Allievi, a Grosseto le medaglie dell'estate



Stagione lunga, e non è ancora finita. Non sarà infatti la rassegna tricolore di Grosseto (3/4 ottobre) a chiudere come di tradizione l'annata agonistica della categoria, in quanto il calendario propone una ghiotta appendice internazionale in dicembre con le Gymnasiadi di Doha: e c'è da prevedere che la massima manifestazione studentesca vedrà in gara la solita massa di talenti nei due giorni di gare e nelle 42 finali che il programma dell'atletica prevede al "Khalifa Stadion" della capitale qatariana (11/12 dicembre). A differenza delle altre due rassegne internazionali di cartello che hanno visto i nostri ragazzi protagonisti in luglio - i Mondiali di Bressanone e l'EYOF di Tampere, aperti a tutti gli atleti di questa fascia di età - per la metropoli del Golfo Persico potrà partire solo una selezione di "studenti-atleti" in senso stretto, in ossequio ai dettami dell'ISF (l'International School-Sport Federation), l'organismo mondiale che presiede l'attività sportiva scolastica.

Se per le prossime Gymnasiadi - nate nel 1974 - si tratterà della 14^ edizione, tornando alla nostra attualità gli allievi celebreranno a Grosseto la 44^ di una serie iniziata nel 1966 (anche se la categoria aveva visto la luce nelle carte federali già 5 anni prima, ma senza disputare campionati nazionali in sede unica). Il capoluogo maremmano, che ha conosciuto anche i fasti delle manifestazioni titolate juniores grazie agli Europei del 2001 e ai Mondiali del 2004, era già stato teatro di Campionati allievi nei primi anni '90, con ottimo successo.

LA CARICA DEI MEDAGLIATI

Stavolta - tra i quasi 1000 iscritti (con leggero incremento rispetto all'edizione di Rieti 2008) - i protagonisti saranno inevitabilmente i medagliati che ci hanno entusiasmato a livello europeo e mondiale durante l'estate. Prima tra tutte Alessia Trost, capace di una storica doppietta tra Bressanone e Tampere (rispettivamente 1.87 e 1.85 le quote che hanno consentito alla 16enne di Pordenone di vincere l'oro in entrambe le occasioni): l'allieva di Gianfranco Chessa sembra ancora in condizione, a giudicare dall'1.82 valicato ai Societari di Sulmona pochi giorni fa. E il leggendario 1.90 di Barbara Fiammengo, attaccato invano un paio di anni fa da Elena Vallortigara, campeggia ancora nell'elenco dei regord "under 18".

E poi "Negi" Bencosme, bronzo iridato e argento all'EYOF nei 400 ostacoli: anche il ragazzo dominicano trapiantato a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) pare non aver risentito della ruggine da vacanze, dal momento che ha corso di recente in 52"30 in completa solitudine sulla pista del Ruffini. E magari l'ex calciatore cuneese medita di migliorare il suo limite italiano di categoria (51"50 in giugno).
Doppio alloro stagionale per il veronese Giovanni Galbieri, sorprendente bronzo sui 100 a Bressanone (con 10"59, 3^ prestazione italiana di sempre), poi arrivato allo stesso metallo - con un pizzico di rammarico - anche nell'appuntamento europeo in Finlandia.

Tampere ha invece regalato un'occasione per mettersi in mostra ad alcuni dei delusi di Sudtirol 2009: in special modo Daniele Secci, oppresso dalla tensione alla Raiffeisen Arena ma poi capace di conquistare l'argento all'EYOF, in un clima agonistico più soft. Sulle potenzialità del pesista romano non si discute (già 15.50 con l'attrezzo dei "grandi" al Memorial Guarnelli di Ostia, a comprovare il suo record italiano del 5kg di 20.18): ma l'esperienza è una condizione che si può acquisire solo col tempo.

Doppio bronzo all'EYOF per Ivan Mach di Palmstein (110hs) e per Davide Re (400 metri): sia per il livornese, sia per il ragazzo di Imperia il podio è arrivato oltre il pronostico ed ampiamente meritato. Non per niente entrambi avevano giostrato a ottimi livelli già nelle semifinali mondiali, riscrivendo i propri primati personali proprio a Bressanone.

Insomma, in un periodo che si dice poco felice per il nostro movimento - inevitabile dopo il "flop" di medaglie a Berlino - questi riconoscimenti ottenuti a livello giovanile contribuiscono a rinfrancare lo spirito e le prosettive, unitamente al buon comportamento degli juniores a Novi Sad e degli U.23 a Kaunas, nelle rispettive rassegne continentali.

VOGLIA DI RISCATTO

Mancherà forse qualche prospetto interessante - Lorenzo Veroli e Giuseppe Gerratana, finalisti ai Mondiali su 400hs e 2000st - non risultano al momento tra gli iscritti (dati eventualmente integrabili nelle prossime ore). Ma sì, c'è pure chi sta affilando le armi da luglio, perché non ha digerito il risultato raccolto a livello internazionale. Poco da rimproverarsi avrebbe comunque Andrea Sanguinetti, che a Bressanone mancò di poco l'accesso in finale e poi dovette lasciare campo libero a Gerratana anche nell'EYOF (6° il siciliano, in ogni caso): fatto sta che il siepista forlivese ha poi conosciuto un'estate in grande crescita, stabilendo il limite italiano dei 3000st (9'08"69 agli Assoluti di Milano), subentrando nientemeno che a Salvatore Nicosia edizione 1980, e quindi scendendo a 5'51"51 sulla distanza propria della categoria. E qui c'è da dire che era dal 1991, uno Stefano Ciallella d'annata, che uno specialista nostrano non riusciva a segnare tempi del genere.

L'esperienza dei Mondiali se l'è legata al dito anche Roberta Molardi, la 16enne cremonese che un anno fa stabilì a Roma il primato cadette del giavellotto: anonima e poco reattiva in qualificazione a Bressanone, ma autrice di un lancio molto interessante alla ripresa settembrina nel meeting di San Marino (46.39). Senza dimenticare l'altra lombarda Sara Jemai, che raggiunse il limite di partecipazione iridata (45.95) con solo qualche giorno di ritardo, in occasione della "Coppa Jean Humbert" di Tallinn, e dovette quindi rinunciare all'esperienza mondiale a beneficio di Martina Clean.
Stesso destino per la martellista cremonese Maria Chiara Rizzi - e stesso gruppo d'allenamento della Molardi - capace poi di valicare la fettuccia dei 50 metri: e ora l'azzurra piemontese Francesca Massobrio pare avere una rivale in più sulla strada del titolo allieve.

Un pizzico di rammarico anche per Elisa Boaro, dominatrice delle categorie giovanili nelle ultime stagioni e incapace di finalizzare la sua superiorità proprio in vista dell'appuntamento di Bressanone: ora la discobola di Palmanova ha dato una sterzata alla sua stagione, entrando nel top-10 di sempre per la categoria con il recente 45.68 di Udine.

Per diversi motivi, nel computo delle deluse c'è anche la veneziana Beatrice Mazzer: sfortunata nella batteria degli 800 ai Mondiali altoatesini, la ragazza seguita da Faouzi Lahbi si è poi brillantemente riscattata negli Assoluti dell'Arena, limando il personale in batteria fino a 2'09"39. D'altra parte Giacomo Tortu, lo sprinter lombardo che si era rivelato in primavera sfiorando a ripetizione l'entry-standard dei 200 metri, è stato onesto finalista in quel di Tampere.

Molto positiva la stagione di Stefania Zuin sugli ostacoli - ottima semifinalista a Bressanone ed in seguito ai piedi del podio all'EYOF - come pure quelle di Francesca Stevanato nel peso (14.10 al meeting di Faenza il 16 settembre) e dell'astista bergamasca Chiara Rota, che purtroppo è riuscita a valicare quei 3.70 che le avrebbero consentito la selezione in Alto Adige solo alcuni giorni or sono ai Societari di Sulmona. In campo maschile, sempre ad ottimi livelli Simone Fusiani, 8° nella finale mondiale: il reatino è andato per tre volte oltre quota 4.90, compresa la prova degli Assoluti milanesi.
Qualche perplessità, invece, sullo stato dello sprint e sulla sindrome da vacanza: in entrambi i settori, dove pure sono presenti elementi da seguire (abbiamo parlato di Galbieri e Tortu, ma anche le ragazze - Anna Bongiorni in testa - hanno fatto bene nel corso della stagione).

E sicuramente qualcosa da farsi perdonare, soprattutto in campo maschile, avrebbero anche i mezzofondisti: ma, a parte l'ottimo comportamento dei siepisti nella stagione, anche altri - da Moretti a Zanni, da Bidogia a Salvi, da Braga a Campanella - hanno contribuito a dare robusti segni di risveglio nel settore, pur con le amarezze derivanti dalle delusioni mondiali. Ora si tratta di dare un po' di corposità ai progressi cronometrici, magari crescendo anche a livello tattico e agonistico. E tra le ragazze, le due gemelline romane Camille e Valentine Marchese sembrano anch'esse in progresso.

GLI AZZURRI-OMBRA

Mentre a livello politico fioriscono le iniziative per riformare l'istituto della cittadinanza - evidentemente non è un tema trascurabile in senso globale - un occhio è doveroso indirizzarlo ai migliori talenti nati all'estero e cresciuti da noi: se Bencosme ha regolarizzato la sua posizione alla fine del 2008, almeno due tra le favorite di Grosseto risultano ancora in quota stranieri. Sono personaggi già arcinoti, come la nigeriana-emiliana Judy Udochi Ekeh - possibile protagonista nello sprint - e dell'eclettica ucraina di Salerno Daria Derkach, iscritta nel triplo (nettissima posizione di capolista, dall'alto del suo 13.05: formalmente migliore del limite italiano di Giovanna Bacco, 13.04), per quanto probabilmente in grado di imporsi anche nel lungo (personale di 6.12 segnato due volte: con troppo vento e con brezza regolare). Per ora si tratta di aspettare, ma il contenuto delle iniziative parlamentari - una volta giunte a destinazione - consentirebbe di contare sul loro apporto fin dalla prossima stagione.

LISTE DI SEMPRE

Come di consueto, presentiamo le liste italiane di ogni tempo al limite dei 17 anni, aggiornate alla vigilia dell'appuntamento di Grosseto. Solita preghiera di far pervenire eventuali aggiunte o correzioni.

Raul Leoni

Nello foto (Giancarlo Colombo per Omega/fidal): Josè Reynaldo Bencosme, bronzo iridato a Bressanone e argento all'EYOF di Tampere.

 

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