Asta in resta

22 Febbraio 2016

Sulla strada per Rio, quello femminile sarà uno dei concorsi più attesi ai Mondiali indoor di Portaland

di Giorgio Cimbrico

Asta in resta, come in un antico torneo. In palio, tra meno di un mese, il titolo mondiale al coperto e in estate, a Rio, qualcosa di più prezioso. Come spesso capita in atletica, quello che può esser definita “accensione” di una specialità scatena risultati a catena. Nel salto in alto, specie quello maschile, sta capitando da almeno tre stagioni con spiccata  crescita sia dei vertici, sia di una solida e numerosa base di chi ha saputo portarsi ad alte quote. Lo stesso sta capitando, dall’inizio dell’anno, con l’asta femminile.

Nel ruolo di spettatrice, Yelena Isinbayeva che dopo incoraggianti rivelazioni sulla ripresa dell’attività, ha fatto sapere di limitarsi al momento a tenersi in forma. In ogni caso, la zarina, a giugno 34enne, è, come tutta l’atletica russa, al bando e una sua partecipazione ai Giochi è nelle braccia del destino e soprattutto delle radicali riforme a cui deve essere sottoposto il sistema antidoping della sua rodina. Traduzione: patria. In meno di due mesi di attività, le liste indoor di sempre sono state profondamente mutate specie nelle posizioni di assoluto prestigio, prima con i record mondiale di Jennifer Suhr, che con 5,03 si è portata ad appena 3 centimetri dalla miglior misura assoluta scavalcata da Lena, poi dal doppio 4,90 newyorkese (e dal doppio assalto a 5,00) di Ekaterini Stefanidi e di Demi Payne, ora terza e e quarta nella all time.

La greca Ekaterini (26 anni, ateniese, studentessa prima a Stanford e ora in Arizona, allenata da Nick Hysong, campione olimpico a Sydney 2000) si è migliorata (al coperto) di 13 centimetri, migliorando il fresco primato nazionale, 4,81, di Nikoleta Kiriakopoulou (prossima ai 30 anni e pure ateniese), e l’americana Demi (24 anni, texana, già mamma e figlia di Bill Payne, astista con una pedana nel giardino di casa), ha aggiunto altri 2 cm al suo recente 4,88, firmato ad Albuquerque, New Mexico, che l’anno scorso aveva visto anche la sua miglior perfomance, 4,75, prima di questi violenti progressi.  Al quinto posto stagionale, un’altra americana, Sandi Morris, che a Joplin, Missouri, è volata oltre 4,80, sfiorando l’ingresso tra le prime dieci di sempre.

A conferma che le competizioni al coperto garantiscono specie a saltatori e saltatrici in alto e a astisti di entrambi i sessi condizioni asettiche – e così ideali –, a parte Kiriakopoulou, le altre quattro hanno ottenuto in questo scorcio di stagione la loro miglior misura assoluta di carriera. Con l’intervento della brasiliana Fabiana Murer, Portland non può che assicurare una serrata battaglia, con fine delle ostilità a quote alte e, a occhio, con qualcuna che rischia di rimanere di rimanere fuori dal podio con una misura che in questi 30 anni di Mondiali indoor avrebbe assicurato una medaglia. O qualcosa di più. A Sopot due anni fa con 4,70 al momento opportuno Silva fece il colpaccio. Quest'anno, però, la cubana non ci sarà a difendere la sua corona sotto il tetto: il fidanzato Sergio Mestre è rimasto vittima di un brutto incidente in allenamento. Impossibile saltare con una zavorra così pesante nel cuore. 

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