Casarotto 12ª in finale a Bydgoszcz

20 Luglio 2016

Nei Mondiali U20 la giavellottista veneta chiude con 50,17. Si qualificano per le semifinali Marchiando (400hs) e Aceti (400).

Seconda giornata iridata a Bydgoszcz, in Polonia, dove fino a domenica si svolgono i Campionati Mondiali Under 20, e seconda medaglia per l’Italia con lo storico argento di Filippo Tortu sui 100 metri. L’altra finalista azzurra della serata è la vicentina Ilaria Casarotto, dodicesima nel giavellotto con 50,17 preceduto da due nulli. In mattinata, due promozioni alle semifinali e un record personale. A fare la doppietta è Eleonora Marchiando, 18enne ostacolista valdostana che nei 400 con barriere conquista il secondo posto nella batteria in 58.75 (PB). L’altro promosso è l’ancora 17enne Vladimir Aceti, che corre il primo turno dei 400 - dominato dall’Africa - in 47.62. Niente da fare invece, a causa di 13 centesimi di troppo, per l’altro specialista del giro di pista Brayan Lopez (47.92). Out anche il triplista Tobia Bocchi: con 15,74 (-1.5) l’argento degli Europei Junior di Eskilstuna 2015 è 14° del turno, superato proprio nelle battute finali dopo essere stato a lungo undicesimo, e l’iridato allievi Stefano Sottile non supera le qualificazioni dell’alto con 2,09. Sui 400 femminili Rebecca Borga è sesta nella semifinale in 53.93. Nel decathlon, al termine di una sfida appassionante, il tedesco Niklas Kaul firma la miglior prestazione di sempre con l’attuale programma tecnico, 8162 punti grazie anche a una spallata di 71,29 nel giavellotto.

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di Anna Chiara Spigarolo

LA CRONACA GARA PER GARA

DECATHLON SUPER - Una strepitosa seconda giornata, ancora più brillante delle previsioni, conduce il tedesco Niklas Kaul al titolo nel decathlon juniores con 8162 punti. Al giro di boa si trovava in sesta posizione, ma poi non ha lasciato scampo agli avversari: 4,80 nell’asta, un poderoso 71,29 nel giavellotto (“world best” nelle prove multiple under 20) e il secondo posto parziale nei 1500 con 4:21.70 per chiudere la sua cavalcata trionfale. E’ la migliore prestazione di sempre con gli attuali ostacoli e attrezzi di categoria, anche se non è record mondiale perché inferiore al punteggio record con il programma senior (8397 di Torsten Voss nel 1982). Nella passata stagione Kaul aveva fatto un’insolita accoppiata di medaglie ai Mondiali under 18: oro nel decathlon e argento nel giavellotto.

Si deve accontentare dell’argento il bielorusso Maksim Andraloits, che aveva cullato sogni d’oro fino all’ultimo, autore comunque di un notevole score con 8046. Non è l’unico oro per la Germania. La capolista stagionale del peso Alina Kenzel si conferma leader dell’anno migliorandosi a 17,58 per surclassare la concorrenza: più di un metro sulla cinese Song Jiayuan, argento a 16,36. Con otto metri esatti, nel lungo il cubano Maykel Massó aggiunge la corona iridata juniores a quella allievi, vinta l’anno scorso. Si va forte sui 3000 femminili: primato dei campionati in 8:41.76 per l’etiope Beyenu Degefa che lancia una progressione irresistibile nel giro finale. Per il secondo posto Dalila Abdulkadir Gosa (Bahrein, ma di origine etiope, 8:46.42) precede la coraggiosa tedesca Konstanze Klosterhalfen, oro europeo di cross, al bronzo con una gara da front-woman in 8:46.74. Al mattino la polacca Ewa Swoboda, nelle batterie dei 100 metri, sfreccia in 11.10 anche se con vento troppo generoso alle spalle (+2.7).

