Azzurre promosse col record di vittorie



A fine manifestazione lo si può anche dire: è stata più facile del previsto. L’Italia femminile vola a vele spiegate verso la Super League di Coppa Europa, e permette all’atletica azzurra di aspirare legittimamente all’organizzazione della prossima edizione della rassegna a squadre, prevista il prossimo anno, probabilmente a Firenze. L’Italia delle ragazze lo fa con una prestazione collettiva di grande livello, condita da ben sette vittorie, record assoluto per la nazionale femminile nella seconda serie. Dopo i tre successi di sabato, le azzurre hanno fatto poker nella seconda giornata, cogliendo trionfi davvero inaspettati. Le vittorie della Macchiut nei 100 hs e della May nel lungo, che hanno praticamente chiuso il discorso promozione, hanno avuto un’evoluzione simile, all’insegna della bellezza del gesto: era davvero molto tempo che non assistevamo a una gara sugli ostacoli alti così pulita da parte di un’atleta italiana. Partita piano come suo solito, la Macchiut ha sviluppato una corsa lineare, senza mai neanche sfiorare gli ostacoli, superando via via tutte le rivali e chiudendo in 13.05, che sarebbe suo personale se il vento non fosse stato di 3.2 a favore: “Ma io correvo in ottava corsia, e lì il vento è meno forte. Ho cercato di mantenere sempre una linearità di corsa, come sto facendo per tutta la stagione. Sto bene, credo che se trovassi le condizioni giuste potrei anche limare il mio personale e chissà, puntare anche al minimo olimpico. Mi serve fortuna, credo di essermela meritata”. Fiona May ha aggiunto un centimetro al personale stagionale, 6,62, ma questo poco conta. Quel che vale di più è stata la sua condotta di gara, le misure ottenute (nullo, 6,61, 6,61, 6,62 la sua serie) lasciando sulla pedana almeno venti centimetri ogni volta “Credo di essermi sbloccata - affermava alla fine visibilmente soddisfatta - a Istanbul ho finalmente capito dove lavorare, vedo che non manca molto per cogliere quelle misure che credo di meritare. Devo lavorare con Tucciarone e Gianni (Iapichino, il marito, ndr) sugli ultimi sei passi, dove mi manca ancora un po’ di sensibilità per trovare la pedana al centimetro. Ora però sono molto più tranquilla in prospettiva olimpica”. Una vittoria inattesa alla vigilia è quella di Antonella Bevilacqua. Aveva almeno un paio di avversarie con personali stagionali superiori al suo, ma la foggiana ha tirato fuori il carattere delle grandi occasioni. Più che la vittoria, nel suo caso conta la misura, 1,90 superato al secondo tentativo. Su 1,92 la pugliese è parsa vicina al superamento dell’asticella nella seconda prova, ma era già claudicante a una caviglia. La giornata non era iniziata nel migliore dei modi: Ester Balassini nel martello non ha trovato mai la giusta coordinazione, neanche nel suo lancio migliore, 65,92 ben lontano dalle sue prestazioni consuete, anche di quest’anno. Il quarto posto finale dice poco, se non che con un campo di partecipanti ampiamente alla sua portata, l’azzurra ha dovuto cedere punti sia alla Finlandia, prima con la Poyry, sia all’Ungheria con la Divos, ossia le dirette rivali per la promozione. Una domenica da cancellare in fretta. La vittoria della staffetta del miglio è stata il dessert finale di una trasferta ampiamente positiva. Reina (splendida la sua frazione iniziale chiusa in testa), Spuri, De Angeli e Niederstaetter hanno dominato la gara chiudendo con un tempo davvero di pregio, 3:31.91 che vale molto soprattutto perché le avversarie non hanno dato un grande stimolo, impedendo alle azzurre di correre “sull’avversario” come sono abituate a fare. La forza di questo gruppo è stata il carattere: “Sono molto soddisfatto di come sono andate le ragazze - ha detto il presidente Gola - hanno mostrato soprattutto compattezza di gruppo, per questo non sono mai stato in dubbio sulle loro possibilità. Hanno anche ottenuto il record di vittorie individuali nella seconda serie per una squadra italiana, conferma