Assoluti un secolo di storia

14 Luglio 2014

Il ricordo dell'edizione del 1914 a Milano con protagonista indiscusso il bolognese Franco Giongo, vincitore di 100, 200 e 400 metri

di Giorgio Cimbrico

Tra una manciata di giorni (dal 18 al 20 luglio), Rovereto, stadio della Quercia, un albero molto solido, molto longevo, simbolo di un club altrettanto solido e longevo (e appassionato), per celebrare i Campionati Italiani. Gli Assoluti, connotando con un aggettivo che ha il sapore del definitivo. Chi vince è il più veloce, il più resistente, il più forte, il più aereo d’Italia. Cento anni fa a Milano (dove nel 1906 si disputò anche la prima edizione ufficiale della rassegna tricolore) i campionati organizzati dall’Us Milanese sul proprio campo, e su una pista che misurava 375 metri, possono a buona ragione esser considerati il primo appuntamento per il numero delle prove proposte, un programma pressochè completo, di gusto qusi contemporaneo. In più, oltre al giavellotto con tecnica libera (alla basca, si diceva un volta), i salti da fermo che all’epoca erano piuttosto apprezzati e avevano una star assoluta e globale in Jack Ewry, l’uomo rana, l’uomo cavalletta. I campioni dell’atletica speso sono finiti in un bestiario degno di Julio Cortazar.

Il dominatore dei campionati fu Franco Giongo, bolognese destinato a una lunga vita: si sarebbe spento quasi 70 anni dopo questo triplete su cui mise le mani correndo in 11”2/5, 23”2/5 e 51”3/5. Inutile suggerire che il quinto va tradotto in due decimi. Fu anche il canto del cigno – e che cigno – del bel genovese Emilio Lunghi che, dopo esser comparso nell’albo d’oro alla voce 400hs, scelse gli amati e scontati 800 e non fece fatica a portare a casa il titolo in 2’02”3/5, a palmi una decina di secondi più del suo vertice, offerto cinque anni prima al pubblico di Montreal: record del mondo, record per l’Associazione americana, ma, chissà perché, riconosciuto come record italiano solo nel 1927.

Il meglio venne dai corridori di lunga lena (Carlo Speroni si schierò al via per centrare sia i 10000 che i 20000 su pista: Umberto Blasi corse e vinse i 42 in 2h38’) e dalla marcia: Fernando Altimani, prima medaglia olimpica azzurra nella specialità due anni prima a Stoccolma (bronzo nella 10 km), scelse i brevissimi 1500 e non ebbe problemi e Donato Pavesi, anche lui milanese, optò per 40 km che ultimò sotto le quattro ore. Pavesi, solido innamorato della disciplina, sarebbe scomparso nel secondo dopoguerra nel corso di una gara per veterani.

Il tris di Giongo venne uguagliato da un altro bolognese, Giuseppe Tugnoli, uno dei primi uomini forti dell’atletica italiana: Beppone conquistò i titoli nel peso, nella pietra e nel disco portando a quota cinque le sue corone, una collezione che avrebbe incrementato sino al 1923 con altre sette vittorie. Chi, con questi successi, sperava di aver posto le prime basi per una partecipazione ai Giochi del 1916, presto avrebbe dovuto arrendersi alla bufera che stava per abbattersi sull’Europa e sul mondo. Meno di un anno dopo, il 24 maggio 1915, anche l’esercito italiano avrebbe “marciato verso la frontiera per far contro il nemico una barriera”.

TV - I Campionati Italiani Assoluti di Rovereto saranno trasmessi in diretta su RaiSport 2 secondo il seguente programma orario: sabato dalle 20:15 alle 22:45 e domenica dalle 19 alle 21:30

ORARIO - E' possibile consultare l'ultima versione del programma orario aggiornato al 4 luglio attraverso il seguente LINK: ORARIO/Timetable 

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Franco Giongo (archivio FIDAL)



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