Azzurro Doha: 34 uomini sul set mondiale

23 Settembre 2019

Dallavalle l'unico debuttante, Scotti il più giovane: ecco tutti i temi al maschile della spedizione italiana per la rassegna iridata di Doha (27 settembre-6 ottobre)

di Nazareno Orlandi

Venticinque uomini nella prova individuale, altri nove convocati per le staffette. Tra gli azzurri al maschile c’è il più giovane dell’intera spedizione italiana ai Mondiali di Doha, lo staffettista del 2000 Edoardo Scotti, e l’unica matricola all’esordio con la Nazionale maggiore, il 19enne triplista Andrea Dallavalle. L’Italia sullo scenario globale della rassegna iridata in Qatar (32 le donne, per un totale di 66 convocati) parte per confermare il momento favorevole vissuto nei mesi scorsi e consolidare in prospettiva Tokyo 2020 la crescita di diversi elementi che in questa stagione hanno fatto il salto di qualità, sempre nella consapevolezza che a livello mondiale - al cospetto di altre 208 nazioni partecipanti - sarà tutta un’altra musica. Incognite? Il caldo afoso (attesi 40 gradi, intorno ai 24-26 dentro lo stadio con le raffiche di aria condizionata, una trentina di sera) e gli orari notturni per maratona e marcia che possono scombinare i piani.

AVANTI - A scorrere le liste dei partecipanti, sono il marciatore Massimo Stano (Fiamme Oro) e il saltatore in alto Stefano Sottile (Fiamme Azzurre) i titolari degli accrediti stagionali più competitivi. In giugno a La Coruña Stano ha migliorato il primato italiano della 20 km (1h17:45) per un progresso personale di oltre tre minuti. La novità, per tutti, è l’orario notturno, circostanza che ha richiesto uno spostamento degli orari di allenamento nelle ultime settimane per adattarsi. Avversari? La banda giapponese, in primis: in marzo nella 20 km di Nomi, in casa, hanno siglato i migliori tempi dell’anno Toshikazu Yamanishi (1h17:15) e Koki Ikeda (1h17:25), quest’ultimo medaglia d’oro un anno fra a Taicang nei Mondiali a squadre. Dalla strada alla pedana, il mondo “dei grandi” abbraccia per la prima volta Stefano Sottile, che iridato lo fu nel 2015 tra gli allievi, a Cali, e che da fine luglio a inizio settembre, per 43 giorni, è stato leader mondiale con il 2,33 degli Assoluti di Bressanone in compagnia dei russi Ilya Ivanyuk e Mikhail Akimenko, prima del 2,35 del bielorusso Maksim Nedasekau. Il panorama sonnacchioso del salto in alto probabilmente subirà una scossa nell’evento dell’anno, una sterzata che cerca anche Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) in una stagione che in ogni caso resterà illuminata dallo spettacolare oro europeo indoor di Glasgow. Un 2019 proseguito tra tanti piccoli acciacchi che hanno ostacolato la strada verso Doha: rimane il 2,28 del Golden Gala di Roma e l’ultima uscita il 19 giugno, ma anche lo spirito da agonista senza eguali di Halfshave. È un’annata che ha messo anche in evidenza due “nuovi leader” del calibro di Davide Re (Fiamme Gialle) e Yeman Crippa (Fiamme Oro), primatista italiano dei 400 metri l’uno, a un passo dal record nazionale dei 5000 l’altro. L’uomo che ha frantumato il muro dei 45 secondi nel giro di pista azzurro, e che è stato il primo vincitore italiano dei 400 agli Europei a squadre/ex Coppa Europa, potrebbe cullare ambizioni di finale nel caso di un nuovo lampo intorno al 44.77 record di La Chaux-de-Fonds. Oscilla tra il doppio impegno 5000-10.000 Yeman Crippa, che sulla carta avrebbe i numeri per puntare alle prime otto-dieci posizioni in entrambe le distanze, contro le gazzelle d’Africa: in quella più breve trema lo storico record di Totò Antibo datato 1990 (13:05.59) alla luce del 13:07.84 di Londra in luglio, poche settimane dopo il successo nella Coppa Europa dei 10.000 sempre nella capitale britannica. Londra ha portato bene anche al bronzo europeo Yassine Rachik (Atl. Casone Noceto) che nella prestigiosa maratona inglese, con un miglioramento di oltre quattro minuti, è diventato il quarto italiano di sempre sulla specialità (2h08:05) a 43 secondi dal record italiano di Stefano Baldini, buon biglietto da visita per una gara mondiale da correre a viso aperto, sul tracciato di sei chilometri da ripetere per sette volte alla Doha Corniche che affaccia sul Golfo Persico. Start alle 23.59, e come già detto per la marcia, l’orario anomalo è la grande variabile di questa edizione che nella specialità vede impegnati anche Eyob Faniel (Fiamme Oro), alla prima maratona dell’anno ma soddisfacente 1h00:53 nella mezza a Padova, e il campione europeo di Zurigo 2014 Daniele Meucci (Esercito). Nell’asta, in un 2019 con tre funamboli sopra i sei metri e altri tre saltatori da 5,85 in su, Claudio Stecchi (Fiamme Gialle) è determinato a impreziosire il proprio 2019, già decollato a quote fin qui inesplorate: 5,80 indoor e 5,72 all’aperto, nonostante qualche intoppo derivante dai problemi fisici alla gamba sinistra.

