Collio: L'infortunio? Penso già alle indoor..."



Dovrebbe essere abbattuto, invece la sua voce tradisce la solita verve. Simone Collio ha già metabolizzato l’infortunio patito al piede destro, la microfrattura allo scafoide che ha stoppato la sua stagione quando comunque essa era agli sgoccioli: “Non si tratta di un infortunio recente – racconta il campione italiano dei 100 metri – il piede mi fa male da cinque mesi, credo anzi che il danno me lo sia procurato l’ultimo giorno di raduno a Formia, quando ho sentito una fitta lancinante. Questo non fa altro che accrescere, secondo me, il valore di quello che ho fatto durante l’anno, perché solo io so quanto dolore ho sofferto”. - Non è la prima volta che incappi in questo infortunio, vero? - Mi era già successo nel ’98, esattamente allo stesso punto. Ad essere sinceri, sono sei anni che vado avanti confrontandomi con problemi fisici al piede, probabilmente non sono mai guarito del tutto. - Ora qual è la situazione? - Sono fermo, dal punto di vista tecnico, dal ritorno da Atene. Devo dire che la situazione, grazie alle cure del dottor Combi, è molto migliorata, grazie all’utilizzo dei plantari. Prima non li avevo mai usati, sono un sollievo non indifferente. - Che lavori fai per mantenere il tono muscolare? - Combi mi ha subito permesso di correre senza però usare le chiodate, e così sarà ancora almeno per un paio di mesi. Posso lavorare nella soglia, allenandomi anche due volte al giorno senza sentire dolore. Chiaramente il dottore si è raccomandato: al minimo riacutizzarsi, stop. - Salterai quindi la stagione indoor? - Non è detto. Non potrò finalizzarla e questo mi dispiace perché ci tenevo, ma conto di esserci ugualmente, spostando in avanti l’inizio della preparazione, almeno nella seconda metà di novembre. Quest’anno l’indoor doveva essere una tappa di passaggio, invece le cose sono andate meglio di ogni aspettativa. Per questo ero curioso di vedere cosa avrei potuto fare con lavori più specifici. - Come valuti complessivamente la tua stagione? - Alla luce di questo guaio, in maniera ancora più positiva. Mi ero prefisso tre traguardi: i titoli nazionali sui 60 indoor e 100 all’aperto e la convocazione per le Olimpiadi, e sono arrivati tutti e tre. - Ora però viene il difficile, gli appassionati si aspettano molto da te… - Ne sono cosciente, ma anch’io mi aspetto molto. Ho 25 anni, entro nella fase matura della mia parabola di velocista, ho corso in 10.20 e mi aspetto un altro salto di qualità. Ma togliere un altro decimo a questo tempo significa dover curare tutto nella mia attività con attenzione e pazienza certosina, non tralasciando niente. Mi piacerebbe confermarmi e fare qualcosa di buono, dimostrare che il Collio che avete visto nel 2004 non è una meteora, ma solo il primo passo verso traguardi importanti. Gabriele Gentili Nella foto: Simone Collio ai Giochi Olimpici di Atene (Omega/Fidal).

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