Boston: Desisa-bis, Rotich in volata

20 Aprile 2015

Dopo la vittoria del 2013, Lelisa Desisa rivince a Boston su Tsegay e Chebet. La Rotich trionfa in volata contro Mare Dibaba. Goffi quindicesimo e secondo europeo in 2:18:44. Londra-countdown, con il meglio del mondo.

Desisa dopo due anni

Stavolta il lieto fine l'ha goduto davvero l'etiope Lelisa Desisa, argento mondiale di maratona a Mosca 2013, bravo a riprendersi con determinazione il successo a Boston (119ª edizione), dopo quello guastato due anni fa dalla follia di due attentatori. Desisa ha trionfato a distanza di un biennio in 2:09:17, precedendo il connazionale Yemane Tsegay (2:09:48) e il kenyano Wilson Chebet (2:10:22). Un successo preteso con gambe e soprattutto testa, dopo una gara sempre in prima linea e qualche tentativo di strappo, sempre rientrato, operato via via dallo stesso Desisa e dai maratoneti USA Keflezighi e Ritzenhein. Il pubblico già pregustava il bis dell'edizione 2014, quando Meb Keflezighi aveva riportato il successo maschile a casa dopo 29 anni. I due americani, e Desiree Linden-Davila nella corsa femminile, detenevano il comando, sognando un clamoroso bis a firma USA che manca dal 1983 (vinsero Greg Meyer e Joan Benoit-Samuelson).

Invece c'è solo Africa, e tanta, dal 35° km in poi, tant'è che i maratoneti di casa hanno chiuso settimo (Ritzenhein in 2:11:20) e ottavo (Meb in 2:12:42). Tra loro e il podio, solo Kenya: Bernard Kipyego in 2:10:47, Wesley Korir 2:10:49, Franklin Chepkwony 2:10:52. Primo europeo è l'ucraino Shafar, decimo in 2:13:52. L'ex campione italiano Danilo Goffi (Monza Marathon team), nono all’Olimpiade di Atlanta 1996 e medaglia d'argento agli Europei di Budapest del 1998, è giunto quindicesimo in 2:18:44, secondo tra i maratoneti del vecchio continente e migliore della categoria Master. I passaggi intermedi dei leader: 10 km in 29:43, 15 km in 44:57, 20 km in 1:00:28, mezza maratona in 1:04:01, 25 km in 1:16:05, 30 km in 1:31:59, 35 km in 1:47:59, 40 km in 2:02:39, coi giochi già decisi per le prime due piazze tra Desisa e Tsegay.

Rotich, prima volta a Boston in volata serrata

Vince la kenyana Caroline Rotich, 31 anni, in 2:24:55 dopo un bellissimo testa a testa finale con l'etiope Mare Dibaba, staccata al traguardo di cinque secondi (2:24:59). La kenyana ha avuto ragione della piccola etiope solo negli ultimi 40 metri, stringendo i denti. La coppia, assieme all'altra etiope Bizunesh Deba (terza al traguardo in 2:25:09), si è giocata la vittoria a partire dal 37° chilometro, quando il terzetto ha operato l'azione decisiva che ha sfilacciato il gruppo di testa composto da altre africane e dalle statunitensi Desiree Linden-Davila (quarta in 2:25:39) e Shalane Flanagan. Per inciso, Dibaba e Deba avevano occupato due terzi del podio anche lo scorso anno.

La Rotich è al primo successo importante, dopo le vittorie a Praga nel 2013 e quattro anni prima a Las Vegas. Nel frattempo, si era fatta un buon nome con dei quarti posto ancora a Boston e a Chicago e con un settimo posto a New York. Dietro le prime quattro, Sharon Cherop in 2:26:05, Caroline Kilel in 2:26:40, Aberu Kebede in 2:26:52, la primatista mondiale junior (non ufficiale) Shure Demise in 2:27:14, la Flanagan in 2:27:47 e Joyce Chepkirui in 2:29.07. La migliore europea è la bielorussa Duliba, undicesima in 2:29:23. I tempi intermedi: 10 km in 34:23, 15 km in 51:48, 20 km in 1:09:00, mezza maratona in 1:12:44, 25 km in 1:26:08, 30 km in 1:43:23, 35 km i 2:00:49 e 40 km in 2:17:30.

