescati (serviva 48.28, comunque: ben al di là del PB).       

100hs F (batterie) – Tante al via delle sei batterie (45) e passano in semifinale le prime tre di ciascuna oltre ai sei migliori tempi: all’inizio il vento è contrario, ma l’Olimpiyskiy Stadion è completamente aperto e quindi le condizioni possono essere un fattore. Nonostante tutto il primo squillo, un 13.39 dell’americana Dior Hall (secondo tempo stagionale), è ottenuto contro una brezza da -1.3 (nella stessa batteria c’è in maglia della Repubblica Ceca Barbora Dvorakova, figlia dell’ex pluricampione del decathlon).  Il debutto assoluto in maglia azzurra spetta alla piacentina Camilla Papa nella quarta batteria: gerarchie rispettate, la migliore è l’ungherese Petra Repasi – una delle favorite per una medaglia – e il vento è anche nominalmente favorevole (in realtà un po’ trasversale), ma per Camilla c’è già la certezza che la sua avventura finisce qui (quinta con 14.61). Tra le pretendenti al titolo c’è pure la giamaicana Yanique Thompson, 13.52 (-0.8) nella penultima batteria, mentre Rachel Malamo va sui blocchi: anche per la frascatana cresciuta in Australia il percorso verso la possibile semifinale è una specie di montagna da scalare e in più l’anemometro segna -1.8. Niente da fare nemmeno per lei, sesta con 14.63, e per passare serviva almeno 14.24: tempo non facilissimo da raggiungere nelle condizioni di stamattina: pochissimi i miglioramenti personali mandati a referto.      

GLI AZZURRI IN GARA NELLA PRIMA GIORNATA 
10 luglio, mattina (ora italiana)
100hs F (batterie): (5)b4 Camilla Papa 14.61 (+0.7, 35^ E), (6)b6 Rachel Malamo 14.63 (-1.8, 36^ E)
400m M (batterie): (2)b2 Giuseppe Leonardi 48.44 (24° Q), (3)b5 Emanuele Grossi 48.55 PB (25° E)
Peso M (qual): (12) Sebastiano Bianchetti 18.79 PB (Q), (27) Leonardo Fabbri 17.14 (E)
1500m F (batterie): (8)b2 Federica Zenoni 4:33.51 (17^ E), (10)b1 Silvia Salera 4:34.48 PB (19^ E)
Lungo (qual): (9) Alessandro Li Veli 7.37 (+1.5) PB (Q), (10) Filippo Randazzo 7.37 (+1.0) (Q)
100m (Octathlon): (21) Andrea Carioti 11.66/-0.5 (719), (27) Simone Fassina 11.85/-0.5 (681)
Disco F (qual): (25) Giulia Camporese 38.00 (E)
400m F (batterie): (4)b7 Alice Mangione 56.76 PB (29^ E), (5)b4 Eleonora Marchiando 57.48 (37^ E)
Alto F (qual): (1)= Erika Furlani 1.77 =PB (Q), (19) Eleonora Omoregie 1.70 (E)
Lungo (Octathlon): (17) Andrea Carioti 6.86/+1.2 PB 1500, (25) Simone Fassina 6.71/+1.4 PB 1427
100m M (batterie): (2)b11 Andrea Federici 10.88 (+0.5) (17° Q), (3)b12 Francesco Tarussio 11.08 (-0.5) (30° E)
10 luglio, pomeriggio (ora italiana)
Ore 16.00 – 400hs F (batterie) Elisa Rovere, Rebecca Sartori
Ore 16.00/17.15 – Giavellotto F (qual A/B) Ilaria Casarotto, Sara Corradin
Ore 16.25 – Peso (Octathlon) Andrea Carioti, Simone Fassina
Ore 16.35 – 400hs M (batterie) Giuseppe Biondo, Matteo Beria
Ore 17.10 – triplo F (qual A/B) Benedetta Cuneo
Ore 17.15 – 100m F (batterie) Annalisa Spadotto Scott, Julia Calliari
Ore 18.05 – Peso (finale) Sebastiano Bianchetti
Ore 18.15 – 400m (Octathlon) Andrea Carioti, Simone Fassina
Ore 18.40 – 2000st M (batterie) Giulio Perpetuo, Said Ettaqy
Ore 19.10 – 800m (batterie) Marco Lano, Jacopo Peron

GLI AZZURRI IN GARA NELLA SECONDA GIORNATA
(11 luglio, mattina – ora italiana)
Ore 8.15 – Peso F (qual A/B) Claudia Bertoletti, Marta Baruffini
Ore 8.30/9.40 – Martello M (qual A/B) Tiziano Di Blasio
Ore 8.35 – 3000m M (batterie) Yohannes Chiappinelli
Ore 9.10 – 110hs (Octathlon) Andrea Carioti, Simone Fassina
Ore 9.40 – 110hs (batterie) Leonardo Bizzoni, Pier Francesco Battistini
Ore 10.30 – 800m F (batterie) Eleonora Vandi, Elena Bellò
Ore 10.30 – Alto (Octathlon) Andrea Carioti, Simone Fassina
Ore 10.40 – Asta (qual A/B) Francesca Semeraro
Ore 11.20 – 1500m (batterie) Yemaneberhan Crippa, Yassin Bouih
Ore 11.55 – 400hs F (semifinali) ev Elisa Rovere, Rebecca Sartori
11 luglio, pomeriggio (ora italiana)
Ore 16.00/17.10 – Giavellotto (Octathlon) Andrea Carioti, Simone Fassina
Ore 16.10 – Alto M (qual A/B) Filippo Lari, Federico Ayres da Motta
Ore 16.25 – 400m (semifinali) Giuseppe Leonardi
Ore 16.45 – Peso F (finale) ev Claudia Bertoletti, Marta Baruffini
Ore 16.50 – 100m F (semifinali) ev Annalisa Spadotto Scott, Julia Calliari
Ore 17.15 – 800m M (semifinali) ev Marco Lano, Jacopo Peron
Ore 17.45 – 100m M (semifinali) Andrea Federici
Ore 18.05 – Lungo M (finale) Filippo Randazzo, Alessandro Li Veli
Ore 18.35 – Giavellotto F (finale) ev Ilaria Casarotto, Sara Corradin
Ore 18.40 – 400hs M (semifinali) ev Giuseppe Biondo, Matteo Beria
Ore 19.05 – 100m F (finale) ev Annalisa Spadotto Scott, Julia Calliari
Ore 19.15 – 1000m (Octathlon) Andrea Carioti, Simone Fassina
Ore 19.55 – 100m (finale) ev Andrea Federici

 

File allegati:
- Le pagine IAAF sulla manifestazione
- LOC website
- ORARIO/RISULTATI


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