Bertolini supera gli 81 metri a Nembro

18 Giugno 2016

Il giavellottista delle Fiamme Oro lancia 81,05, standard di iscrizione per gli Europei di Amsterdam. Erano 11 anni che un azzurro non raggiungeva certe misure.

di Cesare Rizzi

Malgrado pioggia e vento, arriva dalla pedana del giavellotto l'acuto del XX Meeting Città di Nembro (BG). Roberto Bertolini (Fiamme Oro) spedisce il suo attrezzo a 81,05 al primo lancio, primato personale di 8 centimetri e ampiamente standard di iscrizione (79,00) per gli Europei di Amsterdam. Erano 11 anni che un giavellottista azzurro non oltrepassava la soglia degli 81 metri: l'ultimo in ordine di tempo era stato Francesco Pignata con 81,67 il 19 giugno del 2005 a Firenze. Grazie a questo risultato il trentenne lombardo incrementa anche la misura del suo terzo posto nelle liste italiane alltime della specialità. “Era un obiettivo che cercavo - ha dichiarato Bertolini -, la serie messa a referto la scorsa settimana a Ginevra lasciava immaginare una prestazione di questo tipo. Mi godo il personale e la conquista dello standard europeo, non ho mai disputato una rassegna continentale. Nembro è una pedana speciale: nel 2008 con 78,10 realizzai un primato personale resistito fino al 2015, questa gara arriva per me sempre in un periodo favorevole”.

110HS: ABATE 13.73 - A dare il La al meeting ci avevano pensato le batterie dei 110hs: il recordman nazionale Emanuele Abate (Fiamme Oro) timbra 13.90 nella prima, il compagno di colori Hassane Fofana risponde con 13.94 nella seconda (vento per entrambi +0.8). Sopra i 14 secondi troviamo invece Carlo Giuseppe Redaelli (Riccardi 1946) a 14.24 e Gianni Frankis a 14.26.

In finale poi Abate svetta in 13.73 (+0.1) su Fofana (13.99).

RIENTRA TUMI, RIPARELLI 10.38 IN BATTERIA - Crono ventosi anche per il primo round dei 100 maschili: 10.31 (+2.9) per il rientro di Michael Tumi (Fiamme Oro) in prima batteria su Gabriele Giudetti (Aden Exprivia Molfetta) 10.47; 10.71 (+2.2) per Rosario La Mastra (Carabinieri). Nella terza eliminatoria Jacques Riparelli (Aeronautica) eguaglia lo standard di iscrizione per gli Europei di Amsterdam con 10.38 e vento regolare (+1.9). Pur su crono più alti delle batterie, la finale dei 100 maschili racconta come previsto il duello tra Tumi e Riparelli: è il poliziotto vicentino a prendersi il successo per un solo centesimo, 10.58 a 10.59 (-0.5). Nelle batterie dei 100 donne il vento è gelido ma è tutto a favore: con +4.1 Doris Tomasini (Quercia Trentingrana) si aggiudica la prima eliminatoria in 11.99 su Maria Aurora Salvagno (Cus Sassari, 12.03); nella seconda batteria 12.08 (+2.4) per Marta Maffioletti (Bracco). Nella prova paralimpica 15.22 ventoso (+2.6) per la portabandiera azzurra a Rio 2016 Martina Caironi. In finale la più veloce è la Maffioletti in 12.09 su Salvagno (12.18) e Tomasini (12.19) con vento a -0.5. 

800 IN VOLATA - Avvincenti gli 800 metri degli uomini: dopo un passaggio da 50.7 a metà gara svetta il tunisino Abdessalem Ayouni in 1:47.40, ma alle sue spalle non perdono la scia Mattia Moretti (Carabinieri) con 1:48.48, Enrico Riccobon (Athletic Club Firex Belluno) con 1:48.62 e Lorenzo Pilati (Atl. Valli di Non e Sole) con 1:48.85. Nei 400 vince Marta Milani (Esercito) in 54.22 su Giulia Alberti (Bracco) a 54.84 e l'ottocentista Irene Baldessari (Esercito) a 54.86.

Al maschile lo junior Vladimir Aceti (Vis Nova Giussano) conferma il bel momento di forma vincendo con un finale autorevole: 47.44. Secondo l’ottocentista Jacopo Lahbi (Atl. Mogliano) a 47.69, quarto e spentosi nel finale Marco Lorenzi (Fiamme Gialle) in 47.74.

GLI ALTRI CONCORSI - Buoni contenuti dal disco femminile nonostante il clima avverso: si decide tutto nel terzo turno di lanci con Natalina Capoferri (Atl. Brescia 1950), reduce dal titolo universitario a Modena, a superare con 53,20 Laura Bordignon (Fiamme Azzurre), autrice di 52,48. Il lungo femminile è una questione di centimetri: la junior Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina) con 5,96 precede Giada Palezza (Valsugana Trentino) a 5,94 (-2.1) e la ticinese Irene Pusterla a 5,93 (-0.7). In una gara di salto in alto affrontata in condizioni proibitive Eugenio Rossi (Biotekna Marcon) si intasca 2,12 d’acchito prima di commettere tre errori a 2,21. L’asta va con 5,00 a Marco Boni (Aeronautica), autore della medesima misura dello junior Francesco Lama (Atl. Imola Sacmi AVIS). Il vicecampione italiano Promesse Stefano Braga (Riccardi 1946) si prende il lungo con 7,22 (-1.1).

5000 A SORPRESA - Si chiude con il mezzofondo. Il tandem Yassine Rachik-Iliass Aouani mena le danze dei 5000 metri maschili passando a 5:37.3 ai 2000 e 8:28.0 ai 3000: nel finale prevale l’alfiere della Cento Torri Pavia con 14:01.89 mentre il campione italiano Promesse della Riccardi 1946 è secondo in 14:07.55. Esito a sorpresa del 5000 femminile: la favorita Nadia Ejjafini (Esercito) è battuta in volata da Valentina Bernasconi (Atl. Mogliano) e Giovanna Epis (Forestale). Il cronometro dice 16:51.56 per Bernasconi, 16:52.99 per Epis e 16:54.65 per Ejjafini.

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