Ancona: nel triplo Donato a 17,24, la La Mantia a



E’ di Fabrizio Donato l’acuto della seconda giornata dei Tricolori Indoor di Ancona, una sessione di gare piuttosto ricca di risultati di livello e di motivi di discussione. Il 17,33 di due settimane fa non era stato un caso, il triplista laziale ha ottenuto al secondo tentativo un 17,24 che la dice lunga sulle sue condizioni fisiche e tecniche. E’ un atleta ritrovato, il portacolori delle Fiamme Gialle, che a Mosca potrebbe recitare un ruolo davvero importante. Oltretutto avrà con sé anche un compagno d’avventura, perché all’ultimo salto Paolo Camossi (FF.AA.) con 16,85 ha ottenuto il minimo per i Mondiali. Ecco le due serie: per Donato 16,70; 17,24; 17,08; passa; nulo; passa. Per Camossi 16,35; 16,18; 16,46; 16,52; 16,51; 16,85. I salti in estensione hanno dato i responsi attesi. Ieri Andrew Howe ha staccato il biglietto per i Mondiali di Mosca, oggi l’ha imitato Simona La Mantia (FF.GG.), alla sua prima apparizione stagionale nel salto triplo. La saltatrice siciliana ha iniziato con una sorta di timore, nei primi due tentativi è rimasta al di sotto della misura richiesta, 14,10 che gli addetti ai lavori giudicavano ampiamente alla sua portata. Nel terzo tentativo, pur staccando a una certa distanza, la La Mantia ha centrato in pieno la misura richiesta, liberandosi così di un fardello psicologico. Successivamente però non si è accontentata, e trovando finalmente uno stacco molto vicino alla pedana di battuta, ha ottenuto 14,24, che la colloca al sesto posto nelle graduatorie mondiali. Un riferimento che di per sé, a stagione ancora agli inizi, dice poco, ma certamente sprona la La Mantia verso una possibile finale mondiale. Questa la sua serie: 14,02; nullo; 14,10; 13,92; 14,24; nullo. Un urlo prolungato, una gioia infinita. Francesco Scuderi lascia fuoriuscire tutte le sue emozioni dopo la conquista del titolo italiano sui 60 metri in in 6.69. Non è una vittoria come tutte le altre non può avere gli stessi significati. Il velocista siciliano veniva da due stagioni di sofferenza vera, quella che solo una grave malattia ti può dare, ne è uscito a fatica e ricominciando da capo, affrontando le prime uscite in pista con tempi risibili, ma non si è lasciato andare, ha riassaporato ogni sensazione agonistica facendosi sempre più forte. In questa stagione indoor è andato in lento crescendo fino all’esplosione di Ancona, perché il suo 6.69, dominando il campo della finale, gli vale anche il passaporto per i Mondiali di Mosca. Esserci, visto quello che ha passato, equivale a una medaglia: la staffetta azzurra ritrova una delle sue colonne, un dato importante anche in vista degli Europei di agosto. Nella prova femminile successo per Manuela Grillo (Forestale) in 7.45, dopo un torneo dominato grazie alle sue partenze fulminanti. Le gare del mezzofondo veloce hanno confermato i pronostici della vigilia. Negli 800 maschili Maurizio Bobbato (Carabinieri) ha però dovuto sudare le proverbiali sette camicie per venire a capo di una gara complicatasi per i continui attacchi dei suoi rivali, prima Rodia, poi Rifeser e infine Sciandra, contro il quale Bobbato è dovuto andare in rimonta sul rettilineo opposto per poi chiudere a braccia alzate in 1:51.76. Nella prova femminile compito più agevole per Alexia Oberstolz (Esercito) che ha condotto per tutta la gara schiantando le rivali con un ritmo insostenibile. La ragazza altoatesina sembra avere raggiunto una piena maturità che potrebbe anche regalarle qualche soddisfazione in ambito internazionale, quanto meno permetterle di migliorare il suo personale. Sulla pista di Ancona, certamente non tra le più veloci, la Oberstolz ha chiuso in 2:04.85. Nei 3000 maschili conferma per Cosimo Caliandro (FF.GG.) già primo lo scorso anno, in 8:05.05 dopo una gara risolta a un giro dalla fine con un allungo poderoso. La gara femminile ha visto prevalere Silvia Weissteiner (Sv Sterzing) anche lei al bis costruito da lontano, con una fuga solitaria alla quale nessuna ha saputo resistere. Una gara in solitudine premiata dal nuovo personale, 8:59.75 che le vale anche la sesta prestazione italiana di sempre. Le gare dei salti hanno dato responsi importanti: nell’asta femminile la vittoria è andata ad Anna Giordano Bruno (Cus Trieste) con 4,20 e tre tentativi falliti (ma non di molto, soprattutto l’ultimo) a 4,32, ma ha stupito anche la seconda, Elena Scarpellini (Atl.Bergamo) che con 4,10 ha ottenuto il nuovo record nazionale juniores che prima aveva eguagliato con 4,00 metri e poi migliorato una prima volta con 4,05. Nell’alto maschile Bettinelli non è riuscito a incrinare il predominio del fratelli Ciotti, fermandosi a 2,21. Titolo a Nicola Ciotti (Carabinieri) fermatosi però a un per lui normale 2,25, stessa misura di suo fratello Giulio. La due giorni di Ancona ha assgenato anche i titoli italiani indoor di società: in campo maschile vittoria per l'Atl.Riccardi (che così festeggia al meglio i suoi 60 anni) con 172 punti, daanti a Fiamme Gialle (147) e Gs Pace Self Atletica (135). Fra le donne titolo alla Camelot (192) su Cus Bologna (165) e Fondiaria Sai (163). Tornano quindi a primeggiare, in contemporanea, le società civili. Gabriele Gentili Nella foto piccola: il salto vittorioso di Fabrizio Donato. Nella foto grande: Nicola Ciotti in azione (foto Petrucci/FIDAL) File allegati:
- TUTTI I RISULTATI


Condividi con
Seguici su: