Bergen, vince la 4x100, l'Italia è terza



Una vittoria, grazie alla 4x100 maschile, due secondi posti (con Nicola Vizzoni nel martello e Christian Obrist nei 1500 metri), due terzi posti (con Emanuele Di Gregorio nei 100 metri, ed Elisa Cusma negli 800 metri) fanno ricco il bottino azzurro al termine della prima giornata del Campionato Europeo per Nazioni, andata in scena a Bergen, Norvegia. A completare il tutto, arriva anche il terzo posto nella classifica parziale (160,5 punti), alle spalle dell'inarrivabile Russia (otto vittorie su ventuno gare, ben dodici volte sul podio, 209 punti complessivi), e della Gran Bretagna (188). Dietro, inseguono Ucraina (a sette punti e mezzo di distanza) e Francia (dieci punti). La perla italiana arriva proprio in chiusura di giornata, con la staffetta veloce composta da Roberto Donati, Simone Collio, Emanuele Di Gregorio e Maurizio Checcucci. Per loro, vittoria in 38.83, davanti alla Gran Bretagna (39.00) e alla Polonia (39.09), mentre la Francia, che aveva battuto gli azzurri nella serata del Golden Gala, perde il testimone nel secondo cambio, restando ferma al palo. Abbiamo pareggiato lo 0-1 che i francesi ci avevano fatto al Golden Gala", scherza Roberto Donati, "Ora vediamo cosa succederà nella bella, magari agli Europei...", aggiunge Maurizio Checcucci. "E' una bella vittoria, che fa anche morale - le parole di Simone Collio - abbiamo bissato il successo dello scorso anno a Leiria". Nel corso del pomeriggio, le cose più belle le avevano firmate il capitano Nicola Vizzoni, secondo nel martello con 77,54 (malgrado una contrattura al bicipite rimediata in apertura di gara), e il siciliano Emanuele Di Gregorio, terzo nei 100 metri con un probante 10.20 (la gara più bella di giornata, vinta da Dwain Chambers in 9.99, davanti a Cristophe Lemaitre, 10.02). Ottimo anche Christian Obrist, lucidissimo nell'interpretare una gara dei 1500 metri molto insidiosa: per lui, secondo posto in 3:46.77, a soli 7 centesimi dal vincitore, il britannico McCourt. Stessa abilità per Elisa Cusma, terza negli 800 metri corsi a basso ritmo, e capace di un finale davvero molto significativo, fino a 2:03.91. Meritano la citazione anche l'astista Elena Scarpellini, quarta con 4,30, e la discobola Laura Bordignon, alla stessa posizione nella sua gara con 54,53. Quarto posto nei 400 metri anche per Libania Grenot, con 52.97. Domani seconda giornata di gare, con molti dei big azzurri attesi all'impegno: tra loro, Giuseppe Gibilisco (asta), Antonietta Di Martino (alto), Fabrizio Donato (triplo), Elisa Cusma (1500 metri), Chiara Rosa (peso), Clarissa Claretti (martello), e le due staffette del miglio.

IL FILM DELLA GIORNATA

Ultim'ora: la giuria d'appello ha accolto il ricorso azzurro, riammettendo in classifica la 4x100 donne. Cambia quindi la classifica al termine della prima giornata, con l'Italia che si stabilizza al terzo posto con 160,5 punti.  

4x100 uomini - Arriva in chiusura di giornata la vittoria italiana tanto attesa. La firma il quartetto della staffetta veloce, composto da Roberto Donati, Simone Collio, Emanuele Di Gregorio e Maurizio Checcucci, in un 38.83 niente male, considerati i 13 gradi di temperatura, ed il vento risollevatosi a fine pomeriggio. Donati parte bene, il cambio con Collio è impostato in sicurezza perché lì il vento fa più male, poi arriva Di Gregorio che divora curva ed avversari; infine, è il turno di Maurizio Checcucci, che completa l'opera e taglia il traguardo davanti alla Gran Bretagna, mentre i francesi non arrivano nemmeno al traguardo. "Abbiamo pareggiato lo 0-1 che i francesi ci avevano fatto al Golden Gala", scherza Roberto Donati, "Ora vediamo cosa succederà nella bella, magari agli Europei...", aggiunge Maurizio Checcucci. "E' una bella vittoria, che fa anche morale - le parole di Simone Collio - abbiamo bissato il successo dello scorso anno a Leiria". La classifica di giornata vede la Russia al comando con 209 punti (8 vittorie individuali, 14 podi in 21 gare!), davanti alla Gran Bretagna (188) e all'Italia, sorprendentemente terza, con 154,5 punti, malgrado la squalifica della staffetta femminile. L'Ucraina segue distanziata di un punto e mezzo.