questa che abbiamo un gruppo forte, che non meritava lo scorso anno di retrocedere. E poi mi piace sottolineare il dominio assoluto in alcuni settori, come i salti in estensione o gli ostacoli, dove abbiamo fatto l’en plein”. Il loro dovere l’hanno fatto in pieno anche atlete come la Berlanda, ottima quarta nei 1500 al suo rientro in nazionale, e la Legnante, seconda sui suoi livelli dietro l’olandese Tunks. Nei 5000, vinti dalla turco-etiope Dangersa che ha lasciato sul posto una fondista accreditata come la portoghese Ribeiro (l’Etiopia ha dato al Paese della mezzaluna un autentico patrimonio atletico) la Tisi ha svolto diligentemente il suo compito chiudendo quarta, dopo aver ceduto alle rivali solo nell’ultimo giro. La trasferta turca si chiude con qualche perplessità solo sulla velocità, con la Grillo che nei 200 non ha potuto fare meglio del sesto posto. In campo maschile la Spagna ha fatto esattamente come l’Italia fra le donne, dominando il campo a suon di vittorie. Ha colpito soprattutto Reina, re degli 800 che non ha avuto soverchi problemi a regolare lo svizzero Bucher, l’ex iridato al suo ritorno in pista, autore di una prestazione senza lode e senza infamia. Ed ha colpito anche l’austriaco Proll, che ha dato scacco matto sulle siepi all’iberico Martin a 600 metri dal traguardo. Gli austriaci dicono che potrebbe essere fra i primi ad Atene. Fra quelli non africani, s’intende… Gabriele Gentili RISULTATI SECONDA GIORNATA 200: 1. Bikar (Slo) 22.82; 2. Poelman (Ola) 23.57; 3. Manninen (Fin) 23.72; 4. Petrahn (Ung) 23.83; 5. Feusi (Svi) 23.88; 6. Grillo (Ita) 23.94; 7. Gurcan (Tur) 24.28; 8. Tavares (Por) 24.51. 1500: 1. Sacramento (Por) 4:13.28; 2. Risku (Fin) 4:14.96; 3. Caruzzo (Svi) 4:15.55; 4. Berlanda (Ita) 4:16.67; 5. Roman (Slo) 4:16.86; 6. Kavaklioglu (Tur) 4:20.65; 7. Herzog (Ola) 4:25.39; 8. Cziraki (Ung) 4:38.60. 5000: 1. Dangersa (Tur) 15:44.61; 2. Ribeiro (Por) 15:48.78; 3. Papp (Ung) 15:49.02; 4. Tisi (Ita) 15:55.56; 5. Jenni-Moser (Svi) 16:18.35; 6. Borst (Ola) 16:36.35; 7. Tuimala (Fin) 16:56.36; 8. Grandovec (Slo) 17:58.70. 100 hs: 1. Macchiut (Ita) 13.05; 2. Tomic (Slo) 13.22; 3. Korell (Fin) 13.27; 4. Vari (Ung) 13.43; 5. Abrantes (Por) 13.46; 6. Kizildag (Tur) 13.46; 7. Hodde (Ola) 13.85; ritirata Pellegrinelli (Svi). Lungo: 1. May (Ita) 6,62; 2. Vaszi (Ung) 6,55; 3. Koivula-Krueger (Fin) 6,46; 4. Gomes (Por) 6,41; 5. Muller (Svi) 6,02; 6. Boxhoorn (Ola) 5,98; 7. Vukmirovic (Slo) 5,92; 8. Dulkan (Tur) 5,82. Alto: 1. Oguz (Tur) e Bevilacqua (Ita) 1,90; 3. Muller (Svi) 1,87; 4. Mikkonen (Fin) 1,87; 5. Carvalho (Por) 1,81; 6. Budna (Slo) 1,78; 7. Babos (Ung) 1,70; 8. Bolt (Ola) 1,70. Peso: 1. Tunks (Ola) 18,00; 2. Legnante (Ita) 17,83; 3. Crnigoj (Slo) 16,30; 4. Kurti (Ung) 15,90; 5. Machado (Por) 15,80; 6. Kadogan (Tur) 15,57; 7. Niina (Fin) 14,39; 8. Hagmann (Svi) 13,87. Martello: 1. Poyry (Fin) 66,91; 2. Divos (Ung) 66.87; 3. Silva (Por) 65,92 ; 4. Balassini (Ita) 65,92 ; 5. Van Der Schilt (Ola) 63,22; 6. Yildiz (Tur) 60,74; 7. Kriznik (Slo) 53,67; 8. Neunschwander (Svi) 32,21. Staffetta 4x400: 1. Italia (Reina-Spuri-De Angeli-Niederstaetter) 3:31.91; 2. Olanda 3:33.12; 3. Ungheria 3:33.53; 4. Finlandia 3:38.24; 5. Portogallo 3:40.41; 6. Svizzera 3:40.76; 7. Slovenia 3:41.58; 8. Turchia 3:42.82. CLASSIFICA FINALE 1. Italia, punti 126,5, promossa in Super League; 2. Finlandia 104; 3. Ungheria 101; 4. Portogallo 88; 5. Olanda 82; 6. Slovenia 79; 7. Svizzera 77; 8. Turchia 62,5. VINCITORI MASCHILI 200: Obikwelu (Por) 20.42. 800: Reina (Spa) 1:48.60. 3000: Silva (Por) 7:46.41. 110 hs: Csillag (Ung) 13.50. 3000 siepi: Proll (Aut) 8:30.40. Triplo: Meriluoto (Fin) 16,68. Asta: Mononen (Fin) 5,60. Disco: Pestano (Spa) 66,42. Giavellotto: Alaraisanen (Fin) 80,40. CLASSIFICA FINALE 1. Spagna, 129 punti; 2. Finlandia 103; 3. Ungheria 95,5; 4. Slovenia 94; 5. Portogallo 82; 6. Svizzera 80,5; 7. Norvegia 67,5; 8. Austria 63,5.


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