Ciotti: "Sono 4 anni che vado sopra i 2,30"



Nicola Ciotti è l’uomo dei paradossi: è capace di giudicare una gara nella quale salta 2,30 e finisce inaspettatamente secondo una gara comune: “Non sto ancora bene, per questo il risultato mi fa ben sperare per il futuro. Ho saltato troppo, ho commesso molti errori, tecnicamente ero poco calibrato anche perché la pedana di Firenze è molto veloce. Le misure sono arrivate con grande fatica, ma la sapete una cosa? E’ il quarto anno consecutivo che supero i 2,30, credo che sia un record assoluto per il settore in Italia”. Per qualche minuto il portacolori dei Carabinieri ha sognato anche di vincere: “Ma è stato un attimo, sapevo che Dmitrik era davanti a me, avrei dovuto valicare i 2,32. La gara è stata stressante, ma aver superato le misure al secondo o terzo tentativo è la dimostrazione che di testa ci sono, posso solo crescere come anche gli altri del nostro gruppo. Mio fratello Giulio è in formissima e ai Tricolori ve ne accorgerete, e anche Talotti sta tornando a posto”. A lanciare la squadra azzurra maschile era stato Nicola Vizzoni, confermatosi sui suoi livelli attuali con 74,33, misura che gli è valsa il quarto posto: “Ho migliorato di una posizione rispetto alle liste di partenza perché ho fatto meglio del ceko, ma non posso essere del tutto soddisfatto. Fisicamente sto bene, ma tecnicamente non riesco ancora a sbloccarmi, credo di valere almeno tre metri in più ma questi metri non arrivano. E’ un peccato perché una condizione simile non arriva sempre, mi serve trovare la giusta decontrazione per far volare l’attrezzo”. Da buon leader, Vizzoni ci tiene a sottolineare lo spirito della squadra: “Abbiamo tanta carica dentro, oggi è venuto il presidente Arese a darci un aiuto morale, e ci ha fatto piacere la visita di chi è rimasto fuori dal team, come Mori e Longo. E’ una bella squadra, molto unita, che può fare bene”. Non è certamente lo spirito che è mancato ai mezzofondisti azzurri, messi in crisi da condotte di gara sfavorevoli, come ad esempio i 5000 che hanno visto Salvatore Vincenti doversi accontentare del sesto posto: “Sapevo che De La Ossa sarebbe andato via impostando una gara su alti ritmi, è uomo da 13:05, poteva stroncarci tutti e l’ha fatto. Non è stata certo una gara tattica. Io poi, tra Societari e qui, ho speso tutto quello che avevo, mi sono potuto allenare poco e si vede. Adesso mi fermo, niente 3000 e niente Tricolori a Bressanone, ma due settimane di allenamenti seri, per recuperare un po’ di smalto”. Anche Silvia Weissteiner è intenzionata a passare la mano, dopo il sesto posto sui 5000: “Il mio obiettivo era di tenere dietro un’atleta, ne ho battute due quindi credo di aver fatto il mio dovere. Ma è stata dura, una vera faticaccia anche mentale, per tenere a bada la greca e l’ucraina. Avevo provato a congiungermi al gruppo di testa, ma poi ho visto che andavano troppo forte, allora ho puntato a rimanere con le altre due e staccarle negli ultimi tre giri. E’ andata bene così”. Gabriele Gentili Nella foto: Nicola Ciotti nell'atto di valicare i 2,30 (Omega/Fidal)

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