4x100 donne - La Russia è travolgente, e chiude in 42.98, miglior prestazione europea del 2010. L'Italia è nella serie migliore, ma si allunga un po' troppo nel primo cambio. Il responso dice 44.14, per il sesto posto parziale, ed il settimo conclusivo (la Germania vince la seconda serie in 43.79). Nel dopo corsa arriva però la squalifica, per cambio fuori settore (il primo). L'Italia scivola al quarto posto, superata (per soli due punti, al monento) dalla Francia, terza, 150,5 a 148,5. Davanti, la Russia domina con 201 punti, seguita dalla Gran Bretagna, 177.

Giavellotto donne - Il vento schiaccia a terra gli attrezzi, lasciando tutte al di sotto dei 60 metri. Vince la tedesca Christina Obergfoll, con 59,88, mentre Zahra Bani soffre, finendo settima, con un miglior lancio (il terzo) misurato a 54,79.

5000 uomini - E' una gara pazza, che alla fine va al più talentuoso tra i presenti, ovvero il britannico Mo Farah. L'andatura molto più che a strappi, a giri lenti se ne alternano altri con cambi di ritmo repentini, sotto la spinta prima del francese Meftah, e poi dello spagnolo Bezabeh. E' proprio quest'ultimo che lancia lo sprint finale a due giri dal termine, trascinandosi dietro solo Farah , più da lontano, l'ucraino Lebid. Alla fine, Farah la spunta (13:46.93), mentre Meucci è bravo a seguire da vicino, per quanto possibile, e piazzarsi al quinto posto, in 13:56.95.

Alto uomini - Russia, sempre Russia. Aleksandr Shustov si arrampica fino a 2,28 e vince la gara. Il britannico Parson è secondo con 2,25, mwentre il terzo posto si assegna a quota 2,22. La superano in cinque, e tra loro anche Giulio Ciotti, che però, per il gioco degli errori (decisivo quello a 2,14), scivola indietro in classifica fino al quinto posto, piazzamento comunque più che onorevole.

Lungo uomini - Uno dei risultati nominalmente più significativi di giornata è l'8,26 (ventoso, +2.5) che consente al russo Pavel Shalin di imporsi nel lungo maschile. Un risultato incredibile, perché giunto in una serie composta da un 7,75, un 7,68 e un 7,37. Beffato il francese Gomis, secondo con 8,09. Daniele Formichetti si difende, ma non va oltre i 7,47 (+0.9), ed il nono posto.

3000 siepi donne - Yulia Zarudneva non vuole essere da meno delle compagne, e porta a casa un altro successo per la Russia. Se ne va addirittura in solitaria, chiudendo in un notevole 9:23.00, e lasciando le altre a più di un rettilineo di distanza. La spagnola Moratò è seconda (9:42.10), mentre Elena Romagnolo, richiamata a coprire la specialità da qualche tempo abbandonata, si batte bene ma non va oltre il sesto posto, perdendo lo sprint finale con la francese Duarte e la britannica Parker. Il suo 9:45.19 vale il sesto posto finale.

Peso uomini - Il campione olimpico di Pechino Tomasz Majewski conferma le attese, vincendo con un notevole 20,63. Sono solo due, però, i centimetri che gli garantiscono il successo sul tedesco Ralf Bartels, altro numero uno mondiale della specialità, arrivato a 20.61. Anzi, il lancio del tedesco fa tremare il polacco nell'ultimo turno, quando i giochi sembrano ormai fatti. Marco Dodoni si difende, siglando anche lo stagionale con 18,36, ma non va oltre il decimo posto. Italia sempre terza in classifica, con i britannici però che vanno a più 7.

1500 uomini - E' la gara che lancia in orbita l'Italia, grazie ad un Obrist attento e lucidissimo nella parte di corsa più delicata, il rettilineo tra i 1000 e i 1100 metri. L'altoatesino prende posizione alle spalle del polacco Demczysack, ed attacca il rettilineo finale all'esterno, mettendo a frutto energie inattese. Dall'interno spunta però il britannico Mccourt, che gli soffia il successo per soli sette centesimi. 3:46.70 contro 3:46.77. Obrist merita un elogio, con questa attenzione tattica si può fare strada anche a Barcellona, dove si correrà con ogni probabilità sempre sotto ritmo per due terzi di gara.

400hs donne - Altri 12 punti targati RUS con il successo di Natalya Antyukh, 55.27. La britannica Child è nettamente battuta, ma è seconda con 56.48. Manuela Gentili pasticcia un po' sul settimo ostacolo, e poi ancora sull'ultimo, ma è brava a tenere nel finale e a chiudere al quinto posto con 57.86. Altri otto punti, Italia sempre terza in classifica, a un solo punto dalla Gran Bretagna seconda, ma a 23 dalla imprendibile Russia.

3000 donne - La russa Zadorozhnaya deve impegnarsi nel finale per portare a casa gli ennesimi 12 punti per la suq squadra, ma taglia il traguardo con una dote di circa mezzo secondo sulla polacca Plis, lanciata in rimonta. Valentina Costanza si perde un po' quando le altre cambiano marcia, ma finisce comunque in una discreta posizione, la sesta, in 9:16.59.

Triplo donne - Simona La Mantia si conferma oltre i 14 metri, atterrando a 14,04 (+0.8), misura buona per un buon quinto posto nella classifica finale. La palermitana è decisamente tornata ai livelli d'eccellenza, almeno per quanto riguarda la convinzione e la presenza agonistica. Manca l'ingresso nelle prime quattro di una decina di centimetri, ma la giornata è decisamente positiva: "Peccato per questo ventaccio - racconta - a volte mi ha fatto saltare i riferimenti di rincorsa. Nel secondo e terzo salto ho staccato fuori dall'asse di battuta, spero di riuscire a trovare condizioni migliori fin dalla prossima gara".

Disco donne - Vince Nadine Muller, unica oltre i 60 metri, con una prima prova da 63,53, ma brilla di luce propria anche Laura Bordignon, quarta davanti a tante avversarie più quotate. Il disco dell'azzurra non va lontanissimo (54,53 di migliore, al terzo tentativo) ma è quanto basta per strappare punti preziosissimi per la squadra.

100 uomini - nella gara di maggior spessore tecnico della prima giornata, Emanuele Di Gregorio centra un eccellente terzo posto, realizzando con 10.20 (vento regolare, +1.1 m/s) il suo primato personale in scia a Dwain Chambers (9.99) e a Cristophe Lemaitre (10.02). Gara di grande emozione. Il tedesco Keller si fa eliminare per falsa partenza, ed al via buono Chambers esplode letteralmente dai blocchi. Di Gregorio, che gli è accanto, non è da meno, almeno per 60 metri, pagando meno di due metri. Lemaitre rimonta e quasi acciuffa il britannico grazie ad un grande lanciato, e Di Gregorio è terzo davanti allo spagnolo Rodriguez (10.23). "Peccato per la prima partenza - racconta il siciliano - era quella buona, ma certo non posso lamentarmi. Il 10.20 mi da grande soddisfazione, anche se credo di poter togliere ancora qualcosa a questo tempo. Sto lavorando per questo, e mi dispiace che le condizioni qui non fossero ideali".

800 donne - Elisa Cusma finisce terza in una prova contraddistinta da un grande equilibrio tattico. A metà il passaggio è da prova nazionale (1:01.32), con tutte e dodici le atlete in pochi metri. Si continua così fino almeno ai 600 metri, con la Cusma infilata nel gruppo, all'interno, alle spalle delle migliori. Nella curva, quando si accende la bagarre, la Cusma perde terreno, ma nel finale si batte benissimo, superando almeno tre avversarie e recuperando terreno anche all'ucraina Lupu (prima con 2:02.74), e alla russa Klyuka (2:03.49). "Non volevo prendere il vento stando davanti, sono una che soffre molto quando c'è tanta aria - spiega la Cusma - ma sono molto soddisfatta di come ho chiuso nel rettilineo finale. Il terzo posto mi soddisfa. Domani anche i 1500 metri, sono fiduciosa". Italia sesta ma ad un solo punto dal quarto posto.

