Dematteis, due camosci tra i grattacieli

04 Novembre 2016

Bernard e Martin, i due gemelli piemontesi campioni della corsa in montagna, al via nella maratona di New York

di Giorgio Cimbrico

E’ possibile che, correndo per le strade di New York City e rimanendo colpiti dall’ardita guglia costruita oltre ottant’anni fa in stile art déco, ai gemelli Bernard e Martin Dematteis (tutto attaccato come la loro fratellanza…), tra non molte ore debuttanti alla Nyc Marathon, possa insorgere il desiderio di tornare al 1° febbraio per la 40ª edizione della gara che attacca la montagna più alta di Manhattan: l’Empire State Building. Da affrontare 88 piani e 1576 scalini per un dislivello totale di un quinto di miglio, 321 metri. Il record, 9:33, è in mano a un australiano, Paul Clarke.

Facendo rapidi conti con carta e matita, gli strumenti più affidabili, il limite è alla portata dell’uno e dell’altro, dal momento che i due si sono fraternamente strappati tre volte il record mondiale del chilometro verticale sull’erta senza pietà di Chiavenna, sino al 30:27 di Bernard. E’ un invito, un sogno, un azzardo, un rapido gioco mozzafiato per chi è abituato a solcare altre vette e che, per coronare un’altra stagione di successi e di momenti ad alta gradazione emozionale per sé e per gli altri, ha deciso di andare a respirare l’aria di quella che, giurano quelli che l’hanno provata, è la maratona più affascinante del mondo, certo la più popolare, la più ambita dal variegatissimo mondo della corsa. Dei runners, come dice chi predilige il neo-italian.

Rimane suggestivo, quasi commovente, pensare a due camosci tra i grattacieli, così lontani dal loro ambiente, dalla loro terra, una delle più selvagge che ancora si siano salvate dalle bramosie edilizie dell’homo non troppo sapiens. Bernard e Martin vengono da Sampeyre, Val Varaita, luogo di pascoli, ma anche di pendii scoscesi, di foresta che può essere così fitta da aspirare a un record: quella di Alevé, una folla senza fine di pini cembri, è la più vasta d‘Europa e i raggi del sole faticano a forarla.

E ora loro, gli inseparabili, stanno per andare a calpestare un lungo asfalto che ha, come quinte, mattoni e soprattutto cemento. Gli alberi così familiari li vedranno solo in fondo, quando finiranno sul saliscendi di Central Park e quelle ondulazioni - una carezza per loro, un pugno per tanti altri - potrebbero diventare il terreno buono per saltare avversari come birilli. Per Bernard è l’esordio, per Martin è la seconda esperienza e la prima è stata buona, 2h18:20 a Roma, su un percorso sempre severo. Se corrono praticando quella che non è un’alleanza, ma una simbiosi, possono andare lontano e, a trent’anni, aprirsi a nuovi orizzonti. Di orizzonte, intanto, e di palcoscenico ne hanno di nuovissimi: tra i grattacieli si sono visti correre guerrieri masai, maratoneti vestiti come i Blues Brothers, marines, attori, asceti, cantanti, ma camosci mai.

TV - La maratona di New York sarà trasmessa domenica 6 novembre in diretta su RaiSport 1 dalle ore 15:10 alle 18:05 (anche in streaming) e su Eurosport 1 dalle 15:15 alle 18:00.

SEGUICI SU: Twitter: @atleticaitalia | Facebook: www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su: