Bergen, anteprima d'Europa



Quando domenica sera a Bergen, Norvegia, si saranno spente le luci sulla seconda edizione del Campionato Europeo per Nazioni (la manifestazione che ha raccolto l'eredità dell'amata Coppa Europa), mancheranno 36 giorni all'apertura dei Campionati Europei di Barcellona, il clou dell'estate 2010 dell'atletica. Un battito di palpebre, o poco più, in termini di preparazione. Forse ancora troppo tempo, per trasformare le impressioni in sentenze; ma certamente poco, per ribaltare un esito palesemente avverso. Bergen anche per tentare di capire Barcellona, quindi. Almeno per i colori azzurri. L'Italia schierata dal DT Francesco Uguagliati manca ancora di qualche elemento chiave. Due su tutti: Andrew Howe, che rivedremo in gara agli Assoluti di  Grosseto, e Silvia Weissteiner, il cui forfeit dell'ultimo momento non è proprio un bel segnale (senza dimenticare poi Matteo Galvan e Silvia Salis, altri elementi decisamente di primo piano). Ma per il resto, ci saranno tutti. A cominciare dai numeri uno Antonietta Di Martino, Fabrizio Donato, Elisa Cusma, Giuseppe Gibilisco, Nicola Vizzoni, Clarissa Claretti, Libania Grenot e le staffette (tutte e quattro  da considerarsi con qualche ambizione in campo continentale). Dal weekend si potranno cominciare a capire alcune cose, anche se la formula (un atleta gara per nazione, quattro soli tentativi nei concorsi, quattro soli errori nei salti in elevazione) ovviamente limiterà la possibilità di fare delle proiezioni attendibili sull'Europeo.

Sprint e ostacoli
Il pacchetto velocità può riservare soddisfazioni nella due giorni di Bergen. Più che nelle gare individuali brevi, dove dominano Francia e Gran Bretagna (con l'aggiunta del norvegese Saidy Ndure), nel prolungato e nelle staffette. In campo maschile, a Casa Italia, i giochi per l'individuale sono da farsi: il DT Uguagliati attende l'ultimo istante per dare la formazione, ma la scelta sembra limitata a uno tra Tomasicchio e Collio (100), e uno tra Di Gregorio e Donati (200). Nella staffetta veloce, ottima al Golden Gala per almeno tre quarti (e capace comunque di un buon 38.72), si va verso una conferma del quartetto dell'Olimpico, con probabile apertura solo su una delle quattro frazioni. Sul giro c'è Andrea Barberi, tornato a buona efficienza (46.06 a Firenze in Coppa Italia), e pronto a guidare anche il quartetto del miglio, i cui componenti (in particolare Licciardello e Vistalli) non sono ancora al meglio della forma, ma in prospettiva possono puntare ad un risultato di grande rilievo. Sugli ostacoli, va salutato l'innesto negli alti di Stefano Tedesco (regolare intorno ai 13.70, con la punta di 13.71), ed il ritorno dopo mille peripezie fisiche di Gianni Carabelli nel giro di pista, atleta che a 31 anni può ancora dare molto ala causa azzurra. Tra le ragazze, anche se l'ufficialità non c'è, nelle gare individuali potrebbero correre Manuela Levorato (100) e Giulia Arcioni (200), con Libania Grenot indiscussa titolare dei 400 (vittoria con 51.54 a Torino sabato, nona in Europa nel 2010). Le staffette fanno pensare in positivo: soprattutto quella del miglio, le cui componenti (nel gruppo Spacca, Bazzoni, Milani, Reina e la già citata Grenot) hanno dimostrato una certa vitalità. Se esistono delle ambizioni, è giunto il momento di metterle in piazza: Russia e Gran Bretagna sono su un altro pianeta, ma la situazione appare omogenea per il resto, con Germania e Bielorussia in filo avanti rispetto ad un gruppo in cui l'Italia non sfigura. Formazione tutta nuova negli ostacoli, con Marzia Caravelli premiata per la sua continuità intorno ai 13.30 nelle barriere alte (tre risultati tra 13.34 e 13.35), e Manuela Gentili che sta vivendo una seconda giovinezza atletica in questo 2010, con il personale abbattuto a colpi di mezzo secondo a gara (fino ai 56.06 del Golden Gala, 13simo tempo in Europa in stagione).

Mezzofondo
In campo femminile, spicca soprattutto il bis di impegni per Elisa Cusma. L'emiliana correrà 800 e 1500 metri, prove interpretate con buon rendimento tra Golden Gala e Torino lo scorso fine settimana. Restando in campo femminile, messa in conto la defezione di Silvia Weissteiner (sostituita da Valentina Costanza), l'unica certezza rimane il fatto che Elena Romagnolo correrà i 3000 siepi; poi tra Costanza e Dal Ri andranno assegnate le maglie per 3000 e 5000 metri (probabilmente in quest'ordine). Tra gli uomini, Giordano Benedetti conquista gli 800 metri, allungando un 2010 che si era fatto già molto interessante in chiusura di stagione invernale (vittoria perentoria agli Assoluti di Ancona, e qualificazione per Doha mancata per un soffio). Obrist è la certezza nei 1500 metri, mentre nel prolungato vedremo in azione Stefano la Rosa (nei 3000, ma reduce da un notevole 13:32.66 nei 5000, minimo per Barcellona), Daniele Meucci (5000), e Matteo Villani (3000 siepi).