SPRINTER E STAFFETTE - Filippo Tortu (Fiamme Gialle) arriva a Doha al culmine di una stagione in parte condizionata dall’infortunio rimediato in Diamond League a Stanford a fine giugno, dopo aver corso in 10.10 a Oslo e, prima, in 9.97 ventoso a Rieti. Al rientro, a fine agosto, il primatista italiano dei 100 metri si è espresso in 10.21 controvento a Rovereto, poi 10.29 a Minsk nel match Europa-Usa, anche qui con Eolo a sfavore. L’imperativo è provare a superare più turni possibili, in un panorama che presenta quindici accrediti stagionali sotto i dieci secondi. Per Marcell Jacobs (Fiamme Oro) l’ultimo sprint risale agli Europei a squadre di Bydgoszcz il 10 agosto, dopodiché il velocista è stato alle prese con un fastidio ai flessori della coscia destra, curato anche in Germania dal professor Müller-Wohlfahrt. Un ostacolo in più, per chi nel curriculum stagionale ha griffato il 10.03 di Padova e sette risultati consecutivi pari o inferiori a 10.15, dall’11 giugno al 9 agosto. Con la staffetta 4x100, l’obiettivo dichiarato è la finale: le prime otto di Doha viaggiano direttamente ai Giochi di Tokyo 2020 e il 38.29 della batteria di Yokohama - secondo risultato azzurro di sempre - è ancora migliorabile. Convocati anche Federico Cattaneo (Aeronautica), Davide Manenti (Aeronautica) e Roberto Rigali (Bergamo Stars) oltre ai duecentisti Fausto Desalu (Fiamme Gialle) e Antonio Infantino (Athletics Club 96 Alperia), attesi dalla prova individuale. Secondo agli Europei a squadre dietro a Kilty, secondo anche nel match Europa-Usa battuto da Guliyev, Desalu vuole dare consistenza internazionale al sesto posto dello scorso anno a Berlino (20.13) e parte dal 20.26 stagionale di La Chaux-de-Fonds, mentre Infantino si è meritato l’invito IAAF, arrivato in extremis con i target numbers, un premio per la sua gagliarda stagione (20.41). Come la 4x100, anche gli azzurri delle 4x400 (uomini e mista) puntano al balzo in finale: il 3:02.04 di Bydgoszcz corso da Edoardo Scotti (Carabinieri), Matteo Galvan (Fiamme Gialle), Brayan Lopez (Athletic Club 96 Alperia) e Re colloca l’Italia al quinto posto tra gli iscritti dopo Stati Uniti, Trinidad&Tobago, Giamaica e Colombia; quarta al mondo nel 2019 la mista, territorio nel quale - però - gli scenari potrebbero cambiare ancor più pesantemente sulla base delle strategie adottate da ogni nazione. Il pacchetto azzurro per i due impegni comprende anche Vladimir Aceti (Fiamme Gialle), Daniele Corsa (Fiamme Oro) e Michele Tricca (Fiamme Gialle).

IN CRESCITA - Dalle rassegne giovanili ai Mondiali di Doha. È quello che vivranno nel peso Leonardo Fabbri (Aeronautica), argento europeo under 23, e Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle), bronzo continentale del triplo a Gavle, in Svezia. Fare bella figura in un contesto così di lusso è l’animo con cui si avvicinano entrambi all’evento, forti dei rispettivi miglioramenti fino a 20,99 nel peso e 16,95 nel triplo. Cresciuto anche il duo di ostacolisti Hassane Fofana (Fiamme Oro) e Lorenzo Perini (Aeronautica), entrambi al personale dei 110hs in questa stagione con 13.44 e 13.46, e pronti ad alleggerire di nuovo i propri tempi. “La” notte di Osama Zoghlami (Aeronautica) e del bronzo europeo Yohanes Chiappinelli (Carabinieri) è stata quella del Golden Gala di Roma a inizio giugno, concisa con gli updates nei 3000 siepi fino a 8:20.88 e 8:24.26. Ulteriori segnali di risveglio di un mezzofondo che ha anche ritrovato Said El Otmani (Esercito) sceso a 13:19.30 nei 5000 metri in Diamond League a Rabat. Stagione da PB anche nei lanci: Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) ha sfoderato la migliore prestazione azzurra degli ultimi trent’anni nel disco (65,30). Il 2019 ha pure ridato nuova luce a Teodorico Caporaso (Aeronautica) nella 50 km di marcia dopo oltre un anno di stop per problemi all’inguine: in strada a mezzanotte insieme a Michele Antonelli (Aeronautica), mentre nella 20 km è il settimo mondiale per il bronzo di Berlino 2009 Giorgio Rubino* (Fiamme Gialle), 1h20:49 a La Coruna, e il quarto per Matteo Giupponi (Carabinieri).

*Giorgio Rubino è stato costretto alla rinuncia per infortunio

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