Derkach primi salti nel 2014

17 Gennaio 2014

L'argento europeo under 23 del triplo si prepara all'esordio stagionale a base di lungo e sprint

Il 2014 di Dariya Derkach partirà il 25 e 26 gennaio a Casal del Marmo (Roma). La vicecampionessa europea under 23 del triplo ha scelto l'impianto indoor delle Fiamme Azzurre per l'esordio stagionale che la vedrà alle prese con lungo e 60 metri. "Queste prime gare - dichiara l'ancora 20enne proveniente dalle pluriscudettata ACSI Italia Atletica e da poco arruolata nell'Aeronautica - serviranno soprattutto per rompere il ghiaccio. Devo avere più velocità per saltare lontano, speriamo di trovare subito buone sensazioni anche perchè io amo particolarmente le indoor". Al coperto la Derkach vanta un 7.65 nello sprint datato 2009 (cioè quando era ancora un'allieva) e un 6,45 saltato da junior nel 2011. All'aperto, però, il 2013 l'ha proiettata ad un altro livello grazie ad un 6,67 nel lungo che ne fa la quarta performer italiana di sempre a livello assoluto. Nel triplo, invece, sempre lo scorso anno è atterrata a 13,92 in occasione dei Tricolore di categoria, ma al riguardo Dariya sente di avere ancora un conto in sospeso. "Sinceramente pensavo di valere i 14 metri già nel 2013. E' stato un peccato non centrarli agli Europei under 23 dove avrebbe significato vincere la medaglia più importante. Spero di rifarmi perchè c'è ancora da battere il 14,09 del primato di famiglia di mia madre Oksana". Senza dimenticare che suo padre Serhiy (ex decatleta ucraino) è anche il suo allenatore. E insieme a lui, Dariya è al lavoro per la nuova stagione. "Come ho detto, iniziamo dalle indoor. In base ai minimi federali, per andare ai Mondiali di Sopot (Polonia, 7-9 marzo, ndr) serve fare 6,70 nel lungo e a 14,35 nel triplo. Non sarà semplicissimo, ma intendo mettercela tutta per arrivarci il più vicino possibile anche perchè grazie all'Aeronautica ora ho l'opportunità di vivere questo sport da professionista. L'anno scorso ho realizzato anche il sogno della maglia azzurra coronato con la partecipazione ai Mondiali di Mosca e non vi nascondo che ho una gran voglia di tornare a vestirla presto".

Intanto la preparazione della giovane saltatrice si svolge spesso presso la Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia, dove in questi giorni si sta allenando l'iridato dell'alto Bohdan Bondarenko che con la Derkach ha in comune le origini ucraine. "E' un grande campione, ci siamo incrociati un paio di volte, ma non abbiamo avuto ancora modo di parlare a lungo".

Nel frattempo c'è chi, oltre all'atletica, ha pensato a concludere brillantemente il suo percorso di studi. E' il caso della dottoressa Elena Maria Bonfanti, da poco laureatasi con il massimo dei voti in Medicina. "Il mio sogno è fare il medico di base - racconta la 25enne lombarda della Lecco Colombo Costruzioni - e a breve sosterrò l'esame di Stato per l'abilitazione finale. Nella mia vita, però, l'atletica ha un posto molto importante". Lo dimostra anche il fatto che Elena nelle due ultime annate, conciliando studi e allenamenti, è riuscita a ritoccare i PB nella velocità, 52.61 nei 400 (2012) e 23.82 nei 200 (2013), con la soddisfazione di correre una frazione della 4x400 azzurra all'Olimpiade di Londra. "Io e il mio tecnico Luca Longhi stiamo lavorando per la nuova stagione. Farò qualche incursione al coperto, ma punto soprattutto all'estate degli Europei di Zurigo. Per un posto in staffetta e, perchè no, metto nel mirino anche la partecipazione nella gara individuale"

Dopo un 2013 di transizione e che definisce “insufficiente”, il marciatore Federico Tontodonati (CUS Torino) ora vuole rimettersi in carreggiata: “Della scorsa stagione non mi sono piaciuti i risultati ma sono comunque cresciuto, ho immagazzinato esperienza”. All’orizzonte del torinese allenato da papà Mauro ci sono sempre i 50km, a partire da un test ancora da definire se ai Tricolore della specialità in programma a Latina fra una decina di giorni (26 gennaio) o in un’altra occasione. “Le mie ambizioni guardano poi alla Coppa del Mondo di Marcia (Taicang, 3 e 4 maggio ndr) e agli Europei di Zurigo”.

Problemi fisici hanno, invece, tenuto ai box l'altro fino a dicembre il cinquantista azzurro Teodorico Caporaso (Enterprise Sport & Service) che ora sta progressivamente riprendendo la preparazione.

Michele Tricca (Fiamme Gialle) si lascia alle spalle un'annata in cui ha saputo tirare fuori il meglio soprattutto nella 4x400: “In staffetta mi trasformo, trovo una grinta pazzesca. A livello individuale sono stato rallentato da qualche problema fisico che per fortuna ora sembra risolto. In Italia nei 400 maschili c’è un bel fermento, ci sono diversi nomi che possono dire la loro e questo in prospettiva 4x400 è un bel segnale”. Continua il piemontese di Susa: “La federazione ci permette di essere spesso in raduno a Formia e sono periodi molto produttivi. Voglio tornare a migliorarmi all’aperto (PB 46.09 in occasione del bronzo agli Europei Juniores di Tallinn 2011, ndr) a partire dei 200 dove ho un ancora un personale di 21.36 vecchio quasi di due anni. Intanto penso di esordire ai primi di febbraio per poi tornare in pista ai Tricolore indoor”. Restando al comparto velocità, un'altra piemontese, Martina Amidei (Aeronautica), complice un piccolo fastidio fisico, ha in programma solo qualche uscita sulle piste coperte. "Il vero traguardo è Zurigo con la 4x100 e magari anche nei 100 metri. Ad Helsinki 2012 mi ero fermata alla batteria. Quest'anno,però, intendo migliorare anche nei 200".  

Si presenta con tanta voglia di riscatto Touria Samiri (N. Atl. Fanfulla Lodigiana) “Ho mancato gli Europei di cross di Belgrado, appuntamento cui tenevo particolarmente avendo già partecipato ai Mondiali nel 2013”. La venticinquenne, che tornata ad Avezzano si fa seguire da Nazareno d’Agostino, si sta ristabilendo da alcuni problemi fisici agli adduttori: “Nonostante una stagione travagliata da tanti punti di vista - continua - nel 2013 ho comunque portato a casa i primati personali su 1500 (4:14.85), 3000 (9:09.65) e 3000 siepi (10:01.23). Ora voglio scendere finalmente sotto i 10’ nelle siepi, con uno sguardo anche ai 5000”.

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