Giavellotto F (finale) - Due nulli in apertura e la gara di Ilaria Casarotto non parte con il piede giusto, come già avvenuto in qualificazione: in quel caso con due lanci validi, ma corti. Anche oggi l’azzurra è quindi costretta a giocarsi tutto nella terza prova, che atterra a 50,17 e la colloca in dodicesima posizione. Per guadagnarsi l’opportunità del quarto tentativo, in base al particolare regolamento di questa manifestazione, era necessario il 54,89 del sesto posto: decisamente oltre il record personale di 52,42 stabilito in qualificazione dalla vicentina, con una bella dimostrazione di carattere. Esulta di nuovo il pubblico locale per un titolo dalle pedane dei lanci. Dopo il successo del pesista Konrad Bukowiecki nella giornata inaugurale, questa sera la tribuna festeggia l’oro di Klaudia Maruszewska che si era presentata a Bydgoszcz con un personale di 52,05, migliorato nel turno eliminatorio (54,34) e soprattutto con il primo lancio di finale a 57,59.

Alto M (qualificazioni) – È, contro ogni previsione, una giornata no per Stefano Sottile. Il campione mondiale allievi, il primo azzurro nella storia a vincere un titolo di categoria nel salto in alto, non trova il feeling con la pedana polacca. Pasticcia con la rincorsa e sporca lo stacco senza trovare continuità tecnica. A 2,05 e 2,09 l’asticella resta su, nonostante le incertezze, ma a 2,13 iniziano i problemi e i tre errori sanciscono la sua uscita dal palcoscenico mondiale. Per la finale era richiesta la misura di 2,18 (il suo PB all’aperto), misura che l’azzurrino ha superato più volte in una stagione il cui picco resta il 2,22 indoor di Padova. Resta un diciottesimo posto in qualificazione e il bell’abbraccio con Filippo Tortu al termine della semifinale dei 100. E tutto il tempo per rifarsi visto che Sottile, 18enne, è solo al primo anno di categoria.

400 D (semifinali) – Rebecca Borga si gioca il tutto per tutto, con un passaggio a metà gara ai limiti, in una semifinale difficilissima. Il rettilineo finale è per forza di cose in salita, ma la veneta può uscire dallo stadio senza rimpianti. In 53.93 è sesta, vince la statunitense Lynna Irby in 51.90 davanti al fenomeno cubano Roxana Gomez (52.26) e all’ucraina Dzhois Koba (in 52.79 è l’ultima delle ripescate). Nella sua batteria si migliorano in quattro. Alla fine, il crono peggiore con cui si entra in finale è il 53.06 della canadese Natassha McDonald. L’unico rimpianto è forse per il record italiano Junior che, pur sfiorato agli Assoluti di Rieti, resta nelle mani di Alexia Oberstolz.

100 M (semifinali) – Ci sarà un italiano nella finale dei 100 metri dei Mondiali Junior. A Bydgoszcz Filippo Tortu mantiene intonso il suo tabellino iridato e dopo la vittoria nel primo turno vince anche la semifinale dei 100 metri. Rispetto alla batteria di ieri è leggermente meno fluido nella partenza e nell’avvio, ma quando decide di aprire il gas, stimolato da Mario Burke (10.34), è impressionante. Gli ultimi 30 metri del brianzolo - di origine sarda - sono da manuale per la facilità e l’efficacia del gesto, e alla fine il 18enne ferma i cronometri a 10.26 con una bava di 0.6 di vento contrario. Alle 21.35 correrà una finale di livello altissimo, tanto che con 10.37 oggi non si superava il turno.

Non sarà una passeggiata: nelle altre batterie il sudafricano Tlotliso Leotlea sembra passeggiare ma corre in 10.20 (+0.7), lo statunitense Noah Lyles incalza in 10.22 (+0.2) ma anche il brasiliano Paulo André de Oliveira dà ampia dimostrazione delle proprie ambizioni da medaglia.

