Di Molfetta: "Il gruppo si sta allargando"



La stagione di alto livello, peso a parte, deve ancora cominciare ma il settore lanci, grazie alle prove regionali del Trofeo Invernale, si è già dimostrato effervescente e questo stato traspare anche dalle parole di un indaffaratissimo Domenico Di Molfetta, il responsabile di settore che non vuole perdere neanche un minuto della preparazione dei suoi ragazzi pensando, anzi pregustando quello che sarà questo 2008: “E’ chiaro che sono le donne quelle che mi hanno dato più motivi per sorridere, ma l’effervescenza è generalizzata. Per questa stagione io mi auguro innanzitutto un allargamento del gruppo di vertice, ossia degli atleti che hanno gareggiato ai Mondiali di Osaka ed ora puntano sui Giochi Olimpici. Nel martello ad esempio accanto alla Claretti e al recupero della Balassini c’è una Salis che ha già dimostrato di aver fatto un salto di qualità, avere tre atlete in Cina con un paio di presenze in finale sarebbe bellissimo. Lo stesso dicasi nel disco, dove Bordignon e Checchi promettono di essere a buon livello e il settore da tempo attende segnali simili”. - Tra le quattro specialità quella più in affanno sembra essere il giavellotto… - Qui infatti abbiamo impostato un progetto a lunga scadenza, lavorando su giovani come Gottardo, Fent, Crivellaro e Bertolini, dai quali non bisogna aspettarsi subito dei grandi risultati per avere gli 80 metri ma credo molto nella loro crescita. Gottardo ha ripreso completamente la sua attività dopo due anni di stop per il problema finalmente risolto alla spalla, tanto che a fine 2007 ha già fatto il suo personale. E’ il più talentuoso del gruppo. - Nel peso femminile Rosa e Legnante partiranno dai Mondiali Indoor nella loro sfida “privata”? - Speriamo di sì, anche se la Rosa ha avuto un problema all’arco plantare che ha rallentato la sua preparazione tecnica. Se a Genova le risposte saranno buone andrà a Valencia. La Legnante è partita con il piede giusto, il suo obiettivo è fare bene a Valencia e non dico di più... - Tornando agli uomini, perché c’è un certo ritardo rispetto alle ragazze? - I motivi sono tanti. Nel disco abbiamo un gruppo di giovani che può fare bene avendo un po’ di pazienza, ma Di Marco e Faloci devono puntare ai Giochi del 2012. La situazione più tragica è nel peso, perché abbiamo un momento di difficoltà aspettando che Di Maggio raggiunga misure di livello internazionale mentre nelle altre specialità abbiamo un Povegliano che può fare veramente bene e sta lavorando per provare a raggiungere il minimo olimpico. - Le difficoltà nel peso sono attribuibili a problemi di reclutamento o a difficoltà cicliche per un settore? - Valgono ambedue i discorsi: è nella logica delle cose che puoi avere un periodo con due-tre pesisti di alto livello, com’è successo ai tempi di Andrei o Dal Soglio e un altro nel quale fatichi ad avere anche un solo esponente minimamente competitivo. Ma la difficoltà la riscontriamo anche nella mancanza di reclutamento di pesisti di struttura. Ora abbiamo un paio di buoni juniores come Sortino e Pagani, dietro dovremo aspettare. - Il lavoro come sta procedendo? - Quest’anno stiamo cercando di fare di più e sbagliare il meno possibile, con un controllo ponderale a ogni raduno, il controllo continuo sull’alimentazione e l’innovazione della presenza costante di una psicologa sportiva per risolvere piccoli problemi di ansia che però diventano grandi nelle grandi manifestazioni. Credo che il suo apporto potrà essere determinante. - Qual è il suo sogno nel cassetto? - Avere ancora di più un gruppo competitivo e conscio delle proprie possibilità, in alcuni settori non abbiamo niente da invidiare agli altri nel mondo ma bisogna andare in gara con la giusta caparbietà. L’esempio è la Claretti a Osaka, in gara con la giusta testa e determinazione sapendo che se tiri fuori il meglio di te nell’occasione che conta stravolgi ogni pronostico. Poi come vada vada. Gabriele Gentili Nella foto: Clarissa Claretti ai Mondiali di Osaka (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

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