400 uomini - Il più accreditato del lotto, il britannico Martin Rooney si impone senza troppi problemi nella serie migliore con 45.72. Andrea Barberi sceglie di partire molto lento, passando a metà in visibile ritardo rispetto ai primi; nella seconda curva l'azzurro dà il meglio, entrando nel rettilineo finale in piena rimonta. Gli ultimi 50 metri sono però molto complicati: il tedesco Schneider rimonta da dietro, spingendo Barberi al quinto posto (46.62). Nella classifica finale, Barberi paga anche dazio al vincitore del gruppo B, il greco Gravalos (46.36). Sesto posto complessivo. Italia sesta con 26 punti, guida la Francia con 40.

Asta donne - Elena Scarpellini è da elogiare. Mette in pratica l'input di valicare tutte le misure al primo tentativo(3,85; 4,05; 4,20; 4,30), e ferma la sua corsa solo ai 4,40 del primato personale, centrando, a conti fatti, la quarta posizione in classifica. Nove punti abbastanza inattesi per la squadra azzurra (le prediction della EAA ne assegnavano all'Italia solo 4...), in una gara condizionata dal vento. Vince Svetlana Feofanova con 4,65, mentre la tedesca Silke Spiegelburg (seconda con la stessa misura della vincitrice) si toglie la soddisfazione di battere la polacca Rogowska, ferma a 4,40.

100 metri donne - La seconda serie ospita in corisa sette Manuela Levorato. L'azzurra fatica un pizzico nella fase di accelerazione, ma non finisce molto lontana dal suo stagionale. Il cronometro dice 11.67 (vento +1.3), per il quinto posto parziale. La serie migliore mette in fila la francese Mang (autrice di un eccellente 11.23, vento però oltre i limiti, +2.4), la norvegese Okparaebo (11.30) e la greca Kokloni (11.31). La Levorato è undicesima nel computo complessivo. L'Italia scivola al settimo posto, con 19 punti.

400 ostacoli uomini - Il vento infastidisce gli ostacolisti, soprattutto nel primo rettilineo. Gianni Carabelli fatica fino all'ultima barriera, e vince la prima delle due serie in programma, ma è settimo nel computo complessivo. Vince il britannico David Green, che è anche l'unico a scendere al di sotto dei 50 secondi, con 49.53. Il greco Iakovakis è secondo con 50.13. In classifica, dopo due gare, Italia al comando con 17 punti ma in coabitazione con Germania, Bielorussia, e Francia.

Martello uomini - Vizzoni, primo azzurro a scendere in gara a Bergen, nei Campionati Europei per Nazioni, dimostra con i fatti di essere la sicurezza di cui tutti parlano. E' secondo alla fine di una gara difficile, condizionata - a livello di misure - anche da una pedana piuttosto ruvida. Il successo va al bielorusso Pavel Kryvitski, capace di 77,79, ma l'azzurro è battuto di un niente, 77.54. La sua progressione prende quota al terzo e al quarto lancio: dopo un 74,46 e un 72,14 di assaggio, arrivano prima un 75,70 che vale il terzo posto parziale, e poi il lancio di chiusura, quello che fa tremare Kryvitski (uomo da 80,54 quest'anno). L'impressione visiva è che Vizzoni possa avercela fatta, con l'attrezzo che cade nella zona più esterna del settore, ma il responso del misuratore dice 77,54, a 25 centrimetri dal successo. Abbastanza per mettere subito l'Italia in doppia cifra (11 punti). "Dopo il primo lancio - racconta Vizzoni - ho accusato un fastidio al bicipite destro, e questo un po' mi ha condizionato. Dopo il secondo turno di lanci, le cose si stavano mettendo male, quindi ho dovuto spingere lo stesso, arrivando nel gruppo dei primi quattro. Alla fine, nell'ultimo turno, ho messo quel che avevo, ed il risultato è decisamente positivo. Con il mio allenatore Ceccarini ci aspettavamo un risultato tra 77 e 78 metri, puntualmente arrivato".

m.s.

Nella foto, Maurizio Checcucci taglia il traguardo portanto al successo la 4x100 azzurra (Giancarlo Colombo/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le foto da Bergen



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