Bolt a Londra: sarà ancora il re?

22 Luglio 2015

L'olimpionico e primatista mondiale della velocità rientra il 24 luglio in Diamond League sui 100 metri del London Grand Prix

di Giorgio Cimbrico

Meglio partire da lontano per lasciare il brivido nel finale. I profondi ritocchi sono costati 272 milioni di sterline. A questo punto lo Stadio Olimpico, al centro del Parco parimenti Olimpico dedicato a Sua Maestà Elisabetta II, è pronto a ospitare il doppio appuntamento di Diamond League, tra settembre e ottobre alcuni match della Coppa del Mondo di rugby e, a seguire, le partite casalinghe del West Ham. Il maxi meeting londinese è sostenuto da Sainsbury (la ricca famiglia, sovrana nel mondo dei supermercati britannici, è assai sensibile e munifica anche in campo artistico) e, come capita dal 2013, intende scandire l’anniversario dei Giochi di Londra, che non hanno fatto fatica a trasformarsi in un lungo momento storico. E così nel cast figurano molti dei protagonisti di giornate che, al rendiconto finale, fecero registrare la vendita di un milione e 600.000 biglietti. Jessica Ennis, ora signora Hill, nei 100hs e nel lungo, e Mohamed Farah sui 3000 da allungare a due miglia, sono tra i più attesi, così come il remake della finale degli 800: Njiel Amos e David Rudisha puntano a scalzare chi non ti aspetti al vertice mondiale, il bosniaco Amel Tuka, allenato da Gianni Ghidini, Master del mezzo miglio.

Ma al centro del programma - e nel fulcro pieno degli interrogativi - c’è Lui, Usain Bolt che ha fatto spalancare la galleria delle illazioni: correrà? In quanto correrà? come correrà? vincerà? renderà meno profonda la voragine cronometrica (tra 10”12 e 9”74 corrono 38 centesimi, a quella velocità tre metri e mezzo almeno) che lo separa da Justin Gatlin? Che a Londra non ci sarà. Non invitato per il suo burrascoso passato farmacologico o per evitare a Usain una sonorissima lezione?

Dopo aver rinunciato a Parigi e a Losanna ed esser andato a farsi dare un’occhiata dal fidatissimo professor Mueller Wohlfarth, dotato di clientela del massimo livello, Bolt ha optato per Londra che naturalmente gli reca dolcissimi ricordi (9”63 e 19”32, rispettivamente secondo e terzo tempo della sua saga, sono stati ottenuti su quella pista) e gli assicura un pubblico delirante con forte presenza giamaicana. Alla serata di venerdì Usain chiede una decisiva prova di efficienza: Londra è rimasto uno dei non molti meeting che prevedono batterie e finale, tutto nell’arco abbastanza contratto di una settantina di minuti, un impegno che ripropone quello dei grandi eventi che prevedono due turni di fuoco più o meno in questi termini temporali.

A questo punto sorge un altro interrogativo: Bolt è sicuro di passare la fase eliminatoria? Tra i sedici che saranno al via (un campo che, oltre a Gatlin, non comprende Gay, Powell, Bromell e Bledman, tutti sotto i 9”90) Usain ha il decimo tempo, il 10”12 del Jockey Clube di Rio, più un’esibizione che una vera gara, e nella lista 2015 è preceduto di un centesimo dall’azzurro Jacques Riparelli. Rischia? In attesa della composizione delle batterie, questi sono i personali stagionali, dal più basso al più alto. A occhio, per correre la finale sarà necessario un 10” con pochissimi centesimi accanto.

Jimmy Vicaut (FRA) 9”86
Michael Rodgers (USA) 9”88
Ryan Bailey (USA) 9”93
Keran Bailey Cole (JAM) 9”97
Kim Collins (SKN) 9”98
Nesta Carter (JAM) 9”98
Charles Silmon (USA) 10”02
Richard Kilty (GBR) 10”05
Chijindu Ujah (GBR) 10”06
Usain Bolt (JAM) 10”12
James Dasaolu (GBR) 10”13
Harry Aikines (GBR) 10”16
Trell Kimmons (USA) 10”17
James Ellington (GBR) 10”20
Andrew Robertson (GBR) 10”24
Ojie Edoburun (GBR) 10”25

TV - Il London Grand Prix sarà trasmesso in diretta TV su FOX Sports ore 21:00-23:00 con telecronaca di Nicola Roggero.

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