MATTINA

Triplo U (qualificazioni) – Nonostante il lungo stop invernale Tobia Bocchi, vice campione europeo Junior nel 2015, oggi sfiora la qualificazione. 15,68 (-0.2) - 15,74 (-1.5) - 15,41 (0.0) la sua serie, con il dodicesimo posto che sfugge per 16 centimetri negli ultimissimi minuti di gara, quando gli statunitensi Charles Brown e Armani Wallace trovano improvvisamente le spinte giuste per atterrare intorno ai 16 metri. Curiosamente il parmense salta la stessa misura dell’azero Nazim Babayev, che un anno fa a Eskilstuna lo superò per il titolo continentale under 20. Nell’altra pedana c’è Fabio Camattari, che fa segnare invece 14,63/-0.2 - 14,75/1.7 - 15,03/1.7, restando a qualche spanna dai propri limiti. Oggi davanti a tutti ci sono due cubani, gli unici a centrare la qualificazione diretta al primo tentativo. Cristian Napoles atterra a 16,53 (+1.9), Lazaro Martinez a 16,49 (+1.4). Martinez è il campione in carica: due anni fa a Eugene, a 16 anni, vinse l’oro con 17,13.

400 U (batterie) – In pista ci sono il primatista indoor allievi Vladimir Aceti, al primo anno di categoria, e il piemontese Brayan Lopez. Il caso vuole che gli italiani capitino in due fra le batterie più veloci in un turno dominato dall’Africa. Aceti corre in 47.62, con un finale in salita dove si scompone un poco, ma è comunque quinto nel turno vinto da Sibanda, del Botswana, in 46.34 davanti a Walton (Cayman, 46.83) e Nunez (Messico, 46.96). Lopez è invece quarto in 47.92 nella batteria dominata da Baboloki Thebe, connazionale di Sibanda, in 46.25. Nel computo complessivo, il più veloce è il keniano Geoffrey Kiprotich in 46.23 davanti alla coppia del Botswana, ma il ripescaggio consente ad Aceti di festeggiare la semifinale, domani alle 19.45. Il passaggio del turno sfugge invece a Lopez per soli 13 centesimi.

400hs D (batterie) – Eleonora Marchiando è fra le cose più belle viste nella mattinata azzurra. La 18enne, che un anno fa agli EuroJunior di Eskilstuna fu una delle sorprese della spedizione con un quarto posto alle spalle di Ayomide Folorunso, disegna un giro di pista apparentemente fluido e senza intoppi, portando a casa sia la semifinale che il primato personale. Imbrigliata la tentazione di inseguire le avversarie, che partono in quinta marcia, nella prima parte, la valdostana trova ben presto il proprio ritmo e nel finale può permettersi di anche non spingere troppo perché la qualificazione diretta (garantita alle prime 4) è in cassaforte. Così è seconda alle spalle della ceca Vokalova (58.62), e con 58.75 migliora di nove centesimi proprio il crono di Eskilstuna. Pasticcia un po’ di più Gioi Spinello, che pare contratta nell’azione, e con 61.13 è ultima in batteria.

Peso D (qualificazioni) – C’è poco da dire sulle qualificazioni del peso. Martina Carnevale incappa in una giornata no, inanellando una serie ben lontana dai suoi standard: 13,16-12,05-12,58. Per la finale, in ogni caso, bisognava ritoccare il personale. La dodicesima, l’olandese Jessica Schilder, lancia infatti 14,65. In attesa della resa dei conti per le medaglie, in due vanno al di là della fettuccia dei 16 metri ovvero la cinese Jiayuan Song con 16,17 e la tedesca Alina Kenzel con 16,04.

110hs U (batterie) – Sono un esercito alla partenza, 58 divisi in 7 batterie. Nella quinta, quella che vede sui blocchi il milanese Marco Bigoni, la partenza è da rifare tre volte. Alla fine nessuno viene squalificato, ma il nervosismo è palpabile. Il milanese confeziona una prestazione sui suoi livelli, arrivando quinto in 14.00 (+0.4), perdendo però l’occasione di migliorarsi nell’occasione più importante. Stesso ragionamento può essere fatto per Nicola Cesca (che arriva a un centesimo dal PB) settimo in 14.03 (0.6) nella batteria vinta dal giapponese Takumu Furuya, che alla fine risulterà il più veloce del turno, in 13.40. Attenzione però ai soliti statunitensi, ovvero Amere Lattin (13.46) e soprattutto Marcus Krah (13.48).



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