Atletica TV: il DT La Torre e le speranze azzurre

24 Febbraio 2021

Parla il direttore tecnico: “Larissa Iapichino è già un’icona dello sport italiano, Gianmarco Tamberi un guerriero che ha costruito una seconda carriera. Agli Euroindoor con tanti giovani per fare esperienza”. Ospite Lia Capizzi (Sky Sport)

“Abbiamo regalato brividi a chi ama l’atletica”. Il direttore tecnico Antonio La Torre è l’ospite della puntata settimanale del talk di Atletica TV, dedicata al racconto della stupenda edizione degli Assoluti indoor di Ancona e alle prospettive azzurre per gli Europei indoor di Torun (Polonia) della prossima settimana. Due salti sul mondo, ed è impossibile non partire da lì, dal 6,91 di Larissa Iapichino nel lungo, record mondiale under 20 al coperto e primato italiano indoor eguagliato, e dal 2,35 di Gianmarco Tamberi nell’alto, misura che gli mancava da cinque anni. Due prestazioni da vertice mondiale stagionale, punta di un iceberg azzurro sempre più ampio.

LARISSA - “Il primo pensiero dopo il 6,91 è stato Tokyo - ammette il DT La Torre - Larissa Iapichino è già un’icona dello sport italiano, che va ben oltre l’atletica leggera. È un vulcano che brucia in pedana ma che allo stesso tempo trova l’equilibrio andando a ripassare filosofia e matematica per le interrogazioni scolastiche. Se saprà restare ‘scialla’, leggera, tranquilla, come ha dichiarato dopo la gara, ci divertiremo come dei matti. E potrà occupare il palcoscenico per tanti anni. Ma attenzione, ne parliamo già come fosse una veterana: ricordiamoci che ha soltanto 18 anni e mezzo. E dovremo essere bravi a non aspettarci automaticamente i sette metri”.

GIMBO - Dal DT La Torre, dialogando con il volto di Sky Sport Lia Capizzi, anche l’analisi del momento speciale di Gianmarco Tamberi: “C’è da studiare a fondo se qualcuno sia mai riuscito a tornare agli stessi livelli, dopo un infortunio così - afferma la Torre - Il secondo tentativo di Ancona a 2,38 era tutt’altro che accademia. I più ottimisti pensavano che sarebbe tornato a 2,32, magari 2,34: lui ci sta dicendo invece che vorrà ritoccare il primato italiano di 2,39. E questo vuol dire poter competere per la posizione più importante alle Olimpiadi di Tokyo. Gimbo ha saputo trovare motivazioni ulteriori come se stesse davvero costruendo una seconda carriera. Ha mandato un segnale a tutti, in primis a se stesso. E il lavoro fatto con papà Marco sta andando nella giusta direzione. Mai come in questa occasione ha riaffermato di essere un leader non solo dell’atletica italiana ma un personaggio dell’atletica mondiale. La sua maturità lo porta a non sottovalutare Nedasekau e Protsenko per Torun. È un bene, perché rafforzerà il suo spirito guerriero”.

LE STAFFETTE - Aprendo il ragionamento sui temi degli Euroindoor (4-7 marzo), il direttore tecnico comincia dalle staffette: “Tutte le ragazze che hanno migliorato il personal best ci hanno permesso di qualificarci anche con la staffetta femminile - le parole di La Torre - In questo senso abbiamo deciso di far riposare una nostra grandissima atleta come Ayomide Folorunso. Alla nostra guerriera sempre presente, un tesoro da custodire e tutelare, come anche a Raffa Lukudo, abbiamo chiesto di restare concentrate sul punto di svolta della stagione, le World Relays del 1° e 2 maggio in Polonia: lì la 4x400 femminile dovrà qualificarsi per Tokyo e per i Mondiali di Eugene 2022. A Torun avremo quindi una staffetta in gran parte nuova, giovane, senza atlete che hanno corso a Yokohama o a Doha. Al maschile, stesso discorso con Davide Re e Matteo Galvan che ritroveremo all’aperto: mischiando quelli che ritengo “veterani” anche se hanno vent’anni o poco più come Scotti e Aceti, insieme al più giovane Lorenzo Benati e a Robert Grant se riuscirà ad arrivare dagli Stati Uniti, vogliamo combattere e dare il segno dei passi in avanti dell’atletica italiana”. 

SQUADRA AMPIA - “Abbiamo lavorato duramente in questi due anni e questi risultati non si improvvisano - prosegue La Torre - Marcell Jacobs, per esempio, è una persona completamente diversa: con Camossi abbiamo fatto uno splendido lavoro. Lui, insieme a Tamberi e Iapichino è tra le punte della spedizione, ma più in generale su invito del presidente Mei, deliberato all’unanimità dal Consiglio federale, stiamo pensando a una squadra con numeri consistenti, che dia chance a tanti ragazzi: è il momento di fare esperienza e di capire chi può stare in un’atletica adulta e chi ha bisogno di continuare a studiare. Nelle prossime ore comunicheremo la squadra, appena avremo le risposte sugli atleti in waiting list, tra cui Alessia Trost che basta guardare negli occhi per capire che sia tornata, oppure Laura Strati che ha fatto la serie più bella della sua vita”. Tra le anticipazioni comunicate dal DT, alcune novità in Nazionale maggiore come quella di “Franck Brice Koua, campione italiano negli ostacoli a neanche vent’anni, o Chituru Ali nello sprint, ma anche un mezzofondo ricco di giovanissimi come Ludovica Cavalli, Pietro Arese, Federico Riva e Gaia Sabbatini”.

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naz.orl.

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