Diamond League 2017: atto finale a Bruxelles

30 Agosto 2017

Venerdì 1° settembre in palio gli ultimi sedici trofei della stagione. Nell’alto in gara Alessia Trost. Diretta tv su Fox Sports HD ore 20-22.

di Luca Cassai

Ultimi verdetti per la IAAF Diamond League 2017, che si chiude venerdì 1° settembre a Bruxelles dopo quattro mesi di gare e 14 tappe in quattro continenti. La capitale belga ospita la seconda finale del massimo circuito internazionale dell’atletica, per decretare altri 16 vincitori. Quest’anno, come già accaduto nell’appuntamento della scorsa settimana a Zurigo, si riparte da zero: la classifica a punti in base ai piazzamenti nei meeting serve per qualificarsi, poi chi si aggiudica la finale conquista i 50.000 dollari in palio (con premi a scalare per gli altri) e il Diamond Trophy, in modo da garantire maggiore spettacolarità. Il cast annunciato al Memorial Van Damme è di primissimo piano, con 13 medaglie d’oro individuali ai recenti Mondiali di Londra e tante possibili rivincite. Per l’Italia è attesa Alessia Trost (Fiamme Gialle), che nel salto in alto troverà in pedana tutte le migliori della specialità guidate dalla russa Mariya Kuchina-Lasitskene, dominatrice imbattuta della stagione. Da seguire lo statunitense Christian Taylor nel triplo e la discobola croata Sandra Perkovic, entrambi con l’obiettivo del successo in Diamond League per la sesta edizione di fila. Promette scintille il mezzofondo, con quattro keniani campioni mondiali in carica: Elijah Manangoi (1500) e Conseslus Kipruto (3000 siepi) al maschile, Faith Kipyegon (1500) ed Hellen Obiri (5000) tra le donne. Attenzione in pista a due olimpioniche uscite sconfitte dalla rassegna iridata e quindi in caccia di riscatto: la giamaicana Elaine Thompson sui 100 e la bahamense Shaunae Miller-Uibo nei 400 metri.

TV - Il meeting di Bruxelles sarà trasmesso venerdì 1° settembre in diretta televisiva su Fox Sports HD (canale 204 Sky) dalle ore 20.00 alle 22.00.

TROST CON LE BIG - L’azzurra Alessia Trost si è qualificata alla finale di Bruxelles accumulando punti in quattro meeting della stagione. Dopo la poco fortunata partecipazione ai Mondiali di Londra, dove è uscita di scena in qualificazione, la 24enne friulana delle Fiamme Gialle ha gareggiato sabato a Eberstadt, in Germania, piazzandosi quinta con 1,88. Allo stadio Re Baldovino (inizio della gara alle 19.47), ci sarà l’intero podio mondiale del salto in alto: prima di tutto l’iridata russa Mariya Lasitskene, che da quando è rientrata all’attività internazionale ha realizzato una striscia di 17 vittorie stagionali consecutive all’aperto, 12 di queste sopra i due metri. Poi l’ucraina Yuliya Levchenko e la polacca Kamila Licwinko, argento e bronzo a Londra. Ma attenzione a un’altra campionessa mondiale: la 23enne belga Nafissatou Thiam, beniamina di casa e oro dell’eptathlon nella capitale britannica come alle Olimpiadi di Rio, che ha un notevole personal best di 1,98. In gara quindi l’ucraina Oksana Okuneva, vincitrice con 1,97 alle recenti Universiadi di Taipei.

IL SESTO SIGILLO - Due protagonisti delle rispettive specialità proveranno a impadronirsi del Diamond Trophy per la sesta volta in altrettante stagioni. Il triplista Christian Taylor se la vedrà ancora con l’eterno secondo Will Claye, argento ai Mondiali oltre che alle ultime due Olimpiadi. Entrambi però ricevono la sfida del cubano Pedro Pablo Pichardo, assente a Londra dopo aver superato i due statunitensi al meeting di Losanna con 17,60. Nel lotto dei partecipanti anche i finalisti mondiali Alexis Copello (ex cubano ora con passaporto dell’Azerbaigian) e l’altro USA Chris Benard. Nel disco femminile cerca invece il filotto la croata Sandra Perkovic, acclamata martedì per il suo ennesimo over-70 al meeting di Zagabria con 70,83. Principali avversarie le altre medagliate di Londra, l’australiana Dani Stevens-Samuels (68,29 nell’ultimo weekend a Bad Kostritz) e la francese Mélina Robert-Michon. Tra gli uomini in pedana l’iridato lituano Andrius Gudzius, lo svedese Daniel Stahl (battuto a Londra per appena due centimetri) e il polacco Piotr Malachowski, che ha già vinto quattro volte il trofeo con il diamante.

MEZZOFONDO STELLARE - Quattro campioni del mondo in gara per confermarsi al vertice, tutti keniani. Anche sui 3000 siepi maschili ci sono i primi tre della rassegna iridata: Conseslus Kipruto ritrova il marocchino Soufiane El Bakkali e lo statunitense Evan Jager, che gli hanno fatto compagnia sul podio, ma anche l’altro keniano Jairus Birech, quarto delle liste del 2017.