Nelle categoria wheelchair, terzo successo consecutivo di Tatyana McFadden (USA) in 1:52:54 davanti alla giapponese Wakako Tsuchida (1:53:48) e all'altra statunitense Susannah Scaroni (1:57:21) e successo maschile dello svizzero Marcel Hug in 1:29:53, che ha preceduto di circa sei minuti e mezzo il giapponese Masazumi Soejima (1:36:27) e Ernst Van Dyk (Sud Africa, 1:36:27).

Domenica la London Marathon: un cast senza eguali

Abituati a presentare ogni anno la 42 km di Londra come la top-marathon col cast più stellare, soppesando primatisti e medaglie presenti al via, non possiamo non sgranare gli occhi davanti a tanta abbondanza assemblata dagli organizzatori. Per la 35ª edizione in programma domenica prossima, sono stati scritturati attori e combinazioni mai viste. L'elenco dei top runner maschi, per esempio, presenta per la prima volta, tutti assieme, i tre performer più veloci di sempre: il primatista mondiale Dennis Kimetto (2:02:57), il secondo nelle liste all-time Emmanuel Mutai (2:03:13) e l'ex-recordman Wilson Kipsang (2:03:23).

Non bastasse, gli organizzatori hanno aggregato anche Geoffrey Mutai, autore dello strepitoso (e non omologabile) 2:03:23 di Boston nel 2011, ma che presenta credenziali "ufficiali" da 2:04:15, Eliud Kipchoge (2:04:05), Sammy Kitwara (2:04:28), Tsegaye Mekonnen (2:04:32) e il secondo dell'anno scorso Stanley Biwott (2:04:55). Basta così? No.

Cercano un posto tra i protagonisti anche Tilahun Regassa (2:05:27), l'eritreo Samuel Tsegay, il pluricampione europeo di cross Sergey Lebid, e un discreto gruppo di runners continentali in cerca di risposte cronometriche e di classifica, come l'inglese Overall, il polacco Chabowski, l'olandese Raymaekers, il russo Reunkov.

Gli assenti forzati

L'elenco avrebbe potuto essere ancora più prestigioso se non avesse da settimane annunciato il forfait Kenenisa Bekele, infortunatosi al ginocchio nella 42 km di Dubai dopo guai tendinei in autunno, e ancora convalescente. Assente anche l'altro etiope Ayele Abshero, la cui rinuncia, aggiunta a quella dell'esordiente Adola, assottiglia il plotone dei migliori etiopi, facendo apparire ancor più forte e compatto il contingente kenyano.

Medaglie e tempi sì, ma soprattutto vittorie

Con un simile cast, tuttavia, i vincitori di medaglie importanti nella maratona (e nessuna d'oro), tra gli iscritti, sono soltanto due: Emmanuel Mutai (argento a Berlino 2009) e Wilson Kipsang (terzo ai Giochi di Londra 2012). Non si contano, invece, i successi portati in dote a Buckingham Palace nelle maratone di grande rilievo: il primatista mondiale Kimetto ha esordito con un secondo posto a Berlino, poi ne ha vinte tre (Tokyo, Chicago e la Berlino del record mondiale), passando per un ritiro a Boston. Wilson Kipsang ha corso undici maratone, vincendo due volte a Londra e a Francoforte, una volta a Berlino (col vecchio record del mondo), una a New York, Tokyo e Otsu. Emmanuel Mutai è alla 17ª maratona: conta un primo posto a Londra (2011) e uno a Amsterdam.

Geoffrey Mutai, dopo l'exploit di Boston 2011, ha fatto mirabilie l'autunno successivo nella tutt'altro che veloce 42 km di New York (2:05:06), rivincendola anche nel 2013, facendo faville a Berlino (2:04:15) e conquistando due volte Eindhoven. Eliud Kipchoge è reduce dal successo a Chicago, dopo aver ricevuto le chiavi della città a Rotterdam e Amburgo. Il men che ventenne Mekonnen ha esordito un anno fa vincendo a Dubai con la miglior prestazione mondiale junior (2:04:32), per poi ben figurare a Londra (quinto). A Stanley Biwott, invece, dopo il successo di tre anni fa a Parigi, manca il coronamento di un successo indimenticabile, quale non può essere quello a San Paolo e a Chunchon.

Donne, Aselefech Mergia contro le "Fantastiche Quattro"

Il tema si ripropone: Etiopia vs Kenya, e anche in questo caso le seconde si presentano al via col meglio che esiste. Edna Kiplagat (2:19:50 di personale e due titoli mondiali in cassaforte), Mary Keitany (2:18:37), Florence Kiplagat (2:19:44 e quattro record del mondo tra 20 km e mezza maratona, negli ultimi due anni a Barcellona) e Priscah Jeptoo (argento mondiale a Daegu e argento olimpico a Londra, 2:20:14 di personale). L'intero quartetto, solo pochi giorni orsono, ha dichiarato che la preparazione non ha avuto intoppi e confida in una grande performance a Londra. La quinta, cioè la "peggiore" è Jemina Sumgong (2:20:41). Sulla carta, l'etiope Aselefech Mergia (2:19:31 a Dubai nel 2012, dove è tornata a vincere in gennaio dopo la maternità in un eccezionale 2:20:02 ottenendo il successo coi denti negli ultimi cento metri) è l'avversaria più accreditata per contendere il successo alle kenyane. Alla Mergia si aggiungono le altre etiopi Tirfi Tsegaye (2:20:81) e Tigist Tufa (2:21:52), mentre un infortunio ha messo fuori gioco anzitempo Feyse Tadese (2:20:27).

Collezione di successi

Edna Kiplagat, vincitrice uscente, vanta a Londra anche tre secondi posti e un successo a New York. Mary Keitany, solo sei maratone disputate, ha corso solo a Londra e New York con un ruolino impressionante: due trionfi a Londra prima della seconda maternità, il successo di New York in novembre, più due terzi posti nella Big Apple e un quarto a Londra. Florence Kiplagat ha vinto due volte a Berlino ed è alla quarta London Marathon, dove l'anno scorso fu seconda (unica volta sul podio). Priscah Jeptoo ha vinto Londra nel 2013, dove l'anno prima conquistò l'argento olimpico e un terzo posto nell'edizione primaverile. Vanta anche un successo a New York e uno a Parigi. Curriculum etiope: la Mergia ha vinto a Londra nel 2010 (ma in sede olimpica sprofondò chiuse al 42° posto) e tre volte a Dubai. Tirfi Tsegaye, al debutto londinese, ha fatto già sue le top-marathons di Berlino, Dubai e Parigi. L'altra esordiente in riva al Tamigi, Tigist Tufa, non ha vinto maratone di indiscutibile fascino ma, attenzione, ha vinto con grandi progressi cronometrici le ultime due disputate, Ottawa e Shanghai.

Europa per un posto al sole

Il plotone delle podiste continentali presenta nomi quali l'ucraina Tetyana Gamera (2:22:09, settima un anno fa), la russa Tatyana Arkhipova (2:23:29), le portoghesi Ana Dulce Félix (2:25:40, ottava l'anno scorso) e Sara Moreira (2:26:00), la spagnola Alessandra Aguilar (2:27:00), la turca ex-primatista del mondo dei 5000 Elvan Abeylegesse, alla terza maratona e alla ricerca, impresa al limite del'impossibile in un simile contesto, del primo successo.

Marco Buccellato

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