Di Cecco è travolgente: trionfa a Roma in 2h08:02



Entusiasmante. E' l'aggettivo giusto per definire la vittoria di Alberico Di Cecco nella maratona di Roma di questa mattina, trionfo giunto al termine di una straordinaria rimonta. Il tutto, a ritmo di nuovo primato personale e della gara, 2h08:02, che è anche la cifra della seconda prestazione mondiale dell'anno e della terza italiana di sempre (dietro Stefano Baldini e Giacomo Leone, ma davanti a Gelindo Bordin). E' la consacrazione del carabiniere di Fara San Martino (nato all'ospedale di Guardiagrele, a 25 chilometri, ma, da buon abruzzese, particolarmente attento alle proprie origini), uno dei punti fermi della maratona azzurra ormai da più di un quadriennio, ma mai, fino ad oggi, protagonista della gara perfetta. Una gioia grande, questa vittoria, probabilmente superiore a quella per il nono posto di Atene, nella maratona d'oro di Baldini, quando si tolse la soddisfazione, nel finale, di superare anche la leggenda Paul Tergat. Qui, la corsa lo ha visto protagonista assoluto, sorretto dall'urlo di una Roma felice di salutare l'ennesima vittoria azzurra. Il racconto della gara parte - com'è ovvio che sia - ben oltre la metà, quando, sparite le lepri, il gioco rimane nelle mani dei protagonisti. Intorno al 32esimo chilometro, è Di Cecco ad agitare le acque, ma è il keniano Daniel Yego (atteso alla vigilia al solo ruolo di pace maker) a prendere il largo, trascinando nella scia il connazionale Philip Manyin. I tre restano separati un centinaio di metri l'uno dall'altro per diverso tempo, almeno fin quando l'azione del battistrada comincia a farsi meno redditizia. Di Cecco recupera metri su metri, così come Manyin fa sul leader. Il ricongiungimento tra i due keniani, in testa, avviene intorno al 39esimo chilometro. Questione di poco tempo, perché il carabiniere, che sembra volare (3:00, 3:01 di media nel finale) finisce per agguantare i due battistrada a circa un chilometro dal traguardo. In quel momento, la gara sembra fermarsi. E' solo un attimo, che sembra però interminabile: l'istante che serve a Di Cecco per capire che deve andar via: il motore dell'italiano, lanciato sulla salita del Colosseo, urla a pieni giri, i due avversari restano sul posto, distrutti mentalmente oltre che fisicamente. Neanche il tempo di gioire, che arriva lo striscione del traguardo. Manym (secondo, è un allievo di Renato Canova) e Yego (terzo) fanno segnare i tempi di 2h08:07 e 2h08:16. Quarto è Ottavio Andriani (2h10:12), settimo Francesco Ingargiola (2h12:24). "Sì, è stato solo un momento - racconta Di Cecco - ma è quello che racchiude tutta la gara. Temevo che potessero reagire al mio attacco, che ne avessero ancora; ma quando ho deciso di partire, ho capito subito che non ce n'era più per nessuno. E' una grande gioia, Roma mi porta fortuna: nel 2001 mi ha dato l'azzurro, nel 2003 mi ha lanciato in campo internazionale, ora, probabilmente, mi ha dato spessore mondiale. E' il modo migliore di ripagare i tanti sacrifici fatti per arrivare fin qui. Adesso, il Mondiale di Helsinki: con una capobranco come Stefano Baldini, non posso che dormire sonni tranquilli. Lui sarà il mio punto di riferimento". Tra le donne, successo per la russa Silvia Skvortsova in 2h28:01, con Tiziana Alagia buona seconda in 2h31:46. In totale, tra maratoneti e partecipanti alla Fun Run (la stracittadina sui 5 chilometri), l'organizzazione ha ceduto qualcosa come 50.000 pettorali (oltre 10.000 per la sola maratona). La solita, bellissima festa di popolo. La solita, bellissima festa di Roma. Un grave incidente, occorso nel primo pomeriggio, ha però turbato il clima, fino a quel momento splendido, che aveva contraddistinto la giornata. Un corridore, Paolo Canton, 54 anni, è deceduto durante la gara, dopo essersi sentito male intorno al 40esimo chilometro. Un fatale arresto cardiaco, secondo il primo responso dei sanitari intervenuti in soccorso dell'uomo. Una tragedia, in altre parole. Marco Sicari MARATONA DELLA CITTA' DI ROMA UOMINI 1. Alberico Di Cecco (Ita/Carabinieri) 2h08:02 2. Philip Mnyim (Ken) 2h08:07 3. Daniel Yego (Ken) 2h08:16 4. Ottavio Andriani (Ita/Fiamme Oro) 2h10:12 5. Tefera Dawit Trfe (Eth) 2h11:02 6. Degene Nigusse (Eth) 2h11:29 7. Francesco Ingargiola (Ita/Fiamme Gialle) 2h12:24 8. William Kipchumba Kawambai (Ken) 2h12:36 9. Samuel Kemboi Chemweno (Ken) 2h12:52 10. David Maiyo (Ken) 2h13:00 DONNE 1. Silvia Skvortsova (Rus) 2h28:01 2. Tiziana Alagia (Ita) 2h31:46 3. Magarsa Assale Tafa (Eth) 2h32:34 4. Tola Abeba (Eth) 2h34:11 5. Lewandowska Edyta (Pol) 2h35:43
Nell'immagine, Alberico Di Cecco taglia il traguardo della Maratona di Roma su via dei Fori Imperiali (D'Annibale/Organizzatori)




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