Salti
Il comparto d'attacco della squadra azzurra manderà in campo tutti i suoi numeri uno. A cominciare da Antonietta Di Martino, che è uscita bene dal Golden Gala (1,95), tappa d'esordio del suo 2010 outdoor. Sulla pedana dell'Olimpico l'azzurra non ha trovato gli appoggi giusti per salire anche oltre, ma quanto visto fa pensare che la strada verso il pieno recupero sia stata ormai quasi completamente percorsa. La start list non è ancora stata resa nota, ma è molto probabile che Bergen, con l'eccezione della Vlasic, presenti la gran parte delle protagoniste più attese dell'Europeo. Torna in azzurro anche Simona Lamantia, tornata a buoni livelli di rendimento (14,24 a Palermo, e 14,17 al Golden Gala: decimo posto in Europa) in questo primo scorcio di annata. Nell'asta maglia a Elena Scarpellini, mentre il lungo vedrà l'esordio assoluto dell'eptathleta Enrica Cipolloni, schierata da Uguagliati in forza del 6,24 realizzato in occasione dei tricolore giovanili di prove multiple. Tra gli uomini, Fabrizio Donato punta a confermarsi oltre i 17 metri (17,08 a Torino, sabato sera, settima prestazione europea dell'anno), ma soprattutto a riaffermare il suo ruolo di uomo di vertice nella specialità nel vecchio continente. Tamgho viaggia a ritmi impossibili (17,98 a New York in Diamond League), Idowu ha già stampato 17,48, Olsson sembra in piena ripresa (17,21): la specialità è una di quelle più vivaci quest'anno, e sembra destinata a crescere ancora. Nell'asta Giuseppe Gibilisco, forte del 5,70 di Firenze (quinto risultato in Europa nell'anno) è atteso con ogni probabilità dal match con il francese Lavillenie, ammesso però che le condizioni atmosferiche consentano l'espressione piena dei valori tecnici. Il siracusano, già discreto in inverno (e sfortunato ai Mondiali indoor di Doha, dove uscì in qualificazione con un nullo ai limiti dell'incredibile) è da tener d'occhio: è in condizione, e può essere la carta pazza sul tavolo azzurro. Giulio Ciotti nell'alto, e l'esordiente Emanuele Formichetti nel lungo completano lo schieramento.

Lanci
Un bel mix tra giovani ed esperti nel settore lanci, soprattutto al maschile. Nicola Silvaggi ha indirizzato in questo senso le scelte del DT Uguagliati, indicando per l'azzurro, vicino a Nicola Vizzoni (martello) e Marco Dodoni (peso), anche Gianluca Tamberi (giavellotto, 20 anni appena) e Marco Zitelli (disco, meno giovane ma decisamente meno "rodato" dei compagni). Il "Vizzo" è nel pacchetto di vertice della specialità (78,22 il suo picco stagionale, ottavo europeo dell'anno), e su di lui, sempre regolare in queste occasioni, si può certo contare. Tra le donne, poker di titolari: Chiara Rosa (peso), Laura Bordignon (disco), Zahra Bani (giavellotto) e Clarissa Claretti (martello). La Rosa è in risalita, dopo le difficoltà invernali causate da una microfrattura ad un piede. Le misure non sono ancora quelle migliori (17,99 a Firenze in Coppa Italia), ma i tecnici azzurri professano ottimismo: già a Bergen la veneta potrebbe far segnare un netto progresso. Discorso simile per Clarissa Claretti, anche se - fortunatamente - non figlio di un infortunio. Agonista nata, la marchigiana (finalista mondiale lo scorso anno) è data in crescita, ed in grado di aggredire i 70 metri finora sfuggiti (69,89 di miglior risultato).

Formula
Si ritorna (o quasi) all'antico. Bocciati alcuni degli esperimenti, soprattutto la parte degli sprint nel mezzofondo che non aveva convinto nessuno un anno fa a Leiria. Nei lanci e nei salti in estensione, tre prove per tutti, con la quarta ed ultima (una sorta di finale) a disposizione solo dei primi quattro in classifica. Nei salti in elevazione, quattro soli errori a disposizione in tutta la gara. Più elasticità anche nelle gare in corsia: serie composte sì sulla base dei migliori tempi stagionali, ma anche considerando i personali assoluti (lo scorso anno Obikwelu corse la seconda serie dei 100 metri...). Serie delle staffette determinate in base alla classifica di giornata un'ora prima dello svolgimento delle gare. Classifica, infine, composta dalla somma dei punteggi maschili e femminili (40 gare nel complesso).

Marco Sicari

TV: sabato, Rai Sport 1, ore 18-21 (Rai Sport 2, 19-22); domenica diretta Rai Sport 1, 15-18.

Nella foto d'archivio, Giuseppe Gibilisco (Giancarlo Colombo/FIDAL)




Condividi con
Seguici su: