Al Palio della Quercia protagoniste Lebedeva e Cus



La grande atletica è atterrata nuovamente in Trentino, per il Palio della Quercia numero 43 che ha saputo regalare spettacolo al numeroso pubblico chiamato a gremire la tribuna roveretana. Una serata entrata nel vivo senza troppi preamboli, con il salto triplo capace di mettere subito in mostro il Personaggio con la P maiuscola dell'evento lagarino: Tatyana Lebedeva, autrice di un concorso che più concreto non si può, fatto di quattro salti ad alto livello intervallati da un paio di nulli millimetrici per chiudere il tutto con un roboante 14,97 nell'ultima prova di gara, proprio mentre pochi metri accanto a lei si concludeva la volata dei 3000 metri in cui la vipitenese Silvia Weissteiner si arrendeva alla sola Silvia Kibet limando altri due secondi al suo personale sulla distanza, scendendo a 8:48.63. Bene anche Elisa Cusma capace di aggiungere un'altra perla alla sua stagione da incorniciare con la vittoria appena sopra i due minuti nel doppio giro di pista: l'unico acuto azzurro della serata è arrivato proprio per merito dell'esile modenese dell'Esercito. L'altra donna del Palio è stata senza dubbio Valerie Vili: la maestosa neozelandese ha confermato anche a Rovereto il titolo mondiale, in una sfida che ha riproposto le stesse protagoniste di Osaka: come in Giappone la "kiwi" ha lasciato alle sue spalle la bielorussa Ostapchuk con Chiara Rosa fermatasi ai piedi del podio. Non è riuscito invece il bis ad Alfred Kirwa Yego: il campione del mondo degli 800 metri non è riuscito a far valere il suo spunto finale perché coinvolto marginalmente nella caduta che nella curva finale ha messo fuori gioco il carabiniere Christian Obrist, uscito decisamente malconcio dalla serata più sfortunata della sua stagione, con abrasioni al viso e alla testa. Così a vincere è stato, un po' a sorpresa, il lettone Milkevich, con Yego che si è dovuto accontentare del terzo posto su tempi superiori a 1:46. Nella norma anche le prove sui 400 ostacoli regolate dai due bronzi iridati, accomunati dai colori della Polonia. Anna Jesien e Marek Plawgo hanno dimostrato di avere una marcia in più sulla concorrenza, godendosi la meritata dose di applausi che ha coperto anche il 10.18 del giamaicano Michael Frater nei 100 metri e l'11.47 della britannica Allen Bailey. Nel giro di pista fa notizia il 47"10 con cui lo junior Matteo Galvan ha regolato la serie B: il giovane vicentino cresce a vista d'occhio e "l'esperimento" nel giro della morte sta dando frutti probabilmente inattesi. Ed a proposito di junior, bene anche il padrone di casa Davide Deimichei (Us Quercia) che nonostante un significativo vento contrario stacca un buon 10.71 che si inserisce nella media dei risultati stagionali. Il velocista alense e Francesco Nadalini (Gs Valsugana) sono stati i volti trentini più positivi della serata roveretana: il mezzofondista di Civezzano ha chiuso in quarta posizione i 1500 metri di Marco Salami con un buon 3:46 che lo conferma tra i volti emergenti del panorama azzurro. (Luca Perenzoni – C.R.Trentino) Nella foto: Elisa Cusma, unica azzurra a vincere nel meeting di Rovereto (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal) File allegati:
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