Curzi e Ingargiola all'assalto a Venezia



Quest’anno la Venicemarathon ha un valore in più: la classica veneta di maratona in programma domenica, la seconda prova del calendario italiano per numero di iscritti (quest’anno sono oltre 6.500 in rappresentanza di 54 Paesi) assegnerà un titolo mondiale ufficiale, quello riservato ai militari. L’abbinamento fra la Venicemarathon e il Cism aggiunge prestigio a una manifestazione che festeggia i suoi vent’anni di vita, certamente non poco per una prova podistica, diventata un riferimento assoluto non solo per gli appassionati italiani od europei. I più numerosi “ospiti” sono i francesi, seguiti in ordine di numero di presenze da inglesi, tedeschi ed americani. La gara, proprio per il suo abbinamento con il Campionato Mondiale Militare, avrà quindi agonisticamente due anime, che potrebbero fondersi oppure no. La lotta per la vittoria, infatti, potrebbe anche non coincidere con quella per il titolo iridato, e consigliare a qualcuno dei pretendenti a quest’ultimo di amministrare le proprie forze senza spremersi più di tanto per iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della corsa. Una corsa che comunque presenta un cast di primissimo piano, a cominciare dal vincitore della scorsa edizione, il keniano Raymond Kipkoech Chemwelo, che nell’appassionante edizione del 2004 “bruciò” sul traguardo Danilo Goffi. Quest’anno Kipkoech ha aggiunto un’altra perla alla sua collezione di successi (il più importante dei quali, lo ricordiamo, è quello di Berlino 2002 in un fantastico 2h06:47) aggiudicandosi la prova cinese di Xiamen in 2h09:49 il 26 marzo. Kipkoech aveva già tentato un mese fa la carta del bis a Berlino, ma è incappato in una giornata storta che vuole cancellare in quel di Venezia. Gli avversari non mancheranno, naturalmente a partire dai suoi connazionali: John Ngeno, terzo quest’anno a Padova e 7. in occasione dell’ultima Maratonina di Udine, il suo 1h02:20 lascia intendere quale possa essere la sua condizione fisica; David Kirui, vincitore lo scorso anno a Los Angeles, con un personale di 2h08:53; Paul Lokira, a soli 22 anni uno dei migliori prospetti della specialità, che in Italia ha già vinto a Reggio Emilia lo scorso anno e a Padova ad aprile; Wilson Kipkorir Chelal, con un record di 2h09:06, secondo a Eindhoven 2003; Henry Tarus, già secondo a Venezia nel 2001 e vincitore a Praga 2002 e Madrid 2003, possibile pacemaker della gara. E gli altri? Questa volta il dominio keniano non è così scontato. Intanto per la presenza di un “ex” keniano, il qataregno Hassan Mubarak Shami, alla sua seconda maratona in carriera dopo il trionfo di Vienna della scorsa primavera. A 25 anni Shami, allenato da Renato Canova, è uno degli atleti più in crescita, ed arriva a Venezia con il dente avvelenato per la disavventura capitatagli a Edmonton, al mondiale di mezza maratona che aveva praticamente vinto, senza avvedersi sul rettilineo d’arrivo della rimonta del tanzaniano Joseph che lo batteva proprio sul traguardo, limitandolo a una medaglia d’argento dal sapore amarissimo. Poi ci saranno gli italiani, principali candidati alla conquista del titolo mondiale militare: ci punta Denis Curzi (Carabinieri), che dopo la vittoria di Treviso e buoni test sulle mezze di Porto Recanati e Udine vuole compiere un altro passo in avanti nella sua crescita di maratoneta. Ci punta Francesco Ingargiola (Fiamme Gialle), che il titolo ha già conquistato due volte, a Roma nel 1995 e a Palermo nel 2003, e che è reduce dalla vittoria sotto l’acqua di Ravenna il 18 settembre. Un risultato importante lo cerca anche Matteo Palumbo, altro carabiniere che a 32 anni vuole progredire cronometricamente dal suo record di 2h12:59. Attenzione poi al vecchio marpione ucraino Olexandr Kuzin, già terzo a Treviso in marzo, con un personale di 2h11:07. Non è da meno la prova femminile, che ha la sua logica favorita nella slovena Helena Javornik, una delle principali esponenti del mezzofondo continentale tanto da avere conquistato il titolo europeo di cross nel 2002. In carriera ha vinto ben 9 maratone, molte delle quali in Italia: a Cesano Boscone nel ’92, a Venezia nel ’93, a Firenze nel 2002 e a Torino nel 2004. Il suo record è 2h27:33 in occasione della vittoria ad Amsterdam dello scorso anno, ma anche nel 2005, a Seoul, è scesa sotto le due ore e mezza. Il suo ritmo potrebbe aiutare Marcella Mancini a ottenere un risultato cronometrico importante: la marchigiana, già quarta quest’anno a Torino e componente il quartetto azzurro ai Mondiali di maratonina di Edmonton, ha collezionato vittorie nelle prove di mezza maratona e punta ad avvicinare la barriera delle 2h30. Attenzione poi alle immancabili etiopi, Dire Tune, che ha corso i Mondiali di Helsinki (37.) e che ha aiutato la giapponese Noguchi a Berlino nella sua caccia alla miglior prestazione mondiale stagionale; e Leila Aman, vincitrice della maratona di Praga dello scorso anno. Domani il programma della Venicemarathon inizierà ad animarsi con la Family Run a Mestre, patenza alle 10, prova riservata alle scuole. Sempre domani all’interno del Villaggi Exposport di Piazza del Mercato a Marghera convegno medico sportivo, sabato alle 15 in Piazza San Marco la fastosa cerimonia inaugurale dei Mondiali Militari, domenica il via alla gara dal tradizionale palcoscenico di Piazza Marconi a Stra alle ore 9,20 e l’arrivo in Riva dei Sette Martiri nel centro di Venezia. La gara sarà trasmessa in diretta TV su Rai Tre dalle ore 9. Gabriele Gentili Nella foto: l'arrivo di Kipkoech nel 2004 (foto organizzatori) File allegati:
- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE



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