Carabelli e Ceccarelli, prestazioni che valgono



Gianni Carabelli ha finito il fiato, e fa fatica a parlare dopo i suoi 400hs che gli hanno regalato la soddisfazione di scendere per la prima volta sotto i 49 secondi. Ha finito il fiato in gara, negli ultimi 10 metri: “Non so cosa mi ha preso, è come se avessi mollato mentalmente, ho perso così qualche centesimo e anche qualche posizione, perché siamo arrivati tutti insieme. Comunque sono contento per come è andata la gara, sono passato ai 200 in 21.4 com’era previsto, ho allungato nel finale, peccato solo per la chiusura”. Il muro dei 49 abbattuto è comunque un ottimo viatico verso i Mondiali: “Anche perché ho ottenuto questo tempo con molta stanchezza addosso. Sono settimane che faccio almeno due gare ogni sette giorni, con questi ritmi credo di essere rodato abbastanza per Helsinki, dove spero di superare uno se non due turni. Ora però serve un paio di settimane di carico di allenamento prima di tuffarsi verso i Mondiali”. Ma Carter e compagni sono davvero così lontani?: “Beh, partono più forte e finiscono più forte, per adesso sono disarmato di fronte a loro. Non si possono fare miracoli, in fin dei conti quest’anno sono già migliorato di un secondo, non è poco…”. La sua collega Benedetta Ceccarelli ha riassaporato le sensazioni dello scorso anno al Golden Gala. Allora si rivelò al mondo, questa volta Roma gli ha regalato il minimo per i Mondiali: “Ora ho la certezza di andare, ho assolto il mio primo compito. Vado migliorando di gara in gara, questo è l’importante, adesso lavorerò sulla velocità provando a migliorare il mio personale sulla distanza piana, 52.95”. E’ una Ceccarelli diversa rispetto a quella dello scorso anno, arrivata all’appuntamento del Borotalco Golden Gala in condizioni di forma inferiori: “La preparazione questa volta è stata più difficile, ho avuto molti impedimenti, a maggio mi sono dovuta fermare vanificando il lavoro fatto fino allora. Ma chissà che questo non mi aiuti rispetto allo scorso anno, quando ad Atene scontai uno stop avuto due settimane prima. Ai Mondiali vorrei superare un turno, sarebbe un bel risultato, ma devo lavorare bene”. A inizio gare si era vista una Manuela Levorato in continua crescita. Il suo 11.33 è foriero di tante promesse, soprattutto perché ottenuto dopo una pessima partenza. Ma negli spogliatoi la sua gioia è un po’ inquinata dal rammarico di essere stata relegata nella seconda serie: “Mi sarebbe piaciuto sfidare le grandi, non capisco il perché di questa scelta, due italiane nella serie B e nessuna nella maggiore. Lì c’è un’altra atmosfera, scorre l’adrenalina, si respirano emozioni più forti, sono convinto che avrei potuto fare meglio. Comunque, a proposito della gara, sono stracontenta, miglioro continuamente, la scelta di allenarmi pur a stagione ampiamente iniziata sta pagando, l’unico problema è che ancora non riesco ad abbinare una buona partenza, cosa che in allenamento mi riesce sempre, a una proficua fase lanciata come quella messa in mostra a Roma. Speriamo di abbinare le due cose quando conterà di più”. La gara dei 100 metri maschili, il clou del Borotalco Golden Gala, ha avuto anche un protagonista italiano, Simone Collio uscito onorevolmente nelle posizioni di rincalzo con 10.22, suo stagionale: “E’ un risultato buono, non lo nego, ma credo di valere almeno un decimo meno. Non posso dire di essere andato male, ma posso migliorare la fase lanciata. L’occasione era ghiotta, io contro questi campioni mi carico e mi esalto, avrei voglia di spaccare il mondo. Comunque non sono finito lontano, occasioni simili consentono d’imparare cose utili per il Mondiale”. Per Helsinki Collio ha un sogno: “Correre tra 10.10 e 10.15 e staccare il biglietto per la finale”. Sognare è lecito, no? Gabriele Gentili Nella foto: Manuela Levorato in azione a Roma (foto Omega/Fidal)


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