Almeria, la 4x100 è d'oro, giornata con 4 medaglie



Un oro, un argento e due bronzi: questo il bilancio italiano nella terza giornata dei Giochi del Mediterraneo di Almeria, arrivati ormai alla soglia della conclusione. Finalmente gli uomini hanno rotto il digiuno, ottenendo la prima medaglia d’oro nella manifestazione, grazie alla buona vena del quartetto della 4x100. Argento per Zhara Bani nel giavellotto (con un eccellente 62,36), bronzo per Christian Obrist nei 1500 metri e per la 4x100 donne. Tutto come da copione nella velocità maschile. La 4x100 azzurra è andata a vincere l’oro dei Giochi (il sesto per l’Italia dell’atletica nella manifestazione), pur con un quartetto abbastanza improvvisato, composto da Luca Verdecchia, Alessandro Attene, Massimiliano Donati e Marco Torrieri. Il responso cronometrico, 39.13, non è straordinario, ma premia il buon momento dello sprint di casa nostra, già in grande spolvero alla Coppa Europa di Firenze. “Il tempo non era importante – dice Luca Verdecchia, primo frazionista della 4x100 tricolore -, qui contava solo vincere, e portare a casa l’oro. I cambi sono venuti anche abbastanza bene, tutto considerato. Sì, siamo contenti. Per quanto mi riguarda, se penso alla gara individuale, mi viene una rabbia... Sono in un momento di grande forma, ma non riesco a ottenere quel che valgo. Spero che arrivi presto il mio momento”. Dietro la 4x100 italiana, argento alla Francia (39.49) e bronzo alla Slovenia (39.57). Per due turni di lancio ha gustato l’ebbrezza del successo. Poi, come era già accaduto al compagno di specialità Francesco Pignata, è arrivata la beffa. Sotto forma di un giavellotto greco impazzito, che ha fatto scendere Zahra Bani dal gradino più alto del podio, assegnandole la medaglia d’argento. L’exploit a 62,61 della greca Angelicki Tsiolkoudi ha un po’ rovinato la festa della piemontese, che sperava di poter portare a casa il primo successo internazionale. Ma c’è anche un lato lieto della vicenda, che coincide con il risultato tecnico ottenuto in pedana. Recuperate le energie, infatti, la Bani, nell’ultimo lancio a disposizione, è stata superlativa, facendo tremare, con il suo eccellente 62,36, le certezze dell’avversaria. “No, non sono delusa. E’ maggiore la felicità per essermi confermata oltre i 62 metri, una specie di limite delle migliori quest'anno. Mi aspettavo che la greca faccesse un grande lancio prima o poi, così mi ero preparata a dare il meglio fino alla fine. Peccato per quei pochi centimetri che mi sono mancati, è proprio un vizio...Ora l’obiettivo è il Mondiale di Helsinki, dove spero di entrare inn finale. Posso aggiungere un metro alle mie misure, devo solo trovare l’occasione giusta”. Sempre nel giavellotto, sesto posto per l’altra azzurra in gara, Claudia Coslovich, ferma a 51,10. La medaglia di bronzo di Christian Obrist nei 1500 metri è giunta al termine di una prova ovviamente molto tattica. L’altoatesino ha corso benissimo. Ha controllato dalla testa tutta la gara, rintuzzando gli attacchi negli ultimi cinquecento metri, presentandosi ancora in testa all’ingresso del rettilineo conclusivo, nel mezzo di una clamorosa volata aperta che ha coinvolto ben sei atleti. Alla fine, l’oro è andato allo spagnolo Arturo Casado in 3:45.61, per il tripudio del pubblico andaluso; seconda piazza per il marocchino Kaouch (3;45.78), terza per Obrist (3:45.88). Undicesimo posto per l’altro italiano in gara, Fabio Lettieri, in 3:50.44. “Per la prima volta – racconta Obrist – sono riuscito a fare quello che volevo, ovvero tenere gli avversari al largo, mantenendo la prima posizione. La gara è partita praticamente ai 1000 metri; a quel punto, io ho fatto partire la mia progressione, cercando sempre di mantenere la testa. Certo, negli ultimi 20 metri è stata durissima, ma visti anche i primati personali dei miei avversari, sono davvero felice. Ora proverò a correre un 1500 su ritmi più elevati, al Golden Gala. Non credo di poter fare molto meglio di 3:38 quest’anno, mi mancano troppi lavori a causa degli infortuni patiti lo scorso anno. Ma, a questo punto, sono contento di poter lavorare sereno”. L’altra medaglia di bronzo è venuta dalla 4x100 femminile, con un quartetto composto da Elena Sordelli, Daniela Bellanova, Manuela Grillo e Doris Tomasini. Qualche pasticcio nei cambi – soprattutto nell’ultimo, decisamente a rischio squalifica – ha appesantito il crono finale (45.18, oro alla