Atletica TV: Scotti e Bongiorni a tutta velocità

05 Agosto 2020

Il quattrocentista: “Il 19 a Bydgoszcz nel mio primo meeting all’estero per sentire la pressione”. La sprinter: “Migliorata nel lanciato, a Padova cerco il primo titolo all’aperto”. Guarda la puntata

Due azzurri finalisti mondiali per la puntata di oggi del talk di Atletica TV. In onda, con noi, la primatista italiana della staffetta 4x100 e settima a Doha Anna Bongiorni (Carabinieri) e il campione europeo under 20 dei 400 metri, nonché sesto al mondo con la 4x400 dei “grandi” Edoardo Scotti (Carabinieri). “Edo, è il momento che tu e gli altri quattrocentisti togliate il record italiano della staffetta a mio papà Giovanni”, è l’auspicio della sprinter pisana, mentre scorrono le immagini dello storico primato di Bongiorni, Petrella, Zuliani e Ribaud nella 4x400 (3:01.37) che resiste da Stoccarda 1986. “Quando tutti saremo al top, senza problemi fisici, sento che non lo supereremo di poco ma che ‘distruggeremo’ quel record”, risponde Scotti, col sorriso, alludendo al potenziale di cui è dotata la promettente scuola dei quattrocentisti azzurri.

BONGIORNI - La laurea in medicina e la futura specializzazione post-Tokyo, la nuova passione per la Formula 1 e per il pilota Ferrari Charles Leclerc: Anna Bongiorni si racconta in pista e fuori. Dopo il lockdown è stata in grado di migliorarsi sui 100 (11.30) e sui 200 (23.31) e sabato scorso ha vinto a Trieste nella distanza più veloce: “La finale è stata in parte condizionata da un movimento della tedesca Pinto in partenza - spiega - credevamo avrebbero dato ‘al tempo’, quindi io e soprattutto Irene Siragusa siamo state prese un po’ alla sprovvista. Forse sarebbe uscito un altro crono sotto gli 11.40, nonostante il caldo, e sarebbe stata una bella conferma per me dopo l’11.30 di Savona. Ma sono davvero contenta, un mese e mezzo fa non avrei pensato che la stagione potesse andare in questo modo. Felice soprattutto perché nelle ultime gare sono migliorata nel lanciato, che mi era sempre mancato. Con il rinvio dei Giochi e l’annullamento degli Europei, gli Assoluti di Padova diventano ancora più importanti: dopo due titoli italiani indoor mi manca quello all’aperto, ci proverò a fine agosto”.

SCOTTI - A Trieste si è messo in luce anche Edoardo Scotti con il 45.85 che lo riporta sotto i 46 secondi nel giro di pista, a un centesimo dal primato personale: “Ho distribuito meglio - sottolinea da Predazzo (Trento), dove si sta allenando - ma in realtà non è che a Savona avessimo sperimentato una prima parte più veloce: è proprio che non avevo riferimenti e quindi ho corso i primi 100 metri esageratamente forte. Ne ho fatto tesoro, abbiamo aggiustato la mira e a Trieste sono riuscito a disegnare una seconda curva migliore, anche se ancora non mi spiego perché abbia rallentato così tanto negli ultimi cinquanta metri. Peccato: volevo spaccare il mondo. Ma comunque è il miglior tempo che abbia mai corso in Italia, probabilmente perché sono più un atleta da ‘grande appuntamento’, come fin qui lo sono stati gli Europei o i Mondiali giovanili. Crescendo, però, bisogna imparare ad andare forte nei meeting e allora il 19 sarò a Bydgoszcz, in Polonia: ammetto che c’è un po’ d’emozione perché è il mio primo meeting all’estero e sono curioso delle sensazioni, di avvertire maggiore pressione e di stare più a contatto con il mondo”.

STAFFETTE - Proprio in queste giornate di inizio agosto Edo&Anna sarebbero stati in pista a Tokyo per le Olimpiadi, alle quali le staffette azzurre 4x100 donne e 4x400 uomini hanno già diritto in virtù della finale mondiale conquistata a Doha. Bongiorni, terza frazionista nella staffetta da record ai Mondiali (42.90), guarda al 2021: “Sì, ce lo siamo dette, in Qatar siamo state davvero brave, ma c’è ancora tanto su cui possiamo migliorare, soprattutto nel primo e nel terzo cambio. Avremo la possibilità di giocarci la finale e poi a quel punto potrà succedere di tutto”. Il campione del mondo U20 con la 4x400 ‘celebra’ Davide Re: “È un punto di riferimento, non soltanto come atleta ma come persona, per come ci incoraggia e ci motiva. Adesso però non basta più che sia lui a trascinarci, insieme a Galvan, ma dobbiamo essere noi, e ci metto dentro Aceti, Benati, Tricca, Lopez, Corsa, il neo azzurro Grant, a supportarli il più possibile. E allora potremo pensare anche di scendere sotto i tre minuti”.

naz.orl.

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