Brugnetti-Rigaudo: la Coppa pensando a Helsinki



E’ una tappa di passaggio. O poco più. Lo ripetono tutti, ad una sola voce, dalla tiepida Miskolc, Ungheria. La nazionale azzurra della marcia si confronterà qui, domani, con l’impegno nella Coppa Europa di specialità, manifestazione a squadre che cade a poco meno di due mesi e mezzo dall’appuntamento clou della stagione, quello con i Mondiali di Helsinki (6-14 agosto). Tra acciacchi d’inizio anno, e programmazioni diversificate, il tacco e punta italiano non ha ripetuto, in questo primo scorcio stagionale, gli squilli di tromba internazionali del 2004. Il campione olimpico Ivano Brugnetti, l’anno scorso di questi tempi, bruciava i cronometri ogni giorno, facendo sudare freddo (per l’ansia) il suo tecnico Antonio La Torre, che non osava all'epoca neanche immaginare l’estasi ateniese che sarebbe arrivata di lì a poche settimane. Il 2005 di Brugnetti, come noto a tutti ormai, non si è aperto nel migliore dei modi. Una microfrattura da stress al bacino gli ha portato via praticamente sei settimane di lavoro, spostando in avanti le lancette della preparazione. “Ma sono in netta ripresa – dice Brugnetti – e sono fiducioso sulle mie possibilità per questa stagione. Certo, sono indietro, e adesso mi tocca rincorrere. Ma i segnali che pervengono dall’allenamento mi danno coraggio; sto lavorando duramente, e i riscontri cronometrici cominciano a diventare interessanti, giorno dopo giorno”. La gara di Sesto S. Giovanni, conclusa al quarto posto (ma con una seconda frazione di 10 chilometri percorsa in 40:30), testimonia in tal senso. “Qui in Ungheria le condizioni climatiche sono ideali, non fa caldo, e l’atmosfera sembra quella dei grandi appuntamenti. Solo il percorso non mi sembra il massimo: è duro, con parecchi saliscendi, adatto ai muscolari, un po’ come l’anno scorso a Naumburg. Io andrò al traino, senza mettermi in testa a tirare; non ho obiettivi di classifica in questo momento, anche se non posso sapere, quando sarò in gara, come andranno le cose. Vedremo”. Il Brugnetti un po’ fatalista nasconde probabilmente il campione che confida nel girare della ruota, e che in questo momento sa di dover attendere il suo turno. Collocato, più o meno, nelle intenzioni, all’inizio di agosto. Un po’ come Elisa Rigaudo, lo scorso anno dominatrice in giro per il mondo della classifica del Challenge IAAF, ma poi probabilmente bruciata dall’emozione sulle strade ateniesi, dove ottenne, nella gara olimpica, il sesto posto. Anche per lei qualche problema di salute a fine 2004, e un anno nuovo costruito – più per scelta che per altro - in maniera diversa. “Con Sandro Damilano, il mio tecnico – dice la bionda Elisa – abbiamo esaminato la stagione passata e fissato altri obiettivi per il 2005. Ora non devo più mettermi in luce, consolidare la mia candidatura ai Giochi, come in qualche modo fu necessario fare nel 2004. Posso puntare con serenità al Mondiale di Helsinki, ed è quello che sto facendo”. Miskolc vuol dire confrontarsi soprattutto con le russe, solitamente imbattibili in questo periodo dell’anno: “Ma io cerco soprattutto un buon risultato cronometrico. Diciamo che punto a scendere sotto l’ora e trenta, il resto è da mettere in secondo piano, anche se è difficile quando metti la maglia azzurra addosso. Sono fatta così: in nazionale sento cose che non sento nelle altre occasioni”. Supportato dal lavoro del responsabile di settore Vittorio Visini, Il Direttore tecnico azzurro Nicola Silvaggi, al seguito della squadra in Ungheria, ribadisce il concetto espresso dagli atleti: “Certo, è pur sempre la Coppa Europa, ma non possiamo nascondere che per i nostri migliori questo sia soprattutto un passaggio verso i Mondiali. Le squadre possono comunque far cose egregie, e io personalmente sono curioso di vedere cosa sapranno fare i cinquantisti, che i tecnici mi dicono in buone condizioni, e soprattutto i giovani”. Già, i giovani. Uno in particolare fa sperare. Quelli che ne sanno, dicono (anche se dirlo non fa mai bene) che sia uno dei migliori talenti espressi negli ultimi anni: Giorgio Rubino, 19 anni, da Ostia (che se dici da Roma, lì, in riva al mare della capitale, non è che poi siano così contenti). Ha migliorato quest’anno primati storici della marcia Under 20, sia al coperto sia all’aperto (19:26.51 nei 5 km indoor, 1h23:50 nei 20km), e sogna, dopo la bella esperienza nel mondiale Junior di Grosseto (concluso al decimo posto), di salire sul podio continentale quest’estate, a Kaunas. E’ impresa ardua, considerato il valore della marcia giovanile in paesi, per fare un esempio, come la Russia. Ma il ragazzo ci crede. Marco Sicari LA SQUADRA AZZURRA - UOMINI - 20 km : Ivano BRUGNETTI (GA Fiamme Gialle), Lorenzo CIVALLERO (CS Carabinieri), Michele DIDONI (CS Carabinieri), Alessandro GANDELLINI (GS Fiamme oro). 50 km: Diego CAFAGNA (CS Carabinieri), Marco DE LUCA (GA FIamme Gialle), Alessandro MISTRETTA (CS Forestale), Alex SCHWAZER (CS Carabinieri). 10 km juniores: Matteo GIUPPONI (Atl. Bergamo 1959), Andrea ROMANELLI (Toscana Atletica), Giorgio RUBINO (GA Fiamme Gialle). DONNE - 20 km: Rossella GIORDANO (CS Fiamme Azzurre), Gisella ORSINI (CS Forestale), Elisa RIGAUDO (GA Fiamme Gialle), Cristiana PELLINO (CS Forestale). 10 km juniores: Martina GABRIELLI (ASD Tris), Sabrina TREVISAN (Atl. Bergamo 1959) Programma orario: ore 8:00, 50 chilometri maschile; ore 9:00, 10 chilometri juniores maschile; ore 10:00, 10 chilometri juniores femminile; ore 13:30, 20 chilometri femminile; ore 15:30, 20 chilometri maschile.
Nell'immagine, Ivano Brugnetti ai Giochi di Atene (Omega/FIDAL)




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