Desalu si conferma, 20.35 in Ungheria

19 Agosto 2020

A Szekesfehervar nei 200 è secondo l’azzurro che toglie un centesimo al primato stagionale: battuto soltanto dal campione mondiale Lyles (20.13). Sesto posto di Aceti sui 400 e di Bocchi nel triplo

Ancora un bel risultato di Fausto Desalu nei 200 metri. L’azzurro ribadisce il suo buon momento correndo in 20.35 (vento +1.3) con il secondo posto a Szekesfehervar, in Ungheria. Per il velocista delle Fiamme Gialle c’è il primato stagionale, ritoccando di un centesimo il 20.36 di sabato a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, con cui aveva stabilito la migliore prestazione in Europa dell’anno. E alle spalle soltanto di Noah Lyles, iridato e numero uno della specialità, che vince in 20.13. Si comporta bene il 26enne di Casalmaggiore, allenato a Parma da Sebastian Bacchieri, in settima corsia e quindi a fianco del fuoriclasse statunitense, impegnato in sesta un’ora dopo aver conquistato i 100 con 10.05 (+0.3). Battuti dall’azzurro sprinter di valore internazionale come il britannico Adam Gemili, ex campione europeo, terzo in 20.56 e l’altro americano Elijah Hall-Thompson, 20.69.

DESALU: “ME LA SONO GIOCATA” - “Per quasi tutta la gara me la sono giocata - racconta Desalu - e fino a metà del rettilineo ero praticamente accanto a Lyles, che però ha una marcia in più, anche se per un attimo ci ho quasi sperato. Volevo migliorare lo stagionale, sapevo di essere in forma, ma purtroppo le condizioni meteo non erano ideali con la temperatura intorno ai venti gradi, però è stata comunque una gara davvero molto bella. Mi è piaciuta perché non mi sono scomposto, non ho voluto strafare, senza l’ansia di prendere l’avversario a tutti i costi, continuando nella mia azione di corsa”.

ACETI E BOCCHI SESTI - Al Memorial Istvan Gyulai, seconda tappa del Continental Tour Gold, nei 400 metri chiude sesto Vladimir Aceti in 46.73. Quattro giorni dopo essersi migliorato con il notevole 45.65 di La Chaux-de-Fonds, stavolta il 21enne delle Fiamme Gialle non riesce a scendere sotto i 46 secondi. Una barriera che il giovane brianzolo, finalista mondiale della 4x400, aveva superato in tutte e tre le gare disputate finora in questa stagione e sempre con il record personale. Vittoria allo statunitense Kahmari Montgomery in 45.50 nei confronti del connazionale Josephus Lyles (46.08), fratello minore di Noah. “Il crono non è eccezionale - commenta l’azzurro - ma ho voluto provare a correre due gare piuttosto ravvicinate. Per me una nuova esperienza, visto che è la prima volta che partecipo a un meeting di livello così alto”. Stesso piazzamento nel triplo per Tobia Bocchi che salta 16,47 in due occasioni, al primo tentativo (con vento +0.3) e all’ultimo (+1.4). Il 23enne dei Carabinieri, quest’anno 16,62 al meeting di Trieste, è sesto nella gara vinta da Hugues Fabrice Zango: l’atleta del Burkina Faso, bronzo iridato, firma il miglior risultato mondiale della stagione con 17,43 (+1.1) e si concede il lusso di sconfiggere due big come lo statunitense Christian Taylor (17,34/+1.0) e il portoghese Pedro Pablo Pichardo (17,28/+1.0). “Sono contento di aver rotto il ghiaccio con i mostri sacri che c’erano in pedana oggi - le parole dell’emiliano - dato che non ci avevo mai gareggiato. Forse mi aspettavo qualcosa in più, però la serie di salti conferma che sto bene. Mi piacerebbe mantenere questa costanza per trovare un picco, adesso si torna a casa a lavorare a testa bassa per gli Assoluti”. Mutevole il clima nella cittadina ungherese, con pioggia prima del meeting, vento e poi il sole.

OLANDESI VOLANTI - Sfreccia di nuovo nei 100hs l’olandese Nadine Visser in 12.68 (-0.2) per pareggiare la sua “world lead”, ma subito dietro l’ungherese Luca Kozak coglie il record nazionale di 12.71. E anche nei 400hs in luce un’altra orange, la prodigiosa ventenne Femke Bol: 54.67 per la capolista mondiale dell’anno con il 53.79 di un mese fa. Al maschile Orlando Ortega concede il bis: dopo il successo di Montecarlo nei 110hs prevale anche qui lo spagnolo in 13.21 (+0.3) rimontando l’iridato statunitense Grant Holloway, secondo con 13.22. Distacco minimo anche nel lungo: un centimetro separa la bielorussa Nastassia Mironchyk-Ivanova, 6,77 (+2.1), e l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, 6,76 (+1.3). Nel disco prosegue la striscia vincente dello svedese Daniel Stahl con 67,31 per battere il lituano Andrius Gudzius (67,08). Combattuta la sfida del martello: il polacco campione europeo Wojciech Nowicki (78,07) si impone sull’ungherese bronzo mondiale Bence Halasz (78,00 a pochi giorni dal personale di 79,88), ma anche lo junior ucraino Mykhaylo Kokhan (77,78) precede il quattro volte iridato Pawel Fajdek, quarto con 76,08. Tra le donne 73,09 di Alexandra Tavernier, a un paio di metri dal suo recente primato francese. Non riesce il tentativo di “world best” sui 600 metri: l’iridato degli 800 Donavan Brazier con 1:15.07 sorpassa solo nel finale il portoricano Wesley Vasquez (1:15.31) e resta a oltre due secondi dal limite di Johnny Gray (1:12.81 nel lontano 1986).

l.c.

VIDEO | IL MEETING DI SZEKESFEHERVAR


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