Azzurri in marcia per la Coppa Europa

16 Maggio 2015

Le parole di Eleonora Giorgi, Elisa Rigaudo, Marco De Luca e Giorgio Rubino a poche ore dall'undicesima edizione del Trofeo continentale dedicato al tacco e punta

Mancano poche ore al via dell’undicesima edizione della Coppa Europa di Marcia. I 18 atleti convocati dal DTO Massimo Magnani, fra una sgambata e l'altra, lasciano correre i pensieri. Insieme a loro c'è anche Antonella Palmisano, in ripresa da alcuni problemi fisici e presente a Murcia (Spagna) nell'insolito ruolo di tifosa. Domani, a partire dalle 8:00 (quando prenderà il via la 50km) scenderanno in gara in quello che è l'ultimo appuntamento in maglia azzurra prima dei Campionati Mondiali di Pechino. 

Fra le più attese, sul circuito di un chilometro allestito sulla Gran Vía Escultor Salzillo, nel centro della città spagnola, c'è senza dubbio la primatista italiana Eleonora Giorgi“E’ la mia terza 20 chilometri della stagione, ma domani per la prima volta affronterò le russe. Intendo farlo a viso aperto, i risultati degli ultimi mesi mi danno sicurezza e mi permettono di andare in gara senza nascondermi. Spero che la prima parte non sia troppo lenta, mi piacerebbe fare una gare regolare senza troppi strappi, ma sono pronta a qualsiasi scenario”. Continua la 25enne milanese: “Dopo due primati italiani (1h27:05 a Taicang il 3 maggio 2014 migliorato a 1h26:46 a Dudince il 21 marzo 2015, ndr) spesso alla vigilia della gara mi viene chiesto se farò ancora il record… ma è ovvio che non è realistico diventare più veloce ad ogni gara, specialmente nella marcia. Domani vorrei semplicemente battermi al meglio, aggiungere un altro mattoncino all’esperienza che mi sto costruendo, fare un passo avanti nella gestione di una 20 chilometri. Sono tranquilla e sto vivendo un buon momento, perché i risultati positivi portano serenità”. Spesso vieni citata come la donna di punta della marcia italiana di oggi. “Non lo penso assolutamente. Faccio parte di una squadra che può vantare atlete come Elisa Rigaudo e Antonella Palmisano, e fortunatamente siamo tutte molto competitive. Oltretutto - per me che sono cresciuta con il mito di Perrone, Sidoti, Alfridi - è molto emozionante pensare di far parte di una team così ambizioso”.

Il bronzo olimpico di Pechino 2008 Elisa Rigaudo in Coppa Europa è stata due volte terza, nel 2005 e nel 2011. “Domani indosserò di nuovo la maglia azzurra dopo due anni.

Non vedo l’ora, mi sento addosso l’entusiasmo di sempre se non addirittura di più. Il risultato nel Challenge IAAF di Rio Maior (terza in 1h29:15), la mia prima gara dopo la nascita di Simone e quasi due anni di assenza dalle competizioni, mi ha sorpresa e caricata. Da allora ho potuto allenarmi con continuità, e questo ovviamente mi dà grande fiducia”. Dalla rassegna iridata 2013, conclusa al quinto posto in 1h28:41, lo scenario della marcia femminile azzurra si è rinnovato, con l’affacciarsi ad alto livello di Giorgi e Palmisano: “E io mi ritrovo nel ruolo di veterana! (ride) Sono felicissima dei risultati di queste ragazze. Hanno davanti a loro un futuro brillante, e io, dopo aver intercettato agli inizi della mia carriera un ciclo vincente, storico, della marcia italiana femminile, ora, dopo anni da sola, mi ritrovo a far parte di quello che potrebbe essere un altro grande momento. E’ emozionante”. Con Palmisano la 34enne ora condivide anche l’allenatore, Patrizio Parcesepe, e periodi di allenamento. “Non vedo l’ora di poter lavorare con Antonella. Quando sono arrivata a Castelporziano marciavo troppo piano per allenarmi con lei, poi quando io sono entrata in forma lei ha dovuto rallentare un po’ per risolvere il fastidio al bicipite. Ora finalmente si avvicina il momento in cui potremo marciare insieme. Un po’ mi rivedo in lei e mi piacerebbe tanto, sinceramente, poterle essere d’aiuto nel suo percorso”.

Marco De Luca un mese fa a Rio Maior si è portato a casa il PB nella 20 chilometri, 1h22:13. Domani tornerà alla sua 50: “Sto bene, e non nascondo di voler migliorare il mio primato personale. E, se tutto dovesse andare nel verso giusto e riuscissi a marciare il crono che ho in mente, è ovvio ambire a un posto sul podio”.  Nell’agosto scorso ai Campionati Europei di Zurigo ha fissato il proprio limite a 3h45:25, migliorando così il precedente 3h46:31 marciato ai Mondiali di Berlino nel 2009. “Negli ultimi anni ho privilegiato allenamenti più veloci e distanze più corte, un lavoro che ora sta dando i suoi frutti. Il 19:29.54 nei 5.000 indoor per me è un risultato clamoroso proprio perché ottenuto su una distanza ‘sprint’, così come i riscontri positivi nella 20km. A 34 anni mi sento nel pieno della maturità mentale e fisica.

Sono pronto”.

Giorgio Rubino è l’unico italiano ad aver vinto una Coppa Europa di marcia, nella magica edizione di Metz 2009 con la tripletta italiana sulla 20km insieme a Brugnetti e Nkouloukidi. “Rispetto a Chihuahua (1h24:45 il 7 marzo, ndr) la mia condizione è in crescita, ho in cascina due, tre allenamenti molto positivi, e una brillantezza che non ritrovavo da tempo. Vorrei fare una gara intelligente, mi mancherà un po’ di tenuta quindi la mia idea è partire con cautela e sfruttare questa brillantezza nei chilometri finali”. Il romano il 18 aprile a Rio Maior ha marciato in 1h21:38: “Dopo il Portogallo ho avuto un problema all’anca, subito risolto grazie al supporto fondamentale dello staff medico federale. Mi sto allenando con serenità, a Siracusa ho trovato la mia dimensione. Vivo una quotidianità molto semplice e faccio quello che amo: marciare. Ho ritrovato la consapevolezza nei miei mezzi e questo mi dà una grande forza”.

A Murcia è presente però anche un’altra azzurra di primo piano del tacco e punta, Antonella Palmisano. La 23enne pugliese, che vanta un primato personale di 1h27:51 (Coppa del Mondo di Taicang) quest’anno ha già siglato 1h28:40 a Dudince. Poi però è stata costretta a rallentare per il riacutizzarsi di un fastidio al bicipite femorale. “Meglio fermarsi ora, e risolvere questo problema, che più avanti - commenta la due volte bronzo europeo under23  -. Grazie allo staff medico federale e all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI ho scoperto che all’origine di tutto c’è un vecchio infortunio, una cicatrice che nei momenti di maggior carico purtroppo torna a farsi sentire. Ho intrapreso una routine per neutralizzare il fastidio, e da qualche settimana ho ripreso a marciare. Ancora non posso spingere al 100% ma mi auguro di poterlo fare presto. A Murcia comunque non sono voluta mancare: non potrò gareggiare, ma di certo posso fare il tifo per i miei compagni e far sentire loro tutto il mio supporto. Siamo una bella squadra. Cerco di vederla come un’occasione preziosa per osservare una 20 chilometri da un punto di vista diverso, e imparare qualcosa. Anche se, inutile dirlo, non vedo l’ora di tornare”.

a.c.s.

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