Diritto di replica (di Giuseppe Spanedda)



Pubblichiamo una nota del Fiduciario Regionale GGG Sardegna, Giuseppe Spanedda

Le esperienze di una vita mi hanno consentito di restare fuori dalle sterili polemiche, alimentate da chi ha solo il desiderio di occupare un ruolo che non ha ottenuto con i metodi democratici che governano lo sport.

E’ assai più facile operare come dice il Poeta “non ti curar di lor, ma guarda e passa” o più prosaicamente fare riferimento  al “raglio d’asino non sale in cielo” che rispecchia forse meglio lo stato dei fatti.

Le elucubrazioni del Presidente della Delogu Nuoro (pubblicate nel sito dell suddetto sodalizio) non mi danno fastidio, rientrando nella libera (e nel caso di specie limitata)  espressione delle opinioni che rappresenta la sintesi della Carta Costituzionale, la cui nascita ed evoluzione ho personalmente seguito e vissuto avendo l’età e la conformazione mentale che me lo hanno consentito.

Quando però gli assunti esposti stravolgono la realtà e lasciano intravedere falsi riferimenti alle norme che regolano l’attività, attribuendomi interventi al di fuori o addirittura contro i regolamenti, mi corre l’obbligo di replicare.

Lo farò, come mi pare corretto, una volta sola, lasciando all’interlocutore ogni possibilità di continuare da solo la polemica che lo contraddistingue, rivolta alla ricerca di facili consensi in quella parte ( anche ufficialmente ) minoritaria della Atletica che lo sostiene.

Il Regolamento della manifestazione di Oristano del 5 giugno u.s. è sotto gli occhi di tutti; in tale programma (l’orario è parte integrante del programma medesimo) sono indicate le seguenti perle regolamentari: 400 hs. Donne H.84, 100 m, Uomini turni preliminari, solo per la categoria allieve ed allievi il peso del giavellotto è quello di categoria, il direttore di riunione si riserva di stabilire eventuali altre serie, 100 metri uomini finali.

Considerato che nei 400 h le donne devono superare ostacoli  h. 76, che i turni preliminari hanno nel RTI un significato preciso e del tutto diverso da quello inteso, che alla manifestazione erano ammessi anche i cadetti i quali, stando al regolamento, avrebbero dovuto effettuare il lancio del giavellotto con attrezzi dal peso superiore a quello degli allievi, che la attività del direttore di riunione, che è un giudice di gara, non può essere normata dal regolamento della manifestazione,  che la disputa di una finale presuppone la effettuazione dei turni eliminatori secondo le norme e la indicazione dei criteri di accesso alla finale , mi è apparso del tutto corretto ed opportuno dichiarare  il regolamento della manifestazione incoerente  con il RTI, e non solo.

Avrei potuto anche tacere, salvo intervenire a posteriori per assumere i provvedimenti di competenza, ma ho preferito informare  i due Presidenti Coorganizzatori delle anomalie, anche perché mi era stato richiesto di inviare, in qualità di fiduciario regionale, un numero di giudici  atto a coprire le gare in programma.

Il richiamo all’art. 13 delle norme sulla attività appare oltre che scorretto e fuorviante addirittura confirmatorio della mancata conoscenza dei regolamenti. Solo uno sprovveduto esegeta  può affermare che è possibile disputare con modalità diverse da quanto stabilito dal RTI  una prova od una intera manifestazione; le modalità diverse, escluse comunque le prove  per  titoli italiani o regionali, sono previste; ma devono essere preventivamente approvate  dalla FIDAL Nazionale  e pubblicate negli specifici regolamenti delle manifestazioni.

La volontaria mancata inclusione di tale ultimo capoverso dell’art. 13  può consentire all’estensore della nota di ottenere il consenso di chi è disposto a tutto  pur di censurare il comportamento di chi ha assunto la decisione, ma, in termini di lungo periodo, trattandosi di clamorosa e volontaria topica regolamentare, non può che ritorcersi a danno dell’estensore.

La faciloneria ed il tentativo di sovvertire la realtà si scontra inevitabilmente con gli inoppugnabili documenti  a disposizione di tutti.

Avendo rese note agli organizzatori le irregolarità incluse nel programma avevo ricevuto assicurazione che prima dell’inizio della manifestazione sarebbero state apportate tutte le necessarie correzioni, con indicazione del criterio per l’accesso alle finali.

Il tutto non è avvenuto e in qualità di Direttore di Riunione ho assunto i provvedimenti necessari; il contradditorio non c’è stato perché i due Presidenti, debitamente informati,  avevano dato il loro consenso alla modifica (ho anche in proposito la documentazione cartacea), ed anche perché il contradditorio, quello per intenderci fatto di trattative da  piazza del mercato, è impossibile per il mio rifiuto di prendervi parte.

Qualunque segnalazione corretta ed espressa nelle dovute maniere  viene esaminata, ma nella totale libertà di opinione e di decisione. Ognuno si assume le proprie responsabilità.

Il programma appare poi di padre incerto; il Presidente del Comitato Provinciale di Oristano  mi ha detto di avere delegato il Comitato di Nuoro per la stesura del regolamento e del programma di gare; il Presidente del Comitato Provinciale di Nuoro mi ha detto di averne preso visione e contezza solo dopo la mia telefonata. Evidentemente si tratta di un caso di partenogenesi o della stesura dello stesso da parte di soggetti diversi.

Quanto al supposto ritardo nello svolgimento della manifestazione dichiaro e confermo che lo stesso è dovuto esclusivamente al protrarsi della permanenza di personaggi estranei ai Giudici di Gara nei locali, peraltro angusti ed impraticabili, riservati alle Giurie; tali personaggi, del tutto privi di ogni necessaria preparazione e titolarità, hanno inizialmente raccolto le iscrizioni e anche provveduto, senza alcun titolo, a predisporre serie e batterie, ritardando l’accesso dei giudici che hanno anche dovuto predisporre il proprio lavoro su fogli di iscrizione già parzialmente separati e divisi.

Due parole sul  sistema di cronometraggio; non si tratta di un impianto autonomo, gestito in self crono; l’impianto, chiunque ne sia il proprietario, è utilizzato dai cronometristi della Federazione Italiana Cronometristi ed è pertanto a norma di R.T.I. controllato da un Giudice del GGG. Senza tale presenza i risultati non avrebbero valore alcuno.

Ma queste in fondo sono solo norme regolamentari e quindi non possono dare luogo a polemiche e sono dal punto di vista del Presidente della Delogu assolutamente insignificanti, rappresentando anzi ostacoli, seppure virtuali, alla libera diffusione di critiche e censure.

Quanto alla agibilità del Campo Nurra & Sinis, pur in presenza di miglioramenti, ritengo ancora valido quanto espresso in altra sede e che, nel rispetto della mia posizione, non ho inteso e non intendo rendere noto.

Non sorprende neppure quindi quanto sostenuto in altra nota, dall’ampolloso titolo “salviamo la stagione”, in riferimento al Terra Sarda, svoltosi a Cagliari il 1 giugno; notoriamente infatti sia la presenza del vento che l’aver fatto svolgere la gara di salto in lungo senza il vento favorevole è responsabilità del Comitato Organizzatore, che, guarda caso, è il Comitato Regionale Sardo della FIDAL nel quale non siede, per insufficienza di consensi, il Presidente della Delogu Nuoro.

Il Delegato Tecnico della EAA, il Direttore di Gara e il Direttore di Riunione, nominati, unitamente al altri, dalla EAA e dalla FIDAL Nazionale,  e deputati ad assumere le necessarie decisioni, sono notoriamente sprovveduti ed incapaci, sottoposti alle altrui decisioni  e non sono all’altezza della conosciuta preparazione di altri soggetti, incaricati dalla Divina Provvidenza  di sovrintendere  alla gestione dell’universo e a censurare tutto e tutti.

 Ripeto per il Presidente della Delogu Nuoro quanto avevo letto a proposito di un altro più noto personaggio “ di tutti parlò mal fuorchè di Cristo, scusandosi col dir non lo conosco”.

Grato a chi ha avuto la pazienza di arrivare fino al termine garantisco che non tornerò sull’argomento e che le eventuali contestazioni avranno la loro composizione nelle sedi a ciò deputate.

Giuseppe Spanedda
Fiduciario Regionale GGG della Sardegna



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