Francia in 43.75, argento alle spagnole con 44.47), mettendo a repentaglio anche il podio, considerata la rimonta delle greche finita a soli 15 centesimi. Ma tutto si è concluso al meglio. Nicola Vizzoni, seppur tenuto insieme con i cerotti (a causa dell’infortunio al braccio sinistro che lo ha colpito a Bressanone), cercava ad Almeria la riconferma sul gradino più alto del podio dei Giochi del Mediterraneo. Ma il martello ha cambiato padrone, premiando la costanza del turno Apak, oro con 77.68. L’azzurro ha concluso la gara al quarto posto, con una miglior misura di 73,64 (serie: 71,59; 72,74; 73,64; N; 72,46; 72,62); dietro di lui, sesto, Marco Lingua, 72,60 (serie: 67,35; 72,60; N; N; N; N). “Non è il braccio il problema principale – confessa un amareggiato Vizzoni – sto benissimo, sento il martello leggero nelle mie mani come mai prima, ma continuo a commettere un errore tecnico in partenza. Dovrei anticipare di più il martello, ma non ci riesco come vorrei. E questo penalizza le misure”. E’ piaciuto molto Giorgio Piantella, che ha confermato la sua vocazione di agonista finendo quarto nell’asta con la misura di 5,45. Il carabiniere di Camposampiero ha lottato con le unghie e con i denti, superando 5,00 alla prima prova, 5,20 alla seconda, e po 5,35 e 5,45 alla terza. Dieci centimetri più su, alla quota del primato personale, ha dovuto arrendersi, ma, ancora una volta (era già successo agli Europei under 23 di Bydgoscz, dove finì ancora quarto) piace sottolineare il comportamento combattivo di questo atleta. Settimo posto per Matteo Rubbiani, con cinque metri esatti (tre errori ai successivi 5,20). Oro allo junior greco Konstantinos Filippidis, con 5,60. Nella finale dei 400 piani Daniela Graglia nulla ha potuto contro lo strapotere della greca Ntova (oro in 52.67), finendo quinta in un normale 54.18. Più o meno ciò che è accaduto ad Edoardo Vallet, finito all’ottavo posto in 47.18 (vittoria per il tunisino Laabidi in un eccellente 45.60, davanti al croato Vincek, 45.90 e all’altro tunisino Ghali 45.95). Gli 800 metri donne presentavano due azzurre in finale: Alexia Oberstolz ed Elisa Cusma. Entrambe hanno lottato, ma alla fine si sono dovute arrendere alla maggior tenuta nel finale delle avversarie (oro alla francese valdonado, in 2:01.71). Quinto posto per la Oberstolz (2:03.55), che era stata nelle posizioni di testa fino ai 500 metri, e settimo per la Cusma (2:03.96). Settimo posto negli 800 metri al maschile per Christian Neunhauserer, in una prova dominata – ancora una volta nel mezzofondo – dagli spagnoli. Vittoria per Antonio Reina in 1:47.03, secondo per il connazionale Barrios (1:47.36), e terzo per il francese Martiak (1:47.58). L’andatura tattica nel primo giro non ha favorito l’azzurro, che ha chiuso in 1:48.64. Nei 3000 siepi dominati dal marocchino Brahim Boulami (8:15.15 in solitaria), settima piazza per Yuri Floriani (8:44.86). Settimo posto nel triplo per Silvia Biondini nel triplo, con una miglior misura di 13,77 (vento +0.5). In serata, settimo posto per Maurizio Leone nei 10.000 metri; il calabrese, spesso portatori al comando per animare una gara impostata su ritmi lentissimi, ha pagato l'ardire nel finale (29:34.58). Oro al marocchino Amyn in 29:13.05. Nei turni di qualificazione, agevole passaggio del turno per Gianni Carabelli e Laurent Ottoz nei 400 ostacoli. Il milanese ha controllato per tutto il rettilineo conclusivo, chiudendo in un buon 50.49 (secondo posto ma senza alcuna lotta con il greco Gkavelas, 50.28). L’aostano ha fatto altrettanto, facendo segnare 51.01 (secondo posto, vittoria per il francese Maillard, 50.88). Domani la finale, con concrete possibilità di finire sul podio per entrambi gli azzurri. E con Carabelli e Ottoz saranno molti gli atleti italiani impegnati nella giornata conclusiva. Apriranno la giornata, nel mattino, gli uomini e le donne impegnate sul percoso di mezza maratona. Via alle alle 9:00 per le ragazze (Italia con Rosaria Console e Deborah Toniolo), e alle 9.15 per i maschi (Giuliano Battocletti, Francesco Bennici e Denis Curzi). Nel pomeriggio, in gara Stefano Dacastello (lungo), Laura Bordignon e Giorgia Baratella (disco), Marco Dodoni (peso), Eleonora Berlanda e Angela Rinicella (1500), Simone Zanon e Salvatore Vincenti (5000), e il quartetto della 4x400 maschile. m.s.
Nella foto, il quartetto azzurro della 4x100 (FIDAL)

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