Confortola e Pintarelli campioni a squadre

06 Agosto 2017

Uno strepitoso Gil Pintarelli ottavo ed una sempre presente Antonella Confortola, decima, hanno contribuito al doppio titolo mondiale a squadre nelle prove "long distance" di Premana

Il Giir di Mont l'aveva esaltato lo scorso anno con un eccellente secondo posto; dodici mesi più tardi Gil Pintarelli è tornato sui sentieri di Premana per debuttare in maglia azzurra e contribuire con un sontuoso ottavo posto assoluto al titolo iridato a squadre. Trionfo anche al femminile, grazie all'imprescindibile apporto della "capitana" Antonella Confortola, ottima decima. Ma ecco il racconto della giornata nelle parole di Cesare Rizzi per fidal.it

 

 

Un altro weekend di successo per gli azzurri a Premana(Lecco). Il Campionato Mondiale di corsa in montagna lunghe distanzeconsegna all’Italia tre titoli iridati e un argento, dopo le cinque medaglie vinte una settimana fa sulle distanze classiche. La grande protagonista in Valsassina oggi è Silvia Rampazzo: già bronzo ai Mondiali di trail, la veneziana stacca la favorita statunitense Kasie Enman sull’ultima ascesa disseminata lungo i 32 km del percorso con 2400 metri di dislivello e si invola verso il traguardo, mentre il bronzo va alla romena Denisa Dragomir. Con Antonella Confortola decima, Stephanie Jimenez 11esima, Lisa Buzzoni 13esima e Barbara Bani 14esima l’Italia è campione del mondo a squadre, in un Giir di Mont azzurro nonostante il cielo plumbeo e due violenti temporali. Al maschile campione del mondo è Petro Mamu, ma il grande specialista eritreo della corsa in montagna fatica per tenere a bada lo scatenato 25enne Francesco Puppi, che transita in testa sull’Alpe Deleguaggio (ultima salita del percorso) prima di subire il sorpasso e mettersi al collo l’argento, con il bronzo allo svizzero Pascal Egli. L’Italia piazza nella top ten Alessandro Rambaldini (quinto), Luca Cagnati (settimo) e Gil Pintarelli (ottavo): con il 15esimo posto di Nicola Spada tutto il quintetto azzurro entra nella top 15. Anche tra gli uomini la Nazionale è d’oro nella classifica per team. Per l’Italia erano stati tre anche gli ori dei Mondiali lunghe distanze 2016 a Podbrdo (Slovenia): un anno fa vinse Alessandro Rambaldini nella prova individuale maschile, oltre ai due titoli nelle gare a squadre. Ventitré le nazioni presenti, quasi 5000 gli spettatori disseminati lungo il percorso malgrado la pioggia.

LA GARA MASCHILE – Sulla prima salita, l’Alpe Chiarino, Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana) mostra subito le carte in tavola andando all’attacco con Petro Mamu (Eritrea) e il polacco Bartlomiej Przedwojewski, poi Julien Rancon (Francia) quarto a una manciata di secondi, gli altri inseguitori hanno un passivo superiore al minuto. In discesa le carte si rimescolano con l’azione di Przedwojewski e di Gil Pintarelli (Gs Valsugana Trentino), ma la salita di Bocchetta Larecc (tetto del Mondiale a quota 2063 metri) rilancia le quotazioni di Mamu e Puppi, che transitano appaiati al comando con mezzo minuto di margine sullo svizzero Pascal Egli e due su Przedwojewski e Pintarelli, quindi Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche Leffe) passa ottavo, Luca Cagnati (Atl. Valli Bergamasche Leffe) nono.

Puppinho”, come è soprannominato l’azzurro già terzo nei Mondiali della specialità a Zermatt 2015, sente profumo di impresa e sull’Alpe di Premaniga stacca Mamu transitando poi per primo anche sull’Alpe Deleguaggio, cima molto conosciuta dagli appassionati della corsa in montagna, con 20 secondi di margine sull’africano. La picchiata verso Premana e gli ultimi 5 km rilanciano però le azioni del favorito della corsa all’iride: Petro Mamu è campione del mondo in 3h12:52 con un minuto e 45 secondi di margine su Francesco Puppi (3h14:37), accolto al traguardo anche da due spettatori d’eccezione come i gemelli Bernard e Martin Dematteis. “Sull’ultima salita ho cercato di fare la differenza e ho spinto più che potevo, poi purtroppo in discesa Petro Mamu ha fatto valere la sua tecnica. Io devo ancora migliorare in quell’ambito, però sono soddisfatto, alla fine meglio non potevo sperare. Avrei preferito il caldo, ma è andata bene anche così”, dice l’azzurro. Terzo si conferma Pascal Egli (3h18:13), nel finale risale fino al quinto posto il campione uscente Alessandro Rambaldini (3h24:51) mentre Luca Cagnati è settimo in 3h26:41, Gil Pintarelli chiude ottavo in 3h28:45 e Nicola Spada (Atl. Valli Bergamasche Leffe), in gara nonostante un recente incidente, si piazza 15esimo in 3h35:50.

Quattro atleti in top ten, cinque nei primi 15: l’Italia è campione del mondo a squadre.

LA GARA FEMMINILE – Il forcing iniziale è di matrice statunitense: all’Alpe Chiarino, Kasie Enman ed Addie Bracy transitano con oltre un minuto sul binomio composto dalle azzurre Silvia Rampazzo (Tornado) e Antonella Confortola (Marathon Club Imperia). Verso Bocchetta Larecc, Enman stacca Bracy mentre Rampazzo si mantiene a circa un minuto dalla vetta: Stephanie Jimenez (portacolori dell’As Premana) e Antonella Confortola passano ottava e nona a poco più di cinque minuti, Lisa Buzzoni (Altitude Race) è 12esima e Barbara Bani (Free Zone) 15esima.

L’Alpe di Premaniga è decisiva anche in campo femminile: Rampazzo rinviene su Enman e prende la testa (“Quando l’ho superata mi ha sorriso e ci siamo incitate a vicenda”, dirà poi la neoiridata) transitando in vetta all’Alpe di Deleguaggio con oltre un minuto di margine. La statunitense, primatista del percorso, recupera qualcosa in discesa ma l’oro è azzurro: Silvia Rampazzo conquista il successo in 3h56:45, Enman è argento in 3h57:30 e la romena Denisa Dragomir si prende il bronzo in 3h59:34. Confortola Jimenez terminano rispettivamente decima (4h11:43) e 11esima (4h12:18) mentre Buzzoni Bani, al traguardo in 13esima e 14esima posizione, chiudono appaiate a 4h19:00. L’Italia è d’oro a squadre con 22 punti, sei in meno degli Stati Uniti che annoverano pure il sesto posto di Addie Bracy e il 20esimo di Kristi Spravzoff.

L’oro è un risultato cercato ma non certo atteso, decisiva è stata l’ultima salita”, dice la campionessa del mondo Silvia Rampazzo, veneziana di Noale classe 1980, una laurea in ingegneria ambientale che sfrutta nella propria professione, nell’ambito delle certificazioni ambiente-sicurezza nel ramo petrolifero: “Per me la corsa resta un divertimento e non un lavoro. Ho iniziato a correre per scaricare la tensione lavorativa, sono approdata dalla strada ai sentieri dopo un problema alle ginocchia. La montagna è una delle mie passioni, abbinarla alla corsa è stata una marcia in più”.

BILANCIO AZZURRO – Al termine di due domeniche “mondiali” (distanze classiche e lunghe distanze) a Premana, il responsabile tecnico azzurro della disciplina Paolo Germanetto è decisamente soddisfatto: “Per le lunghe distanze c’erano attese, ma che si potessero concretizzare a livello individuale era tutt’altro che scontato. La doppia rassegna ospitata da Premana è una scommessa vinta e un grande spot per la corsa in montagna: un grande applauso va a tutti i volontari, dal primo all’ultimo, che hanno coltivato questo sogno”.

IL MEDAGLIERE ITALIANO
Ori 
(11): Antonella Confortola 2013, Italia maschile 2013, Italia femminile 2013, Tommaso Vaccina 2015, Italia maschile 2015, Alessandro Rambaldini 2016, Italia maschile 2016, Italia femminile 2016, Silvia Rampazzo 2017, Italia maschile 2017, Italia femminile 2017
Argenti (8): Hermann Achmueller 2007, Ornella Ferrara 2013, Italia maschile 2014, Italia femminile 2014, Italia femminile 2015, Marco De Gasperi 2016, Antonella Confortola 2016, Francesco Puppi 2017
Bronzi (3): Gerd Frick 2007, Francesco Puppi 2015, Catherine Bertone 2015



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