Nei 1500, non validi per il Diamond Trophy e inseriti nel pre-programme, al via l’oro Elijah Manangoi, mentre al femminile l’olimpionica e iridata Faith Kipyegon dovrà respingere l’assalto della statunitense Jenny Simpson, argento in terra britannica, e della capolista stagionale Sifan Hassan. E poi, nei 5000 metri, la campionessa mondiale Hellen Obiri contro la connazionale Agnes Tirop, bronzo dei 10.000, e l’etiope Senbere Teferi, quarta a Londra. Sugli 800 metri Nijel Amos ha primeggiato negli ultimi quattro meeting, ma il 23enne del Botswana è stato sconfitto ai Mondiali (quinto in finale): attesi qui il polacco Adam Kszczot e il keniano Kipyegon Bett, secondo e terzo a Londra, ma anche Asbel Kiprop, che ha dovuto cedere lo scettro iridato dei 1500 dopo tre titoli.

TRIS DI MEDAGLIE - Complessivamente quattro gare attendono tutto il podio di Londra: oltre ai 3000 siepi maschili, tra le donne alto, disco e poi il lungo con Brittney Reese, che ha fatto poker di titoli mondiali, contro Dariya Klishina e Tianna Madison-Bartoletta, iscritta pure sui 100 come al recente meeting di Berlino dove il salto migliore è stato però della campionessa NCAA indoor Sha’Keela Saunders. Presente inoltre la serba Ivana Spanovic, quarta ai Mondiali. Anche l’asta femminile avrà tre medaglie iridate, dalla greca Katerina Stefanidi alla statunitense Sandi Morris (volata a 5,00 nel 2016 a Bruxelles) fino alla cubana Yarisley Silva: manca soltanto la venezuelana Peinado, che si è messa al collo l’altro bronzo ex aequo.

SPRINTER A CINQUE CERCHI - In pole position sui 100 metri l’olimpionica giamaicana Elaine Thompson, che nelle ultime due stagioni ha sempre vinto su questa distanza in Diamond League e dopo il passaggio a vuoto dei Mondiali è tornata al successo nel meeting di Birmingham davanti all’ivoriana Marie-Josée Ta Lou, doppio argento iridato e di nuovo sui blocchi di partenza a Bruxelles. Per il ruolo di terzo incomodo si candida la statunitense Morolake Akinosun, oro mondiale della 4x100. Anche nei 400 al via una campionessa a cinque cerchi di Rio, delusa dalla rassegna londinese: la bahamense Shaunae Miller-Uibo, in grande spolvero sui 200 di Zurigo (21.88), che affronterà l’argento iridato Salwa Eid Naser (Bahrain), 19enne nata in Nigeria, e il tris giamaicano formato da Shericka Jackson, Stephenie-Ann McPherson e Novlene Williams-Mills, finaliste mondiali. Sul giro di pista maschile, passerella davanti al pubblico belga per i fratelli Borlée: i gemelli Jonathan e Kévin insieme al più giovane Dylan, campioni europei della 4x400, poi quarti sia a Rio che a Londra. Nei 400 ostacoli invece riflettori sull’olimpionica Dalilah Muhammad, argento mondiale, e sull’ex iridata Zuzana Hejnova.

UOMINI JET - La tradizione della velocità al Memorial Van Damme è soprattutto sui 200 metri, con tre dei migliori dieci tempi della storia. Stavolta al via c’è il turco di origine azera Ramil Guliyev, atteso a una conferma dopo il titolo mondiale conquistato a sorpresa. Curiosità per il ventenne statunitense Noah Lyles, unico degli iscritti con uno stagionale inferiore ai 20 secondi (19.90 vincente a Shanghai, poi bloccato da un infortunio ai campionati nazionali), ma sono annunciati anche il britannico Nethaneel Mitchell-Blake, oro iridato con la 4x100 britannica, e Ameer Weeb, quarto e quinto a Londra, oltre al bronzo olimpico Christophe Lemaitre. Nei 100 metri (evento non-Diamond League) la sfida potrebbe essere tra i giamaicani Yohan Blake, ai piedi del podio a Londra come a Rio, e Julian Forte, 9.91 domenica a Berlino, senza dimenticare Asafa Powell, quest’anno a 10.08, opposti agli USA Rodgers e Young. Tra le barriere alte dei 110hs, in pista il vicecampione iridato Sergey Shubenkov, l’argento olimpico Orlando Ortega e lo statunitense Aries Merritt, primatista mondiale con 12.80 cinque anni fa proprio a Bruxelles, quinto a Londra dopo il trapianto di rene.

PESO IN PIAZZA - Per il secondo anno c’è un prologo dedicato al getto del peso nel centro cittadino, in Place de la Monnaie. Stavolta con gli uomini: giovedì pomeriggio l’iridato neozelandese Tom Walsh troverà ancora gli statunitensi Joe Kovacs, argento a Londra, e l’olimpionico Ryan Crouser, tornato sopra i 22 metri (22,35) sabato a Vila Real de Santo Antonio, in Portogallo. Ma anche gli specialisti europei, dal ceco Tomas Stanek (22,01 a Varsavia nel giorno di Ferragosto) al tedesco David Storl.

IAAF DIAMOND LEAGUE: CRONACA E RISULTATI DELLA FINALE DI ZURIGO

IL SITO DELLA IAAF DIAMOND LEAGUE

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